Mario Gomboli ha dimostrato la freschezza di Diabolik durante il Cartoomics 2016
Da quando viaggio per l’Italia alla ricerca di nuovi universi da narrare nelle pagine di Projectnerd.it, mi è capitato più volte di incontrare personalità talentuose, ma proporzionalmente vanitose. La puzza sotto il naso è forse legittima quando sei davvero certo di essere il migliore in ciò che fai, ma un comportamento simile può essere interpretato come irriverente nei confronti di aspira ai medesimi sogni. Tuttavia nel
mondo non siamo tutti uguali ed esistono persone che oltre ad essere straordinariamente brave in ciò che fanno, sono umili tanto quanto un missionario devoto a una magnanima causa. Stiamo parlando di Mario Gomboli, classe 1947 figlio del “boom economico”, un uomo solido, con alle spalle una carriera di oltre 40 anni composta da grandi sfide e successi i quali hanno portato uno dei pilastri dello scenario fumettistico italiano fino ai giorni nostri: Diabolik. Data la sua straordinaria carriera, composta da una gran moltitudine di attività sempre in prima linea nel mon
do “Nerd”, mi aspettavo una personalità che enfatizzasse in qualche modo la sua vita e tutto ciò che ha davvero realizzato. Basti pensare che ha scritto sceneraggiute per il leggendario disegnatore Milo Manara agli inizi degli anni ’70, ha contribuito alla pubblicazione di testate giornalistiche satiriche, scritto sceneggiature pubblicitarie, fondato uno studio da architetto e diventa vice-presidente del Salone Internazionale dei Comics di Lucca (quello che successivamente sarebbe diventato il Lucca Comics)
Dopo una lunga e diretta collaborazione con le Sorelle Giussani, le creatrici di Diabolik e fondatrici della casa editrice Astorina,
nel 1998 diventa direttore generale della società iniziando in prima persona a realizzare i volumi di Diabolik, tutt’oggi redatti e pubblicati. Se pensiamo che sono circa 850 gli albi pubblicati, scopriamo una serie enorme, praticamente infinita e penso sia lecito pensare che la persistenza per così tanto tempo in un settore così volubile quale quello dei fumetti, sia frutto di un lavoro svolto con amore, passione e soprattutto dedizione. E’ lo stesso Gomboli a rivelarlo durante il Cartoomics 2016 nella conferenza dedicata a Diabolik.
A un certo punto non riuscivamo più a essere liberi e concreti nel realizzare la publicazione mensile. Decidemmo quindi che fosse necessario prendere in considerazioni alternative per risolvere i problemi interni all’Astorina. Agimmo nel miglior modo logico possibile. Pensammo che fosse fondamentale mantenere la qualità della nostra produzione, per tale motivo optammo per una pubblicazione bimestrale, attua a garantire la stessa qualità che da sempre caratterizza la Serie
Diabolik secondo Gomboli è una serie attuale, o meglio espressamente “che sa essere attuale“. E’ una serie che ha accompagnato gli italiani per diverse epoche estremamente diverse ed è inutile affermare quanto lo scenario geopolitico sia stato influente nella realizzazione degli albi. L’inchiostro delle pagine degli albi hanno quindi raccontato i fatti dell’epoca, ricreando situazioni simili a quelle reali, realizzando sempre sceneggiature al passo coi tempi capaci di rievocare le atmosfere delle varie epoche con disegni che rievocassero le forme più in voga dell’anno di pubblicazione. Palazzi, tecnologie, automobili, linguaggio: il tutto si è sempre evoluto costantemente seguendo ciò che è stata l’evoluzione dell’Italia e della sua cultura, formula vincente per garantire freschezza a ogni pubblicazione. Probabilmente infatti, coloro che possiedono una età simile alla mia si saranno sicuramente chiesti il motivo per cui oggi giorno Diabolik risultasse il terzo fumetto più letto in Italia: “Per quale motivo qualcuno dovrebbe leggere storie ambientate negli anni ’60?“. Effettivamente dall’esterno viene restituita l’idea che il fumetto sia ambientato in una stasi temporale ferma alla sua epoca di concepimento, ma non è assolutamente così: leggere per credere.
Gomboli al Cartoomics 2016 ci ha rilasciato una intervista esclusiva, gli abbiamo chiesto alcune cosucce a noi care e non si è affatto tirato indietro. Incontrarlo in prima persona è stato davvero inebriante e sono stato felice di aver fatto la sua conoscenza in fiera. Seguo da poco Diabolik, ma grazie a lui sono più incentivato alla lettura poiché conosco meglio il motivo per cui la serie è così apprezzata. Di seguito l’intervista video assieme a Mario Gombli: