Wisefool Studio: Waking the Glares

1179 0

Esistono storie che vale la pena raccontare. La storia di Wisefool Studio è una di queste, capace di infiammare i cuori dei più appassionati e di sorreggere il morale di chi, invece, si sente giù di morale per una sconfitta imprevista. Tutti gli studi di sviluppo italiani indipendenti stanno vivendo un momento grandioso, ma non ricevono alcun aiuto dalle istituzioni. Tuttavia, se si pensa che Milano stia diventando uno dei poli culturali del videoludo italiano, lo stesso non si può dire delle regioni più tradizionaliste e chiuse a queste nuove forme d’arte e di intrattenimento. Il team di Wisefool proviene proprio da una di queste regioni, la Sicilia per la precisione, territorio morfolicalmente splendido e culturalmente affascinante, il quale tuttavia da svariati decenni non riesce a offrire un futuro concreto per le nuove generazioni. Non voglio assolutamente approfondire il discorso di ciò che viene spesso definita “questione meridionale”, ma è inutile negare che per fatti storici più o meno recenti, il mezzogiorno italiano abbia subito un regresso tale da inaridire a livello culturale e quindi di progresso tutto lo splendido territorio.

“Certamente tutti noi siamo figli del nostro territorio e quello siciliano è un territorio splendido. Tuttavia, è difficile venire a galla in una situazione moderna difficile che si scontra con la necessità di costruire una industria terziaria forte e decisa con i principi tradizionali della nostra cultura. Noi di Wisefool Studio è la prima volta che siamo qui a Milano e siamo davvero felici di essere qui. Ci accorgiamo di come le cose in ambito videoludico si stiano ingrandendo a velocità incredibile, ma noi ci riteniamo pronti per questo grande passo”.

Ruggero Aricò è Lead Designer e frontman del team siciliano. Egli mi ha illustrato le potenzialità del suo titolo, una splendida avventura grafica esplorativa sviluppata e ottimizzata per il supporto a Oculus Rift, concretizzata in Waking the Glares. Wisefool Studio erano tra i pochissimi che a Retrofuturo hanno portato un progetto basato sulla realtà virtuale, ma sinceramente il loro titolo mi ha subito impressionato. L’idea è quella di creare un’ambientazione che fosse misteriosa e accattivante, catapultando il giocatore in un mondo ostile e severo. Non stiamo parlando però di feroci animali da combattere o strane personalità deviate da uccidere, bensì di un forte e carismatico senso di solitudine che pervade l’intera produzione, la quale ruota sul far provare al giocatore l’idea di essere un uomo che non riesce più a riconoscere se stesso. Le altre persone diventano quindi manichini, le parole vento sulle foglie, mentre gli straordinari colori delle più disparate stagioni sembrano fare da ossimoro all’umore del protagonista.

wtgscreen003


Quanto a scenografia, Waking the Glares non deve niente a nessuno

La scelta di utilizzare la realtà virtuale decade sulla volontà del team di utilizzare tutti gli strumenti a disposizione per permettere al giocatore di immedesimarsi il più possibile all’interno dei mondi da loro creati, ma non è comunque facile far sentire il giocatore a suo agio nell’universo creato virtualmente. A tal proposito, Wisefool ha deciso che l’avventura grafica fosse il genere più appropriato per utilizzare al meglio la realtà virtuale, motivo per cui hanno puntato più su un prodotto capace di emozionare e far riflettere su svariate tematiche, piuttosto che un videogioco più vicino alla definizione canonica di videogames il quale avrebbe sicuramente limitato l’aspetto narrativo di Waking the Glares. Come tuttavia si è già osservato nel lavoro svolto da Stelex Studios, anche la produzione di Ruggero & Co. Basa le sue fondamenta su un libro, il quale tuttavia si dimostra essere parte integrante del gioco. La volontà degli sviluppatori indipendenti di rompere la quarta barriera per irrompere nella nostra realtà quotidiana, si sta rivelando molte volte azzeccata per contribuire a rendere una storia più appassionante e coinvolgente spesso mediante l’utilizzo di libri. Nel caso di Waking the Glares, il libro non andrà a raccontare le stesse vicende del gioco, bensì la parte di trama mancante che nella controparte ludica fa da sfondo a quanto accade a schermo. Anzi: è il libro stesso la causa scatenante della condizione mentale del protagonista.

wtgscreennew001

La storia contenuta nel libro, cui ho potuto leggere un’interessantissimo estratto, fa riferimento ad atti estranei alla realtà che il personaggio in-game vive, fatti che però vanno a stravolgere la vita del nostro pover uomo, gettandolo in uno status confusionale. Il tutto è espresso con un linguaggio artistico neutrale, ovvero che trascende le culture per migliorare la sua comunicazione con le differenti persone che andranno a giocare Waking the Glares. E’ infatti utile all’artista utilizzare simboli per comunicare una sua opinione o emozione e Wisefool non fa altro che utilizzare simboli conosciuti per rappresentare il significato che comunemente viene attribuito agli stessi. Nella demo da me provata per esempio, la figura del manichino era assai ricorrente. Subito si può pensare a come un manichino sia un essere senza volto e quindi senza espressività e nonostante rappresenti la figura di un essere umano, non riesce a essere un suo simile poiché non prova emozioni. Diventa quindi un oggetto, meno importante di un essere umano in carne e ossa, volto quindi a sottolineare, nel caso della visione del protagonista del gioco, la perdita di fiducia e di interesse verso il prossimo tanto da osservarli come manichini. Una lettura facile per chiunque mastichi un po’ di logica “simbolista” (no, non intendo alla Baudelaire).

Waking the Glares si dimostra essere un prodotto fresco, genuino, partorito da un team efficace e talentuoso, pronto a dare il tutto per tutto per promuovere la loro passione. Io cercherò di approfondire il loro progetto in quanto penso che la loro storia sia assolutamente da raccontare e contatterò in futuro Ruggero e il Team per saperne di più sulla loro metodologia di lavoro. Se volete invece contattarli e porre voi delle domande a loro, non dovete fare altro che seguire questi link:

Wisefool Studio: http://www.wisefoolstudio.com/

Wisefool on Fb: https://www.facebook.com/wfools/

Wisefool email: info@wisefoolstudio.com

Di seguito invece l’intervista integrale registrata durante il Retrofuturo Festival:

<< Previous  Clicca qui a fianco per scoprire altri giochi indipendenti Next >>
Banner

Marco Masotina

Tosto come un Krogan, gli piace essere graffiante e provocante per scoprire cosa il lettore pensa dei suoi strani pensieri da filosofo videoludico. Adora i lupi, gli eventi atmosferici estremi, il romanticismo e Napoleone.