Al via da oggi una nuova serie di articoli dedicati alla Marvel Comics e al suo…algoritmo.
Cos’è questo algoritmo?
E’ una sequenza matematica inventata (che risparmieremo di mostrarvi) che crea un legame più o meno diretto con i personaggi della Marvel Comics e quelli di Marvel Movies.
Si tratta semplicemente di un filo invisibile che lega i due universi finora creati e che permette addirittura di legare tra loro gli attori presenti nei cinecomics usciti finora.
La creazione di questo algoritmo passa attraverso un altro schema matematico simile chiamato numero di Bacon che andremo a vedere subito, per chiarire ogni dubbio.
Il numero di Bacon è uno schema matematico che lega in maniera astratta l’attore Kevin Bacon con tutti gli altri attori del mondo cinematografico
Questo numero è in qualche modo influenzato dalla teoria dei “sei gradi di separazione” nel quale si dice che una persona nel mondo è legata ad un’altra persona al massimo attraverso sei altri individui.
Questo numero paragona i rapporti collaborativi e ruoli in comune nei film di Kevin Bacon con vari attori.
Es. Natalie Portman ha un numero di Bacon pari a 2 perché ha recitato con Tony Curran in “Thor The Dark World”. Tony Curran ha invece un numero pari a 1 perché ha recitato proprio con Kevin Bacon in X-Men: L’inizio.
L’ALGORITMO MARVEL
Che relazione c’è tra James McAvoy (Charles Xavier in X-Men) e Chris Pratt (Starlord ne I Guardiani Della Galassia)?
L’algoritmo Marvel è 1 per loro dato che hanno lavorato assieme in Wanted – Scegli il tuo destino.
Ogni attore che ha recitato nei Marvel Movies ha inevitabilmente un legame con un altro, così come ogni personaggio cartaceo ha un legame più o meno diretto con altri personaggi provenienti da quell’universo ma ora andiamo ad incominciare e per farlo è necessario, partire dall’inizio.
Come ideare una casa di idee
Marvel Comics è un’azienda editoriale nata nel 1939 (all’epoca però si chiamava Timely Comics) per mano di un uomo di nome Martin Goodman.
Il primissimo lavoro di questa realtà editoriale fu un fumetto di nome Marvel Comics datato Ottobre 1939 al cui interno apparivano per la prima volta al mondo due personaggi che da quel giorno acquistarono sempre più popolarità tra i giovani: La Torcia Umana (non quella dei Fantastici 4 ma un cyborg creato in laboratorio) e Namor il Sub-Mariner entità suprema della perduta e sommersa città di Atlantide, successivamente a questi Capitan America il primo vero vendicatore della storia, uno di quelli che oggi alcuni veterani del fumetto chiamano “Uno dei tre componenti del triumvirato Vendicatore”.
Questi tre personaggi furono gli UNICI della Timely Comics ad essere elevati al rango di superstar fumettistiche, molti altri personaggi vennero creati e successivamente abbandonati fino a che l’azienda non decise di specializzarsi particolarmente sui supereroi, dedicando sempre meno spazio alle avventure solitarie di cowboy, ranger e investigatori noir.
In questa fase di vita il fondatore Martin Goodman assunse Joe Simon (creatore del Capitano a stelle e strisce) un disegnatore di nome Jack Kirby (da tutti noi soprannominato “The King”) e il cugino della moglie -maledetti raccomandati- tale Stanley Lieber.
Costui divenne il capo editore della Timely e venne posto a comando di una lunga serie di creazioni narrative che furono costanti e di grande successo (tranne per 3 anni, in cui Stanley era a servire le forze alleate nella WWII).
Forse non è chiaro, ma Goodman affibiò uno pseudonimo al signor Lieber, forse non voleva che tutti gli dessero del raccomandato o forse, cosa molto più semplice, per creare grandi personaggi dalla doppia o tripla vita, un alter ego ci voleva anche nell’ufficio.
Stanley Lieber prese il nome di Stan Lee.
Negli anni ’50 Timely, dopo la fine della seconda grande guerra mondiale ebbe una flessione negativa di vendite, i supereroi non andavano più forte come prima quando la gente aveva bisogno di credere nei superpoteri e nei coraggiosi condottieri.
E’ il periodo nel quale Goodman decide di utilizzare le parole “veloci, discreti ed economici” ed infatti rinomina la sua azienda in Atlas Comics e comincia a sfornare di TUTTO.
Ma proprio TUTTO.
Dalla serie western a quella horror, dai racconti umoristici infantili passando per avventure tratte da passi biblici (!!!): tutto ciò che poteva sembrare buono per una storia a fumetti, Goodman lo mise in pratica assieme a Stan Lee che però aveva il desiderio ardente di riportare in auge i supereroi ed i superproblemi annessi.
Piuttosto che crearne nuovi però, il fondatore di Timely/Atlas decide di tirare fuori dalla naftalina Namor, La Torcia Umana e Captain America.
Questi apparvero per un breve periodo su una testata creata per i giovani in cerca di avventura, le storie avevano però quel gusto di mediocrità tipico dei prodotti Made In Atlas che non rendeva giustizia alla Golden Age passata, quella in cui tutto sembrava materiale ottimo per storie di supereroi e l’entusiasmo ricopriva ogni vignetta o balloon di dialogo.
Il progetto fallì e la testata (ed i suoi supereroi) scomparvero, di nuovo.
Algoritmo Marvel
* Stan Lee — 1 (con pressochè tutti gli attori, disegnatori, autori, personaggi dell’Universo Marvel)
Nel prossimo appuntamento Timely/Atlas diventa Marvel Comics e iniziano ad uscire i…pezzi grossi della Casa Delle Idee!
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Ok, questa storia è sensazionale e finalmente ho colmato uno dei miei più grandi dubbi: chi fosse Stan Lee e chi fondò Marvel Comics
Questa mi mancava! Manuel sei un fottuto genio!