Elite Dangerous: Una galassia pulsante in continua espansione
«L’uomo non è l’unico nemico di sé stesso. Fate attenzione agli… Alieni.»
Potrei scrivere di Elite Dangerous come una seconda vita nello spazio, con una sua storia e il suo attuale stato politico sociale, oppure come un normale gioco, con tutti i suoi pro e contro, limiti, aggiornamenti e così via.
Parlare del simulatore di Frontier Developments è molto complesso. Questo perché, oltre ad essere un gioco parlando coi termini di Steam, in Early Access, nonostante su Steam non lo sia, ha un gameplay vivo, complesso e stratificato e malgrado i continui aggiornamenti è completamente giocabile. E’ Il Simulatore con entrambe le lettere iniziali maiuscole.
Prima che viaggiare nello spazio diventasse la normalità, l’uomo visse anni e anni di scoperte e novità negli spazi che chiameremmo Sistema Solare ed i sistemi vicini quali Tau Ceti, Beta Hydri e Altair – da cercare tranquillamente su Google, perché sono stelle che esistono realmente! Per approfondire, vi invitiamo a leggere la Storia di Elite Dangerous!
Elite Dangerous non ha una storia che ci viene raccontata direttamente. Questa ha solo un passato, mentre il presente è plasmato in tempo reale sia dagli sviluppatori che dai giocatori effettuando missioni che se portate a compimento, influenzano l’equilibrio tra i sistemi. L’esito lo si puo’ leggere in qualunque momento da Galnet, un olo-giornale che mostra notizie provenienti da qualunque angolo della galassia il quale viene aggiornato in tempo reale. Gli ultimi sviluppi è possibile leggerli tranquillamente anche tramite reddit, in questo ultimo periodo in totale subbuglio a causa di attività aliene all’interno delle Pleiadi. Si dice che qualcuno sia stato Interdizionato (termine che spiegherò più avanti) anche molto più vicino alla Bolla – lo spazio abitato dagli umani. Che ci stiano osservando?
Elite Dangerous non è soltanto il nome del gioco, ma anche del grado massimo a cui è possibile arrivare e dato che il gioco non ha una vera e propria fine, un giocatore ha raggiunto “l’endgame” diventando Elite come combattente, trasportatore o esploratore. Ciascuno di questi è possibile livellarli accettando missioni che richiedono di trasportare un carico da A a B, oppure chiederanno di uccidere una determinata persona o al contrario, missioni di salvataggio. Ad incarico compiuto, c’è un compenso che varia a seconda dell’economia del sistema, della fazione da cui si è accettata la missione e dalla pericolosità.
Elite Dangerous offre un gameplay con una curva di apprendimento molto ripida.
A volte dovremo sporcarci le mani e distruggere un avamposto su di un pianeta – dando per scontato che si possieda il pass Horizons, senza quello, ogni cosa correlata ai pianeti è come se non ci fosse – e, in base alla situazione, diventeremo ricercati perché magari in quel sistema l’avamposto fa parte di un gruppo di persone che hanno una certa autorità con la polizia. Atterrare su di un pianeta è complesso, occorre rispettare un indicatore che compare sul computer di bordo, restare ad una velocità media, non troppo veloci ma nemmeno mosci, cercare di non andare in picchiata poiché si rischia la collisione con la gravità del pianeta stesso.
Una volta rispettate queste condizioni ci si atterra. Un consiglio però, è quello di controllare prima di ogni atterraggio su di un pianeta, la sua scheda e vedere la sua forza di gravità tramite la mappa del sistema. Non sarà piacevole ritrovarsi senza essere preparati con un pianeta dalla gravità molto pesante di cui vi basterà un impatto appena accennato perché vi possiate frantumare la nave.
Anche l’attracco e l’approccio su di una stazione, che sia planetaria o orbitale, esige delle regole: occorre prima di tutto richiederlo, poi si procede con l’estrarre i piedi d’atterraggio, in procinto di atterrare quindi, sul computer di bordo – il quale alla fine non è altri che l’interfaccia di gioco – comparirà l’ologramma della nave con sotto la piattaforma d’atterraggio. Precisione con WASD, R e F, Q e E quindi avremo completamente attraccato. In alternativa, è possibile installare il modulo di Autodock alla nave dal menu’ della stazione. In questo modo, attraccherete sicuri, lasciandovi andare al pilota automatico e godendovi un po’ di relax sulle note del mitico Johann Strauss richiamando una vecchia Odissea.
Non mancheranno missioni legate alla potenza politica a cui è possibile allearsi, quest’ultima controllante diversi sistemi. Loro dipenderanno parzialmente dalle nostre azioni, ergo perderanno sistemi o si espanderanno in base a quanto ci impegneremo nel prestarle servigio.
Raggiunta una certa somma di denaro potremo permetterci una nave diversa da quella con cui si parte, ognuna con le sue caratteristiche e la sua fisica. C’è una notevole varietà, navi indipendenti e navi create per conto della Federazione o dell’Impero. Piccole, medie o grandi navi, ognuna serve per determinati tipi di scopi, tutto dipende da cosa si vuol fare. Generalmente chi vuole cacciare le taglie usa piccole o grandi navi, per una maggiore mobilità o per la possibilità di essere armati fino ai denti.
Chi vuole invece esplorare anche le navi di medie dimensioni possono andare bene, la famosa ASPX puo’ montare di tutto, il “Fuel Scoop” per far “benzina” dalle stelle che lo consentono, e un buon modulo che permetta grandi ipersalti da un sistema all’altro. Ci sono diversi tipi di stelle, le stesse che esistono nella realtà, dalle nane bianche alle iper giganti gialle, per non parlare dei buchi neri. Da quelli no, non estrarrete nessun carburante, saranno loro ad estrarre voi. Peccato che nel gioco non sia davvero così.
Negli ultimi aggiornamenti in Elite Dangerous hanno introdotto persino vere e proprie astronavi da crociera con cui trasportare passeggeri per la galassia, ottenendo così sia crediti per l’esplorazione dello spazio che per aver portato una persona a destinazione. I crediti ottenuti dall’esplorazione si ottengono grazie allo scanner, se l’oggetto in questione non era mai stato scoperto da qualcuno otterrete crediti extra, altrimenti il compenso c’è sempre anche se di poco.
Ad ogni modo se una destinazione è lontana, i salti da fare saranno parecchi, per cui, di exploration data ne otterrete sempre a bizzeffe da vendere. Un gran bel passo consiste nel modificare a proprio piacimento la nave a nostra disposizione nelle stazioni spaziali che lo permettono, aggiungendo dello spazio in più alla stiva della nave, oppure mettere una pistola spara laser migliore rispetto a quella di serie.
Volendo ci sono anche gli ingegneri, che potenziano i componenti della nave senza il bisogno di cambiarli aggiungendo così un nostro tocco in più ai componenti di serie. E’ capitato che un laser da rosso diventasse verde… O altri colori. Il tutto sempre in una stazione – di quelle grandi, anche dette Coriolis, o enormi, ma insomma si distinguono da un “outpost” che invece è l’equivalente di un piccolo benzinaio – , da cui è possibile accettar missioni, tramite l’hangar vedere le proprie navi – purché fisicamente si trovino dove si è in quel momento – e un negozio dove si trova ogni genere di risorsa, dai minerali al cibo.
Gli ingegneri sono una risorsa interessante da sfruttare, anche se ci vuole molta pazienza poiché le risorse che richiedono si ottengono solo in determinate situazioni, che sia all’interno delle navi di altri npc ricercati oppure sulla superficie di un pianeta. Bisogna insomma, sbizzarrirci e aver pazienza.
Si dia il caso che Elite Dangerous è anche un MMO, quindi se si sceglie di giocare in Open – al menu principale è possibile scegliere se giocare in Solo, Open oppure gruppo privato – si è alla mercé di qualunque giocatore più forte di noi, il quale puo’ decidere la nostra sorte. Difatti, mentre viaggiamo nel sistema in “supercruise” – una modalità di volo che permette di raggiungere con una certa velocità una parte o l’altra del sistema stesso – un utente qualunque puo’ interdizionarci, facendo partire un minigioco che consiste nell’allinearsi all’interno di un cerchio blu che si muove continuamente. Se falliremo nell’impresa, l’utente ci toglierà dalla supercruise facendoci tornare alla velocità di crociera, se vinceremo il gioco verremo lasciati in pace, salvo che non ci interdica in un secondo momento.
Tenendo comunque in considerazione la possibilità che si fallisca il minigioco, la situazione è la seguente: un pirata “con coscienza” normalmente chiede che si rilasci i nostri oggetti nello spazio in modo che li possa recuperare lui. Un pirata che ci vuole male invece, ci distruggerà a meno che non agiamo in controffensiva combattendo oppure ci diamo alla fuga. Solitamente l’opzione migliore è sempre l’ultima.
In ogni caso, ci sono più possibilità che ad interdizionarci sia un npc qualunque, piuttosto che un giocatore reale. Dalla mia esperienza, il rapporto è di 100 su 10.000 utenti che agiscono contro il bene di altri utenti. Molto probabilmente saranno anche di più. Ma d’altronde, siamo nello spazio, chi puo’ proteggerci se non noi stessi o un nostro caro amico? Il Wing puo’ essere d’aiuto, mantiene in contatto noi e un nostro amico e permette sempre di stare nella stessa istanza del server, in modo che o vogliamo esplorare insieme la superfice di un pianeta o che una qualunque persona ci interdica, l’altro lo puo’ sapere immediatamente e raggiungerci alla portata di un tasto (purché i due siano nello stesso sistema). Il combattimento è il punto forte del gioco alla stregua dell’esplorazione, poiché sparando si interagisce ancora di più col computer di bordo, impostando le priorità di energia tramite un pannello fisso al Sistema, l’energia ai post bruciatori e alle armi; in più ci si sposta anche molto, di conseguenza il feeling che dà la nave lo si sente: può essere un tir, oppure potremmo star pilotando un F14D.
Il malaugurato caso in cui venissimo distrutti, una schermata ci dirà se voler ricomprare il vecchio equipaggiamento ad un costo relativo diminuito del 90%. Altrimenti se non vogliamo spendere niente, c’è a disposizione il Sidewinder di base, una navetta tuttofare che chiunque ha all’inizio dell’avventura nell’universo – o meglio, galassia – di Elite Dangerous.
Ad ogni modo, volendo si puo’ giocare in coppia sulla stessa nave grazie alla funzione Crew, invitiamo un amico sulla nostra nave e questo potrà controllare direttamente le armi invece che dover fare tutto noi come solitamente capita quando si è da soli. Lo stesso potremmo fare noi sulla sua nave, dal momento che il gioco consente di far pilotare la nave soltanto al proprietario di questa.
Se c’è una cosa che colpisce maggiormente mentre si viaggia nella galassia di Elite Dangerous quella è la grafica di gioco. Il motore grafico creato da Frontier Developments promette panorami da urlo, colori, shader, modelli poligonali ben progettati e il computer di bordo che uniti al buio dello spazio insieme alle soundtrack regalano una atmosfera che difficilmente si trova in altri videogiochi simili.
Anche gli effetti sonori sono incredibili, il rumore che si sente quando si spara con le mitragliatrici, o i laser, una nave che salta nell’iperspazio, il suono del SRV Scarab (per i profani, un auto ad otto ruote) mentre scorrazza sulla superfice di un pianeta, spettacolari sono anche le battaglie tra navi capitali che se le danno di santa ragione con ogni tipo di potenza bellica mentre altre spuntano fuori da uno spiraglio di iperspazio dal nulla. Senza contare che ogni navicella quando viaggia produce un suono tutto suo, un po’ come le auto, ognuna ha un modo diverso di “parlare”.
Alla fine, consigliare l’acquisto di Elite Dangerous e il suo pass Horizons non è semplice. Non perché sia un gioco fatto male o altro, anzi è tutto il contrario, è forse l’unico gioco del suo genere giocabile, a soli tre anni dalla sua uscita da Kickstarter come alpha e beta, con talmente tante cose da fare che ad inizio gioco si rimarrà spaesati su cosa fare in una galassia in scala 1:1. Tutto dipende molto dal giocatore, viaggiare da un sistema all’altro e nei sistemi stessi serve pazienza, come serve pazienza per accumulare crediti, un processo notevolmente lungo nelle prime 100 ore.
La curva di apprendimento è ripida, imparare a pilotare una nave agli inizi puo’ essere scoraggiante, mettersi a proprio agio con i pannelli olo-grafici del computer di bordo che gestiscono tutti i componenti della nave richiede tempo, serve un bel quantitativo di pazienza per tutto quanto. Il tutto comunque sia verrà gratificato da panorami mozzafiato e gameplay coinvolgente una volta che vi sarete messi a proprio agio sulla vostra nave e saprete come funzionano le cose nella galassia di Elite Dangerous, dove chiunque è protagonista.
Il simulatore è stato giocato su di un computer con le seguenti caratteristiche:
Windows 10 Pro
8GB RAM
i5 4460
GTX960 2GB
HDD 500GB Western Digital 7200rpm
riuscendo a mantenere i 60fps su 1080p per quasi tutto il tempo, con tutte le opzioni grafiche al massimo (fatta ad eccezione per il supersampling di cui abbiamo fatto a meno)
Elite Dangerous è atteso anche su PS4 per il 27 Giugno 2017, mentre è già disponibile su PC e Xbox One.
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9/10
Tirando le somme...
Elite Dangerous ha un futuro roseo davanti a sé, con un gameplay già completo così com’è unito ad un comparto tecnico e sonoro di tutto rispetto insieme alla puntualità di Frontier Developments nel rilascio degli aggiornamenti. Nel giro di un paio di anni ci potremo persino ritrovare a camminare con le proprie gambe, con in braccio un fucile, un passato sulle proprie spalle ed una epica missione da intraprendere che influenzi il futuro di tutta la galassia e degli altri giocatori.