We3 – Noi3 – Recensione

Con We3 Noi3 Morrison regala al mondo uno struggente racconto sulla guerra e gli animali.

Questo We3 è un cartonato di 144 pagine a colori formato Deluxe (18×27,6cm). Per sicurezza vi lascio spulciare il sito di Rw Edizioni.

STORIA

Una serie di esperimenti da laboratorio trasforma 3 animaletti da compagnia in una squadra d’assalto letale che rappresenta il futuro della guerra. Giudicati però obsoleti e sin troppo costosi verranno presto sostituiti con progetti ben più proficui,qualcosa però va storto e i 3 compagni di avventure fuggono per cercare una nuova casa.

Grant Morrison è il pluripremiato scrittore scozzese che questa volta si mette da parte e racconta una storia tanto semplice quanto diretta alle corde emotive dei suoi lettori.

Volgarmente possiamo riassumere la trama di We3 come Rambo incontra il Dottor Dolittle. Mescolare animali parlanti e la guerra è già stato fatto in passato con enorme successo (Maus nonostante le dovute differenze utilizzava le maschere animali come maschere razziali e ideologiche), basta inserire un po’ di fantascienza per poterlo ambientare poco più in là nel nostro futuro ed eccovi servita una storia cruda che vi tormenterà per molto tempo.

Il codice che usano gli animali per comunicare è tanto essenziale quanto vero e semplice, è l’animo di queste creature che ben si differenziano dalle bestie che li vogliono morti. Le riflessioni che si possono fare qui sono molteplici, dalle più populiste e banali a quelle più profonde e cervellotiche che portano un po’ troppo lontano.

Traete la conclusione che più vi aggrada alla fine quel che rimane è un buon fumetto che parla di amicizia, morte e rispetto.

DISEGNI

Frank Quitely fa la parte del leone in questo volume mostrando tutta la sua arte, morbida, fluida e strabordante di dettagli. Anche la griglia subisce una deformazione che solo Quitley poteva permettersi, con tavole che sono sotto molti aspetti avanguardistiche.

In particolare l’utilizzo delle vignette come finestre/porte nelle quali entrare o uscire verso altri mondi/vignette è piuttosto interessante, tanto da essere riutilizzata in seguito da entrambi gli autori in altre opere (l’ispirazione magari deriva da una delle tante opere di Eisner o Moore oppure da McCloud?).

Senza il buon Frank questo fumetto non avrebbe avuto lo stesso impatto.