Hurricane Polymar è un anime giapponese degli anni ’70 prodotto dalla Tatsunoko Production. Nel 1996 venne realizzato un OAV in due episodi intitolato Hurricane Polymar – Holy Blood.
Hurricane Polimar, prodotto nel 1974, è figlio di un periodo in cui la casa di produzione Tatsunoko prendeva spunto dai supereroi americani, realizzando anime come Tekkaman, Kyashan e Gatchaman: rivisitati e adattati alla cultura nipponica, i prodotti così nati si dimostrarono di grande successo, giungendo in Italia nei primi anni ottanta. Hurricane Polimar fu trasmesso per la prima volta da Antenna Nord nel 1979 e successivamente su Rete 4 nel 1981.
Trama
Il giovane Takeshi Onikawara, un ragazzo all’apparenza goffo e scansafatiche, entra in possesso del polimet, uno speciale casco che riveste chi lo indossa di un polimero pressoché indistruttibile, consentendo di trasformarsi in qualunque veicolo (motocicletta, aereo, sottomarino, ecc.). Il ragazzo, in disaccordo con il padre (capo dell’Interpol), lavora come assistente di Joe Kuruma, un investigatore privato da quattro soldi, che opera con lo pseudonimo di Sherlock Holmes Jr., assistito dalla propria segretaria Teru (padrona dell’appartamento in cui lavora Kuruma) e da un cane San Bernardo di nome Barone. Grazie all’uso del polimet, Takeshi riuscirà a risolvere qualunque caso, diventando così Hurricane Polimar.
Personaggi
_Takeshi Onikawara, eroe per caso, Takeshi si trova a casa del Dott. Oregasteru appena in tempo per difenderlo dall’aggressione di malviventi che vogliono rubargli il polymet.
Come ricompensa riceve in custodia il prodigioso casco, che è in grado di rendere praticamente invulnerabile chi lo indossa, ma con la richiesta di usarlo solo a fin di bene.Da sempre in conflitto con suo padre, il giovane trova nella morte di Oregasteru la molla per abbandonare la casa paterna, e usare per suo conto Polymet, diventando Hurricane Polymar.
Takeshi lavorare come aiutante nell’improbabile agenzia investigativa privata di Kuruma, dove può celare sotto i panni di un ragazzo goffo e tontolone la sua vera identità, senza timore di essere scopreto.
Infatti Takeshi è tutt’altro che imbranato: se è vero che Hurricane Polymar deve i suoi poteri allo speciale polimere che lo ricopre, è anche vero che combatte contro bande di malviventi semplicemente usando le arti marziali e sfrutta a pieno le potenzialità del suo potere grazie alla sua abilità e intelligenza.
_Teru Naruba, è la segretaria di Kurama, ma anche la proprietaria dell’ufficio, e nonstante questo riece a mlapena a vedere qualche soldo dallo squattrinato capo-inquilino. Perennemete in pantaloni a zampa d’elefante, sandaloni, maglia con ombelico a vista e cappellone con visiera e stella rossa, ha un look tipicamante anni ’70, e un fare da ragazza liberata quasi esasperato.
_Danshaku (Barone) il cane di razza San Bernardo, che ragiona come un uomo (ma non sa parlare) ed è l’unico a conoscere la vera identità di Hurricane Polymar.
Svolge la funzione di narratore, pensando come farebbe un uomo e commentando le varie situazioni. Scopre fin dalla prima puntata che che sotto i panni del ragazzo imbranato si cela in realtà una personalità ben diversa..
Casualmente infatti si trova dietro a Takeshi durante la sua prima trasformazione, e da allora lo spalleggi come possibile ogni volta che è necessario.
_Joe Kuruma, investigatore scalcinato e pasticcione, armato di una pistola finta, caricata ad acqua (e a volte ad alcolici). Kuruma ha una fisionomia che ricorda un po’ Zenigata, il famoso ispettore che insegue sempre Lupin III, sempre con risultati negativi.”In arte Sherlock Holmes junior”, come ama definirsi, è in realtà un incapace totale quanto sprovveduto.
Ha trentotto anni, portati veramente male, e riesce invece a trovarsi sempre nel mezzo dell’azione, ma solo perchè spia continuamente Okinawara dal periscopio del suo ufficio e grazie ai microfoni che Takeshi piazza nell’ufficio del capo dell’Interpol.
Perennemente in bolletta con la sua “padrona di casa” e con gli stipendi dei suoi dipendenti, inventa mille scuse e stratagemmi per distrarre l’attenzione dall’argomento danaro, ma non si lascia invece sfuggire le grazie di Teru, ogni qualvolta questa si presenta meno vestita del solito.
_il Generale Onikawara, L’ispettore capo dell’Interpol è l’ignaro padre di Polymar, che ammira come esempio di dedizione al dovere a differenza del proprio figlio che se ne è andato di casa. Ovviamente non sa che si tratta della stessa persona.
Da subito diviene uno sfegatato ammiratore di Polymar, anche perchè più volte gli deve la vita, e sogna di poterlo convincere ad entarre nell’Interpol, e addirittura di adottarlo.
Normalmente sempre a battaglia finita, appena in tempo per arrestare la banda ormai sgominata e dolorante, e vedere Polymar che si allontana in volo.
Polymet
Il Polymet è basato sull’uso di una particolare molecola di un non precisato polimere. Questo oltre ad essere super resistente può assumere le forme desiderate grazie ad una sorta di memoria del materiale richiamabile mediante impulsi elettrici, ed inoltre può interagire col metabolismo umano riuscendo a trasmettergli l’energia che lo alimenta. Il Dottor Oregasteru inserisce il polimere all’interno di un semplice casco assieme al piccolo computer a comando vocale che ne gestisce il funzionamento. Al comado “Trasformazione Polymar” l’intero corpo di chi lo indossa viene ricoperto della ben nota tuta rosso/bianca. Questa interagendo con la fisiologia umana genera abilità super umane, come una grande forza e velocità, e la possibilità di operare nei vari ambienti e nelle situazioni più critiche mediante trasformazione in opportuni veicoli ottenuti riaggregando le molecole del polimere.
I modi di aggergazione delle molecole vengono regolati da schemi inseriti nel computer sotto forma di altrettante capsule di memoria, che come cartucce vengono inserite e disinserite a seconda del comando vocale.
Ne risultano delle trasformazioni che consentono a Polymar di operare nei vari elementi:
_Polymar Sparviero: Polymar fa una giravolta in aria e allarga le braccia. Il casco si deforma appuntendosi e le braccia si unoscono al corpo formando le ali; si forma un velivolo a metà strada tra un aliante e un aquilone. Non c’è traccia di un sistema propulsivo. Ovviamente serve agli spostamenti e alle battaglie aeree.
_Polymar Missile: Polymar si tuffa e unisce al corpo le braccia incrociando le gambe. Il casco si deforma accentuando le due punte e unendosi al corpo in una forma allungata; si forma una sorta di siluro con una elica posterore. E’ la trasformazione adatta per l’operatività sott’acqua
_Polymar Punte Rotanti: Polymar salta e allunga le gambe mettendosi in una posizione quasi seduta. Le ganbe si trasformano in due trivelle a rotazione contrapposta e dalle anche spuntano due ruote. Oltre che come mezzo talpa le punte sono un ottimo deterrente contro ogni veicolo corazzato.
_Polymar Carro: Polymar corre e saltando si inginoccha con le braccia tese all’indietro. Le gambe diventano una ruota centrale enorme e le braccia due bilanceri con ruote alle estremità. Il doppio bilanciere può routare anteriormente e posterormente consentendo invesioni di marcia immediate o ribaltendo i mezzi nemici. Mezzo da “strada” è un ottimo bulldozer da usare contro uomini e macchine di piccola tagli.
_Polymar Trasformazione: La forma “base” ad aspetto antropomorfo, ossi la tuta rossa e bianca con ali e slip verde acqua adatta al combattimento. Dalla base del casco fuoriesce il polimere che si dispone sul corpo aderendovi perfettamente. Il polimere che ricopre il casco si deforma generando la visiera e le punte gialle rivolte in avanti. Adatta al combattimento corpo a corpo e forma intermedia delle altre trasformazioni.
Il passaggio da una configurazione all’altra però deve sempre avvenire mediante il passaggio intermedio all’aspetto “umano”, non è possibile quindi passare direttamente da Sparviero a Missile ecc.
La forza e velocità di Polymar possono essere incrementete durante la lotta mediante altri comandi vocali, che attivano contemporanenamente delle mosse di lotta altrimenti impossibili per un uomo.
Al comando di “Uragano” o anche di “Polymar Rotazione” sul dorso delle mani si “illumina” un simbolo che riproduce quello del petto, e la forza aumenta.
Non è chiaro fino a che limite possa essere potenziato un uomo, ma Polymar riesce a sollevare addirittura un carro armato.
I limiti di Polymar sono principalmente due: il tempo e le basse temperature.
La trasfigurazione in Polymar può essere infatti sopportata dal fisico umano per soli 46 minuti ed un secondo, oltre i quali c’è la morte (forse per il potenzaiamento che le cellule subiscono, ma non viene mai precisato).
Invece una temperatura inferiore a -50 °C fa si che il polimere perda le sue proprietà e diventi fragile. Inoltre la tuta di polimeri non offre alcuna protezione contro il freddo. Stranamente contro le fiamme invece si.
Avversari
In ogni puntata i protagonisti indagano su una banda di criminali dediti alla rapina e si conclude inevitabilmente con lo scontro tra Polymar e gli sgherri, prima, e il loro capo, poi. Tutti i membri di ogni banda indossano tuta e armamentario in tema (solitamente) con qualche tipo di animale (topi, tartarughe, ragni, ecc.); per quanto usino tecnologie avanzate, si tratta sempre di esseri umani.
Fra i vari criminali che Hurricane Polimar dovrà affrontare troviamo la temibile banda dei Ragni che vuole impossessarsi di tutto l’uranio del mondo per costruire una potentissima bomba atomica. Ci sono poi i ladri Talpa, specializzati nel furto di gioielli rari e preziosi all’interno di templi antichissimi. In un episodio la banda dei Dobberman, progetta un attentato contro il direttore del Interpol Onitora, padre di Takeru, ma anche questa volta l’intervento di Hurricane Polimar sarà determinante e risolutore. Particolari problemi incontretà invece nell’affrontare la banda dei Gatti, che grazie agli ultimi ritrovati della scienza, sottratti ai più grandi scienziati del mondo, tramano per dominare l’intero pianeta con la costruzione di armi micidiali, qui Hurricane Polimar dovrà far ricorso a tutte le sue più potenti trasformazioni per contrastare l’organizzazione criminale. Molto simile a questa è anche la banda dell’uomo-uccello Torimeka, che sequestra i migliori scienziati, per costruire una razza superintelligente. In un altro episodio troviamo Polimar alle prese con la banda della Piovra Elettrica, alla ricerca della mappa dell’antico tesoro Indù, custodita all’interno dei dodici vasi Shibugaki.
A volte l’ingenuità dell’ispettore Jo Kuruma è pari alla sua presunzione, come nel caso in cui viene usato come pedina dagli uomini Farfalla che si vogliono vendicare di un loro traditore. In seguito troviamo Polimar alle prese con la banda dei Topi, che in città compie un notevole numero di rapine e come se non bastasse, un vecchio criminale sta per unirsi a loro dopo avere scontato venticinque anni di prigione per divenirne il capo. Le battaglie più spettacolari di Polimar sono quelle contro Picadale l’uomo fulmine e contro i pirati Pirakans, in quanto Hurricane Polimar si trasformerà in sofisticate macchine da guerra. Lo schema narrativo di tutti gli episodi è quello classico: ladri in azione, intervento dell’Interpol, intercettazione telefonica e arrivo di Jo Kuruma che si mette nei guai ed infine arrivo risolutore di Polimar che sconfigge i nemici. Tuttavia sono molto fantomatici gli avversari che ricordano non poco i nemici dell’uomo ragno (vedi Goblin, Lizard, Avvoltoio, Octopus ecc..). Fra questi ricordiamo anche il Demone Congelatore, i Demoni Lucertola, la banda del dottor Yes, la Volpe Trasformista, l’Uomo-Piovra e i pesci-volanti.
Episodi della serie TV
- La banda Masasabi
- Lo Scorpione Rosso
- Il riscatto di Hundreg
- Il serpente a sonagli
- La banda del Ragno
- I ladri talpa
- La gang dei Dobbermann
- La pianta dell’Ascidio
- La banda del Gatto
- La banda della Piovra Elettrica
- Lupo Bianco e la banda dei Lupi Robot
- Torimeka, l’uomo uccello
- Gli uomini Farfalla
- Guerra alla banda dei Topi
- Picadale, il misterioso Uomo Fulmine
- Pirakans
- Il segreto della nascita di Polimar
- Crisi sotto i 50 gradi
- Sylcot e la lingua del gigante
- La banda dei Pesci Arcieri
- La Volpe Trasformista
- La vendetta della Banda Kyo Beetle
- L’attacco dei Pesci Volanti
- L’Uomo Piovra
- La banda delle Tartarughe
- L’ultima apparizione di Polimar
Curiosità
La location principale dell’ anime è la città di Washinkyo, in cui hanno sede sia l’ agenzia di Kuruma, sia gli uffici dell’ Interpol. Il nome della città inventata deriva dall’ unione dei nomi di due città reali: Washington e Tokyo. Tale unione di nomi rispecchia in pieno lo spirito dell’ anime, ovvero una rilettura nipponica del genere “supereroi” occidentale. Da tale genere occidentale la serie “Hurricane Polimar” riprende, variandoli, alcuni stereotipi come, ad esempio, la simulata inettitudine del protagonista quando è semplicemente Takeshi e non Polimar (Takeshi in realtà, pur senza i poteri del polymet, è pur sempre un intelligente e coraggioso esperto di arti marziali, come mostrato in più di un episodio, e non il pavido fannullone che finge di essere). Tale inettitudine simulata, infatti, è un elemento ricorrente tra i supereroi americani con un’identità segreta da proteggere: basti pensare al senso di inadeguatezza mostrato da Clark Kent quando non veste i panni di Superman.
OAV
La Tatsunoko (in questi episodi, riassume tutta la vecchia serie con, però, alcune modifiche: la più esplicita è il fatto che Teru non è più l’assistente del mitico detective privato Joe Kuruma (e non è neanche lontanamente simile a quella bonazza simil-Marilyn Monroe che era prima, sigh!ndRyo), ma invece è la sua padrona di casa. Takeshi, invece, fa sempre l’ assistente detective; lui in realtà è campione di arti marziali e figlio del capo della polizia di Tokyo (caso strano). Un bel giorno, questo bel tomo riceve il suo casco rosso (sinceramente lo potevano disegnare un po’ meglio) via pacco postale da una sua vecchia amica di scuola, e con quel gingillo lui si picchia tutto il santo giorno con i Plutoniani, che non sono alieni, ma sono una nuova specie umana creata in laboratorio, con il vantaggio non indifferente delle branchie, con le quali respirano sott’acqua.
Gli uomini squalo (o Plutoniani, che dir si voglia) hanno intenzione di buttare giù Neo Tokyo (e quale città sennò!ndRyo) a suon di attentati dinamitardi, per poter costruire il loro impero anfibio. Ovviamente a rompere le uova nel paniere ai pesciazzi è Takeshi/Polymar, che smazzuola tutti regolarmente e fa esplodere le bombe lì dove la gente non si può fare del male. La trama però non si limita a far questo, infatti Takeshi non è l’unico a possedere i poteri di Polymar, ma anche uno dei cattivoni più grossi la possiede, rendendo la vita del nostro amico in calzamaglia rossa più difficile del previsto. Se a tutto questo aggiungiamo che Polymar non è poi così invincibile come nella serie originale e che uno dei fratelli di Takeshi (inventati per l’occasione) è in realtà il capoccia dei cattivoni, direi che ci troviamo di fronte ad una serie non molto originale, ma abbastanza convincente.