Scandalo doping E-Sports: ESL pronta a fronteggiare il fenomeno

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Gli E-Sports sono una invenzione recente e pertanto non possiedono ancora un regolamento forte e autoritario nei confronti degli sportivi. Ciò deriva in parte dalla scarsa considerazione che il mondo ha nei confronti degli sport elettronici e dall’altra il pensiero magnianimo che giocando ai videogames tutti diventino onesti e giusti.

Ma quando in gioco ci sono milioni di dollari, le cose cambiano.

Il CounterStriker Kory “Semphis” Friesen ha  infatti ammesso che durante i tornei lui, la sua squadra e gli avversari utilizzano l’Adderall, una potente anfetamina capace di incrementare notevolmente la concentrazione dell’individuo. Uno scandalo senza pari nel mondo videoludico che mette in luce una problematica assai più importante: la stima dei videogiocatori nei confronti di questi campionati.

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Gli E-Sport generano profitti da capogico e aziende come Samsung e Dell da tempo investono milioni di dollari

ESL, l’Electronic Sport League, ha subito alzato le difese contattanto l’ente mondiale anti-doping per discutere di questo grave problema e consigli per combatterlo, tra cui fare test delle urine pre-partita per identificare ogni sostanza capace di alterare le normali facoltà cognitive di un essere umano.

 

Al momento crea sconcerto pensare che negli scorsi anni i maggiori campionati elettronici sono stati vinti da giocatori dopati: secondo voi, l’ESL, dovrebbe cancellare le vittorie irregolari passate?

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Marco Masotina

Tosto come un Krogan, gli piace essere graffiante e provocante per scoprire cosa il lettore pensa dei suoi strani pensieri da filosofo videoludico. Adora i lupi, gli eventi atmosferici estremi, il romanticismo e Napoleone.