Gli E-Sports sono una invenzione recente e pertanto non possiedono ancora un regolamento forte e autoritario nei confronti degli sportivi. Ciò deriva in parte dalla scarsa considerazione che il mondo ha nei confronti degli sport elettronici e dall’altra il pensiero magnianimo che giocando ai videogames tutti diventino onesti e giusti.
Ma quando in gioco ci sono milioni di dollari, le cose cambiano.
Il CounterStriker Kory “Semphis” Friesen ha infatti ammesso che durante i tornei lui, la sua squadra e gli avversari utilizzano l’Adderall, una potente anfetamina capace di incrementare notevolmente la concentrazione dell’individuo. Uno scandalo senza pari nel mondo videoludico che mette in luce una problematica assai più importante: la stima dei videogiocatori nei confronti di questi campionati.
ESL, l’Electronic Sport League, ha subito alzato le difese contattanto l’ente mondiale anti-doping per discutere di questo grave problema e consigli per combatterlo, tra cui fare test delle urine pre-partita per identificare ogni sostanza capace di alterare le normali facoltà cognitive di un essere umano.
Al momento crea sconcerto pensare che negli scorsi anni i maggiori campionati elettronici sono stati vinti da giocatori dopati: secondo voi, l’ESL, dovrebbe cancellare le vittorie irregolari passate?