CAMBIARE, VIVERE, SOGNARE
Lusingati. E’ questa la parola più appropriata per descrivere la performance di Microsoft al Milan Games Week 2015. Nonostante uno Stand strutturato in modo tradizionale, con qualche
rimando agli enormi castelli di tela e acciaio delle più importanti fiere europee, Microsoft ha saputo gestire con maestria ed esperienza l’enorme afflusso di pubblico che per l’edizione 2015 ha assaltato FieraMilanoCity per provare le più avvincenti anteprime dei titoli in uscita. Microsoft si sà: sta cambiando, anche in Italia. Proprio per questo motivo ha voluto giocare molto sulla sicurezza, portando anteprime del calibro di Halo 5, che alla pubblicazione di questo articolo troverete già nei negozi (fortunatamente, non stavo più nella pelle), Rise of Tomb Raider, nuovo capitolo della saga dell’archeologa dal seno prorompente più apprezzata del mondo videoludico e alcune chicche tecnologiche quali il nuovo e potentissimo Surface, presentato in questi giorni in Casa Microsoft a Milano in Via Vercelli e il nuovissimo e stupefacente Pad Elitè per Xbox One. Oltre a ciò, Microsoft ha proposto al pubblico milanese alcuni titoli già immessi nel mercato che vanno a comporre ciò che Massimo Crippa, l’uomo a capo della divisione Xbox Italia, definisce il parco titoli migliore del settore composto dalle migliori esclusive disponibili sul mercato. Tra queste, Forza Motorsport 6, Rare Replay e Gears of War: Collection hanno contribuito ad accendere l’interesse di orde di ragazzini che, felici di constatare la presenza di Microsoft al Milan Games Week 2015, si sono divertiti coi loro giochi preferiti.
L’ESPERIENZA E’ VITALE
L’azienda di Redmond non è diventata leader nel settore dell’informatica per eventi causali che magicamente l’hanno portata alla vetta del mondo. L’azienda è composta da personalità esperte e tutte sanno davvero il fatto loro, motivo per cui anche in Italia Microsoft è riuscita imporsi in un mercato niente affatto facile per la scatola verde (sebbene in realtà il colore originale sia nero, comunque). Sta di fatto che discutere con i leader di Xbox è stata una vera emozione per noi, ma siamo stati altrettanto felici di constatare che la divisione Xbox Italia è capitanata da persone non solo simpatiche e disponibili, ma capaci di farti sentire come a casa. Contrariamente a come accaduto in altri stand di altre aziende, parlare con gli esponenti di Microsoft voleva dire per noi interfacciarsi con persone davvero appassionate del mondo videoludico e soprattutto dell’azienda che rappresentano. Abbiamo quindi stuzzicato il Sig. Massimo con alcune osservazioni assai ardite, ma la voglia di divertirci con lui era troppa e nonostante le nostre domande sapevano di ironia, la risposta fornitaci ci ha convinto di un futuro roseo per Xbox One nel nostro Bel Paese.
Nonostante possiate dire quanto fosse sciocco affermarlo, noi di Project Nerd siamo andati dal capo di Xbox a dire a lui stesso che possediamo felicemente una Playstation 4. Crippa però non si è discostato molto dalla sua espressione serena e gentile e subito ci ha risposto con parole convincenti:
“Microsoft ha davvero sbagliato il lancio di Xbox One e ne stiamo pagando davvero le conseguenze. Tuttavia, stiamo davvero lavorando sodo per rimediare agli errori fatti e secondo noi è molto importante rimboccarci le maniche per ascoltare ciò che il nostro pubblico desidera per fargli capire che possono ancora fidarsi di noi. Ce la stiamo mettendo tutta e al momento pensiamo che Xbox One sia il prodotto più completo disponibile sul mercato e la cosa più positiva è che continueremo a supportarlo nel miglior modo possibile”.
Le parole del Sig. Crippa non sembravano essere frutto di una ottima rielaborazione di dati per fornire a noi una risposta che sapesse di Marketing. Al contrario. Tutto sembrava sincero, convincente e nonostante il Sig. Crippa non sapesse che in realtà io da tempo sono schierato con Microsoft (tanto che ho poster giganti di Phil Spencer appesi in camera e una Xbox One bianca venerata come una reliquia), siamo rimasti colpiti dalla forza di volontà di Microsoft e dalla determinazione della sua direzione.
IL DEMONIO HA MOLTI VOLTI
E’ vero: in passato Microsoft ne ha combinate di tutti i colori. Alla fine Xbox 360 ha venduto un sacco anche grazie alla maleodorante partnership con Activision, che impose all’azienda di Zio Bill di supportare anche a costo della vita quella cosa chiamata “Call of Duty”. Ebbene: svincolata dal demoniaco contratto, Microsoft sembra aver imbroccato la strada giusta anche in Italia e di questo non possiamo che esserne felici. Alla fine, Microsoft ha sempre supportato il nostro paese con giochi sempre ben tradotti e doppiati. Il primo Halo, per esempio, fu un grande successo anche nel Bel Paese proprio grazie agli enormi investimenti di risorse che resero la serie di Master Chief appetibile e apprezzabile anche in Italia.
E’ anche vero che la concorrenza, e stiamo parlando di Playstation 4 e Sony, è stata davvero brava a sgraffignare milioni di utenti dalle grinfie di Ms. Probabilmente, penso io, chi acquistò Xbox 360 nei primi anni di vita della console lo fece per via del prezzo assai competitivo rispetto a Playstation 3. Mi ricordo infatti, che nel 2008 il prezzo della console di Microsoft scene al di sotto dei 180 euro, quasi duecento euro in meno rispetto a Playstation 3. L’utenza, scoprendo che effettivamente Xbox 360 offriva una potenza di calcolo paragonabile a quella offerta dalla console di Sony, iniziò a scoprire il monolite bianco innescnado una forte reazione di passaparola decisiva per i grandi risultati ottenuti con la scatola X a 360 (che buffo modo di chiamarla, non trovate?). Sta di fatto che a quanto pare il pubblico non è stato effettivamente fidelizzato al marchio Xbox e appena gli si è presentata l’occasione di passare alla New gen al prezzo più conveniente, lo hanno fatto. Mannaggia a loro.
Microsoft ha quindi provveduto a ricercare un modo per far capire al mondo che ora vuole davvero rimediare agli errori compiuti nella direzione di Don Mattrick e il primo passo è stato sicuramente quello di valorizzare le esclusive Xbox. Diciamocela tutta: Xbox One sembra più una console per un pubblico alternativo e raffinato, quasi ai livelli di Nintendo e non un prodotto per la scontrosa e reprorevole “massa”. Certo: fare breccia nei cuori dei molti è l’obiettivo di ogni azienda sul mercato, ma l’idea di base di Phil Spencer e quella di Massimo Crippa sembrano essere in sintonia: puntare su chi ha acquistato Xbox One e trattarlo a dovere per averla scelta.
INTERESSANTI ANTEPRIME
Se Halo 5 ci convinse sin dalla Beta giocata da noi di Project Nerd quasi un anno fa, Rise of Tomb Raider ci era sembrato fin da subito un proseguo diretto di Tomb Raider senza lodi e senza imbrogli. La prova svolta presso lo stand Microsoft, ha in realtà dissipato ogni dubbio in merito alla creazione di Crystal Dynamics la quale, tempo fa, affermò come Microsoft avesse supportato il progetto (detto in chiaro e tondo: Microsoft ha cacciato i soldi). Rise of Tomb Raider, pad alla mano, ha restituito l’idea di un Tomb Raider in perfetta sintonia con le origini della saga, in un mix di funzioni assai interessanti che hanno fatto la fortuna del reboot del 2013 (sono già passati due anni, cavolo!). Il tutto gira davvero bene su Hardware Xbox One e abbiamo avuto l’impressione che il titolo possedesse già un codice praticamente completo e pronto per la commercializzazione. Effettivamente è così: il titolo sarà disponibile sul mercato per il prossimo 13 novembre per Xbox One, mentre gli utenti Playstation 4 dovranno aspettare un anno prima di provarlo coi propri nipponici pad. Sta di fatto che lo scontro con Fallout 4 sarà inevitabile e noi di PJN stiamo già tirando a sorte su chi dovrà recensire l’uno o l’altro (io ho deciso di giocarli tutti quanti, ovviamente).
Stramegafigata è il Pad Elitè di Xbox One. Presentato dal nostro caro amico in crisi di mezza età Phil durante l’E3 losangelino, il pad si appresta ad essere la versione definitiva e migliorata di quello attuale presente dal lancio del boxone. Oltre a dimensioni lievemente diverse, il pad risulta essere incredibilmente coriaceo e bilanciato, grazie anche a nuovi materiali utilizzati per la fabbricazione. Oltre a ciò, al tatto risulta più gradevole al tatto e con più grip: in poche parole si incolla alle mani. Ciò che sorprende è la distribuzione del peso, pressoché perfetta, nonché la miriade di configurazioni disponibili: dalla grandezza delle levette, all’implementazione di nuovi trigger nonché della modifica dell’altezza e della larghezza degli stick, il pad Elitè è totalmente personalizzabile per ogni evenienza il che risulta perfetto per chi vuole ottenere le massime prestazioni in qualsiasi gioco. Il tutto è di facile montaggio grazie a un sistema di magneti e se tutto questo entusiasmo vi ha già conquistato, sappiate che a breve piangerete dalla disperazione. Il pad Elité di Xbox One costerà circa 149,90 euro, praticamente un terzo della console. Un prezzo per noi altissimo e nonostante si presenti davvero bene grazie anche a un ottimo lavoro svolto nei materiali utilizzati nonché nel proverbiale confezionamento in un cofanetto dedicato, l’esoso prezzo giustificherà l’acquisto per pochi giocatori. Giocatori d’elité, appunto.
IN THE CONCLUSION (puro sfoggio di inglese maccheronico)
Microsoft ha elegantemente presenziato il Milan games Week 2015 con sapienza ed esperienza. Le anteprime importanti sono state certo interessanti, ma non sembrava che Microsoft volesse puntare molto su quello. Semmai, l’idea è stata quella di far capire al pubblico che con Xbox One ci si può divertire grazie a grandi e iconiche esclusive, le stesse che hanno fatto emozionare milioni di giocatori sulle passate generazioni di console. Certo: sarà dura per MS ricucire le ferite commesse dalla direzione di Don Mattrick, ma il futuro sembra roseo per Xbox One, e lo sembra anche in Italia.
La nostra speranza? Che Ms non passi più al lato oscuro della forza..