Alla fine è nata praticamente per quello: sviluppare ottimi videogiochi dedicati alle più disparate discipline corsistiche. Nata nel 1986 a Warwickshire, nel Regno Unito, Codemasters ha iniziato a dedicarsi seriamente allo sviluppo di titoli corsistici nel 1998, anno di pubblicazione di Colin McRae Rally, uno dei simulatori di Rally per Playstation 1 che in poco tempo divenne il simulatore di guida sportiva per antonomasia della prima console di Sony.
Dopo lo sviluppo di alcuni titoli, tra cui la serie Overloard e Operation Flashpoint (nonché quel tentativo parecchio fallito di fare uno sparatutto adrenalinico arcade in stile sala giochi di nome “Bodycount”), la società britannica si è accorta che forse è meglio proseguire per la strada originaria, ovvero la corsa allo sviluppo del miglior titolo di guida di sempre. E’ vero che Codemasters sa dilettarsi in molti generi, ma è anche vero che i suoi titoli corsistici sono davvero apprezzati, tanto da definirne un genere. Sono molti gli appassionati di giochi di guida a chiamare i titoli prodotti dallo studios “giochi alla Codemasters”, proprio per uno stile grafico e di gameplay davveor ben definito.
EGO Engine è stata davvero una rivoluzione per la società: il motore grafico, sviluppato dopo l’avvento di Colin McRae Rally 2005, ha segnato una vera e propria epoca per Codemasters, tanto da essere utilizzato ancora oggi sulle console Next Gen. Sta di fatto che gli anni si sentono e vi è bisogno di rinnovare un po’ il codice. Sicuramente i piani futuri prevedono un infoltimento di giochi corsistici dalla qualità sempre più alta, attui a convincere i giocatori a investire tempo e denaro nei titoli Codemasters. In tal senso: DIRT Rally va proprio in questa direzione: nonostante un motore grafico vecchio, già in Early Access è riuscito a ottenere consensi dalla stra grande maggioranza del pubblico appassionato.
Insomma: la presa di posizione della società inglese fa davvero ben sperare e sinceramente penso che Codemasters sia molto brava a sviluppare titoli corsistici. Certo è che gli ultimi titoli dedicati alla licenza F1 non sono affatto brillati, ma secondo alcune indiscrezioni il team britannico stava per lasciarci le penne a causa di grandi debiti. E’ evidente che gli investitori ora vogliono denaro e Codemasters sa che il miglior modo per raccimolare milioni è proporre al pubblico ciò che vuole.
E si, Codemasters: noi vogliamo i tuoi giochi di guida. Fatti bene.