Se spesso vi chiedete il motivo per cui System Shock è entrato nella leggenda in così relativamente poco tempo, comprenderne il motivo è semplice quanto mangiare una nocciolina già sbucciata. Nel 1994 il concetto di videogioco in prima persona era appena nato: Wolfestein e DOOM di ID Software stavano spopolando e nonostante non stessero vendendo milioni di copie come capita spesso oggi giorno, il solo fatto di possedere un motore grafico in tre dimensioni e un gameplay veloce e frenetico, portò la massa di videogiocatori appassionati dell’epoca a meravigliarsi delle creazioni americane. Alcuni sviluppatori tuttavia, non si scoraggiarono e nonostante sviluppassero ancora in due dimensioni con vecchi algoritmi, decisero di tentare l’ardua strada dell’innovazione.
Looking Glass Studios era tra queste. Decise che un motore grafico in 3D potesse in qualche modo servire per raccontare una storia, una storia vera e nel frattempo essere utile per allargare gli orizzonti di gameplay. Se DOOM e Wolfestein erano “solo” dei punta e clicca, System Shock possedeva livelli più rielaborati, un sistema di loot efficace con tanto di inventario, una interessante varietà di armi e soprattutto una forte trama contestualizzata a un affascinante mondo cyberpunk.
SHODAN, la folle IA è la principale antagonista della serie
L’esplosione creativa degli anni ’90 termino nel 1999 con l’ideazione e pubblicazione di Deus Ex, un altro capo mastro imperdibile che coniugò gli sparatutto in prima persona con una piccante dose di gioco di ruolo e tanta, tantissima libertà d’azione. Il team di sviluppo era capitanato da una figura di spicco nel mondo dei videogames, una vera leggenda vivente degli sviluppatori di tutto il mondo: Warren Spector.
Il magnanimo omone (non so se è buono per davvero, ma mi piace pensarlo così), fu in realtà parte integrante dell’ideazione di System Shock e alla fine, se ci pensate bene, le similitudini con Deus Ex ci sono e sono evidenti. L’americano tuttavia, decise di finire di sviluppare videogames e di andare a promuovere le sue idee sotto forma di nozioni per studenti impauriti in varie università americane in cui egli ha dato lezioni fino all’altro giorno. In qualche modo, tutto d’un tratto, ha deciso che tornare a creare videogames fosse la cosa migliore da fare nel suo particolare momento di vita, pertanto ha affermato di voler iniziare a lavorare per lo sviluppo di System Shock 3:
Ho apprezzato di lavorare con gli studenti come Direttore della Denius-Sams Gaming Academy presso il Moody College of Communication dell’Università del Texas. Tuttavia, quando si è presentata l’opportunità di giocare ancora una volta nell’universo di System Shock, aiutando a portare questi giochi al pubblico del 21° secolo, non ho potuto rifiutare
L’importanza di Spector nell’industria di videogames è tale, da esser stato presentato come cameo in diversi videogames, tra cui diversi capitoli di Ultima, la celebre e longeva serie RPG di Origin Systems e come cheat in Deus Ex con il codice “iamwarren“. Sembra che le idee di questo “piccolo” genio abbiano in qualche modo ispirato vari studios a fare di meglio per creare titoli sempre più belli e perfetti e i risultati sembrano aver raggiunto l’obiettivo. In ogni caso, la presenza di Warren all’interno del team di sviluppo del terzo System Shock è una sorpresa inaspettata in quanto Otherside Entertainment ha davvero tutte le carte in regola per creare un capolavoro.
Lavorare a System Shock è stata una delle cose più soddisfacenti della mia carriera, ed è difficile descrivere quanto non veda l’ora di condividere con i giocatori che cosa sta combinando SHODAN rispetto all’ultimo gioco distribuito