Microsoft ranza via Lionhead Studios e annessi

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Non vi sono al momento comunicazioni certe e confermate su quanto stia davvero accadendo, ma le cose per alcuni studios direttamente collegati a Microsoft e alla divisione Xbox, non sembrano navigare in buone acque. Il tutto piove come un filmine a ciel sereno dopo l’annuncio esplosivo della cancellazione di Fable Legends, progetto a cui l’intera Lionhead Studios diretta dal formidabile Molyneux (no, non quelli dei frullatori), primo gioco interamente Cross Platform e ultimo capitolo della saga di gioco di ruolo moderni nata sulla prima Xbox, il quale non sarà ultimato a causa di presunti gravi buchi nella società britannica.

L’azienda di Redmond ha comunicato al mondo di essere in contatto con lo staff della Software House inglese, ringraziando Lionhead per il suo enorme contributo nel mondo videoludico. Ma ciò non basta per rassicurare i giocatori, soprattutto quando nel sito di Microsoftstudios.com sono spariti una moltitudine di progetti citati nella home del portale senza alcuna spiegazione. Tra questi, non vi è più traccia di Project Spark, Press Play, Function e Good Science.

 


L’inspiegabile comportamento di M$ non è ancora stato giustificato da alcun rappresentante Microsoft che si rispetti, ma sembra che l’azienda non sia affatto intenzionata a rilasciare dichiarazioni. Per mia esperienza, uno studios influente quale quello di Lionhead Studios non viene chiuso per motivi banali o per capricci e l’unica giustificazione in merito è quella finanziaria, non tanto del buchi di capitale presumibilmente registrati nella società, bensì nel ritorno degli investimenti. Un Free to Play ambientato nel mondo di Fable è stato sicuramente un piccolo sogno divenuto realtà, tuttavia è anche giusto riflettere su come Microsoft abbia trattato Lionhead dopo essersi letteralmente sposata con Activision. Vi ricordate di Fable: Journey? Quello schifo fatto a Kinect imposto da una Ms diabolica decretò per molti la fine del brand e probabilmente la negativa reputazione odierna del brand, motivo per cui, probabilmente, è stato considerato come poco redditizio.

Le ipotesi sono molte, certo è che la prossima chiusura di Lionhead mi rattristisce moltissimo. Peter Molyneux ha creato una serie decisamente all’avanguardia, capace di stregarmi con un gameplay originale e con intricate trame dalla semplicità disarmante. Fable II e Fable III risultano inoltre essere degli ottimi simulatori di vita quotidiana, dove il concetto di RPG più classico e spietato si fonde con le idee promosse da Maxis vent’anni fa, nell’ottica di gestire interi villaggi e relazioni dei suoi abitanti o addirittura dei regni interi. Per quanto riguarda gli altri studios, mi ritengo sfiduciato anche per le loro creazioni. Che Microsoft si stia preparando a tornare ai suoi negativi regimi come avvenuto nel periodo tra 2009-2013 con Xbox 360? Una Microsoft tutta guadagno e niente sostanza non la rivoglio, piuttosto meglio esclusive di qualità che possano contribuire a migliorare la reputazione del marchio e la vita videoludica di noi giocatori.

 

Fable III è un gioco particolare e affascinante, che sa sorprendere per le qualità gestionali

 

fable2

 Uno sparatutto su binari con obbligo di Kinect a bordo di una carrozza trainata da uno strano cavallo nel

bel mezzo del nulla? Il modo migliore per sfruttare nel modo peggiore il brand di Fable

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Marco Masotina

Tosto come un Krogan, gli piace essere graffiante e provocante per scoprire cosa il lettore pensa dei suoi strani pensieri da filosofo videoludico. Adora i lupi, gli eventi atmosferici estremi, il romanticismo e Napoleone.