Il servizio Battle.net di Blizzard Entertainment ha subito un attacco DDoS il 13 aprile, incidendo sui server di tutti grandi giochi dello sviluppatore, tra cui World of Warcraft , Diablo III ,e StarCraft II . Blizzard ha confermato l’attacco sulle proprie pagine social assicurando che i loro tecnici avrebbero risolto tutto il prima possibile.
Di DDoS, se ne è sentito parlare spesso; si tratta di uno degli attacchi più devastanti e comuni in ambito informatico.
La procedura spiegata in maniera molto basilare consiste nell’inondare i server con pacchetti di richieste fasulli fino a farli collassare.
Volendo fare un paragone è come mandare in tilt una linea di autobus chiamando 2000 persone e farle tutte appostare ad una fermata solo per intasare tutto il traffico.
Il gruppo di hacker noto Lizard Squad ha rivendicato la responsabilità per l’attacco che ha lasciato tutti i giochi in-giocabili negli Stati Uniti e in Europa per diverse ore.
Battle.net non è stata l’unica vittima.
Sia Xbox Live e PlayStation Network sono stati abbattuti il giorno di Natale 2014 attraverso un attacco simile, mettendo a nudo un sistema quello adottato da Sony che fa ancora molto discutere per l’inefficienza con la quale la casa Giapponese affrontò l’imprevisto.
Il noto gruppo sulla propria pagina Twitter non si è fatto aspettare con post che prendono per i fondelli sia Blizzard stessa che le forze dell’ordine, già al lavoro per provare a rintracciare i responsabili.
Come di consuetudine gli Hacker promettono ancora una volta di tornare a colpire.
Quali siano le ragioni di questi attacchi, per quanto assurdo possa sembrare sono solo relative al divertimento che causa il veder migliaia di giocatori riversare il proprio odio e frustrazione sulle pagine social.
Nel frattempo, si sono diffuse voci riguardo a possibili dati trafugati durante l’attacco, attualmente non confermate da entrambe le parti.