Sono sempre stato avverso al progetto di Hello Games. L’idea di aver creato un universo con calcoli procedurali di dubbia espansione, con la possibilità di visitare migliaia di miliardi di pianeti diversi è sicuramente suggestiva, ma non è ovviamente qualcosa di innovativo. Per il computer, creare qualcosa di diverso vuol dire anche proporre lo stesso oggetto con un colore diverso ed è quello che accade in moltissimi videogiochi con tecnologia procedurale (The Elder Scrolls Daggerfall in primis).
Sta di fatto che cogliendo la palla al balzo, Sony decise di finanziare e prendersi l’esclusiva di No Man’s Sky, primo titolo di Hello Games e soprattutto primo gioco indipendente a grande impatto in esclusiva per Playstation 4 (e Pc a quanto pare). Sta di fatto che subito pensai che Sony stesse compiendo un grave errore, poiché No Man’s Sky sembrava essere il solito fenomeno da “Youtubers” e non qualcosa di davvero percepito positivamente dalla massa di videogiocatori.
In sostanza ho sempre pensato che il titolo di Hello Games fosse decantato solo perché le “celebrità della rete” ne parlavano bene e sappiamo benissimo come il pubblico infantile di Youtube penda dalle labbra dei loro “eroi”. Sta di fatto che come tutti i fenomeni della rete, finiscono davvero presto.
Al pubblico non interessa No Man’s Sky. Non è un titolo spesso citato, se non con la formula “mi piacerebbe giocare a No Man’s Sky, ma credo che aspetterò ad acquistarlo”, e soprattutto non sembra essere il desiderio dei videogiocatori poiché, effettivamente, non è mai stata chiara la natura del titolo. Che cosa bisogna fare? Quali obiettivi ci sono? Perché dovrei acquistarlo?
Al momento penso che No Man’s Sky sia un gioco figlio di un marketing che ha voluto colpire il pubblico nel suo punto vulnerabile: il mercato indipendente. Questo non riuscirà a convincere i videogiocatori: al momento No Man’s Sky sembra un gioco fine a se stesso, ove il giocatore sembra essere portato a esplorare più pianeti possibili per un obiettivo non ben preciso.
Per quello che mi riguarda, No Man’s Sky non è mai stata una buona idea: la tecnologia procedurale crea scalpore, ma non crea novità e tantomeno prodotti capaci di essere vari e competitivi. E’ anche il caso di Minecraft che non è mai davvero uscito nella sua forma ufficiale di versione definitiva e deve necessariamente aggiornarsi di giorno in giorno per garantire un gioco più fluido e simpatico eliminando la naturale sensazione di noia derivata dal fare e rifare le stesse cose.
Nessuno vuole No Man’s Sky. Il popolo videoludico ne potrà anche parlare bene, ma nessuno è disposto a spendere 70 euro per esplorare pianeti tutti simili. Pertanto, Sony, non rimandarlo: cancellalo!
Esatto. Sembra quasi che gli sviluppatori stessi non
capiscano che tipo di gameplay dare al titolo.
Costasse 15€, ma 70€ chi li spende?
Su Pc ho acquistato moltissimi giochi indipendenti. Tutti gli indie si caratterizzano per la loro elevata qualità creativa e una normale e a tratti appagabile necessità di proporre al pubblico un prodotto sperimentale e spesso fine a se stesso (per non dire “piccolo”). Nei giochi Indie è l’idea che conta e quanto essa possa soddisfarci, ma è innegabile che un gioco indipendente non sia capace di competere per intrattenimento a videogiochi studiati per durare nel tempo.
E’ il caso di No Man’s Sky, che nonostante propone numeri da urlo, secondo me non sarà capace di durare nel tempo sugli schermi delle nostre console o pc