Ubisoft E3 2016: conferenza vergognosa

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Immaginate di avere in mano gran parte dell’Hype e quindi dell’eccitazione del pubblico affamato di videogiochi, di creare rumors piccanti come il ritorno di saghe leggendarie o la volontà di “ritornare alle origini”, mixate il tutto con una dirigenza che promette faville durante l’Entertainment Expo di Los Angeles e successivamente decidere di prendere il fantastico prodotto creato, sbatterlo per terra, buttarlo nel water e defecarci sopra presentando il tutto sotto forma di un piatto mal riuscito in un ristorante della peggio Milano spacciandosi per Cracco.

 

Ecco: questo è quello che ha fatto Ubisoft con il suo E3.

 

LA CONFERENZA PIU’ VERGOGNOSA

 

Forse lo sarete anche voi, ma io sono incazzatissimo. Ubisoft quest’anno poteva davvero fare la differenza, o quanto meno ristabilire ordine nel suo ormai quasi distrutto “fandom”. Ubisoft in questi ultimi anni ha distrutto la sua stessa reputazione annunciando gioconi che si sono rivelati dei normalissimi giochi, facendo infuriare il pubblico su una questione assai spinosa: la “grafica”. In realtà a me è piaciuto molto AC: Unity, mentre ho trovato godibile Syndicate, due titoli completamente distrutti dai social network e che assieme al disastro di comunicazione di Watch_Dogs hanno letteralmente affossato la reputazione del publisher e software house parigino.

Da questo E3 mi aspettavo pertanto tanta serietà e annunci incredibili che avrebbero completamente dissipato ogni dubbio nei confronti della dirigenza francese, ma è evidente che i baguettari francofoni abbiano utilizzato del lievito andato a male. La conferenza è iniziata nel peggiore dei modi, con una bella donna a presentarsi al pubblico e descrivendo il perché fosse già da qualche anno ingaggiata da Ubisoft per presentare i videogiochi e soprattutto l’annuncio di Just Dance 2017, con tanto di ballerini dal sorriso falso e una coreografia da fare invidia ai peggiori “YouTube Poop”. Successivamente dei piccoli e intriganti trailer spezzettati riguardanti una strana entità cyberpunk, è arrivato il turno di Tom Clancy’s Ghost Recon: Wildlands, con un gameplay di ben 20 minuti in cui ho scoperto alcune cose carine riguardo al suo sviluppo (che a breve spiegherò).

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Tom Clancy si sta risvegliando dal suo meritato riposo e vuole spaccarvi la faccia

Dopo l’oltraggioso gameplay di Wildlands, è toccato a South park: The Fractured But Whole, la cui lunghissima sessione di gioco in cui non è trapelato davvero nulla del gameplay, mi ha acceso una lampadina nella mia mente con una domanda assai importante:

 

PER QUALE CASPITA DI MOTIVO HO DECISO DI ASSISTERE A QUESTA CONFERENZA?

 

Subito dopo un sacco di videogiochi che mi hanno fatto così incazzare, da aver avuto la necessità di sfogarmi in tempo reale con un mio caro amico, Vezz Classic, che mi ha aiutato a superare il momento. Tra questi Eagle Flight, gioco completamente sviluppato per la tecnologia Vr in collaborazione con Palmer Luckey, il cui è obiettivo è abbattere pennuti arrabbiati con il proprio pennuto in una sorta di modalità cattura la banbiera.

 

Poco dopo ho spento il pc per riprendermi dallo shock.

 

UNA OCCASIONE COMPLETAMENTE MISSATA

 

Stiamo parlando di una delle aziende più grosse dell’intera industria, che invece che concentrarsi sui suoi titoli migliori, ha deciso di presentare vera e propria merda nel tentativo di ingraziarsi il popolo vidoeludico più casual senza nemmeno tentare in alcun modo di creare una atmosfera sera e appagante. Ogni annuncio di ogni gioco, che comunque si contano sulle punta delle dita poiché dopo ogni gameplay un piccolo show contribuiva a rendere più stupida l’atmosfera, si rivelava essere qualcosa di stupido e mal congegnato, come se Ubisoft stesse in qualche modo prendendo in giro tutti noi. Qual era il suo obiettivo? Far incazzare i fan dei panettieri parigini o davvero cambiare target di pubblico tentando di massimizzare i profitti con il pubblico casual?

 

Sta di fatto che alcuni dei nuovi titoli presentati, citando per esempio l’esperienza Vr dedicata a Star Trek, sono state presentate dagli attori che hanno preso parte al progetto.

 

PRESENTATI DAGLI ATTORI

ATTORI

 

In una fiera dedicata ai videogiochi, tu decidi di far presentare il videogioco da un attore.

 

HA COMPLETAMENTE SENSO.

Baker in bakery, smiling, portrait
Yves Guillemot nella vita di tutti i giorni, fa il panettiere! Chi avrebbe mai detto che il CEO di Ubisoft se la cavasse ai fornelli?

 

DUE PICCOLE SODDISFAZIONI

 

In realtà non è tutto da buttare. Avevo promesso di parlare di Wildlands e lo farò in questo momento. E’ palese come Wildlands sia la copia esatta di The Division con skin di personaggi diverse e una ambientazione a tema messicano. Possiede le stesse caratteristiche multiplayer di The Division, le stesse animazioni, le stesse armi, gli stessi obiettivi, la stessa interfaccia e gli stessi comandi. Parliamo esattamente dello stesso caspita di gioco che sarà venduto a 70 euro con la scusante di essere chiamato Ghost Recon, senza minimamente degnarsi di citare i passati capitoli di Ghost Recon, poiché il pericolo che qualcuno dalla platea si alzasse e gridasse: “Ma che diavolo centra tutto questo con Ghost Recon”, era davvero fin troppo alto.

 

Per quanto riguarda Watch_Dogs 2, devo ritenermi soddisfatto. Secondo me non siamo davanti a un capolavoro, ma il gioco sembra essere molto sincero e completo nelle sue feautures. Mi piace moltissimo la scelta pop che ha intrapreso l’intera direzione artistica, con uno stile quasi fumettoso che va a mascherare un motore grafico che forse non riesce a fare molto più di così a livello di texture, ma soddisfa molto. Bello il gameplay molto vario presentato durante la conferenza, convincente il design dei personaggi.

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La direzione artistica più Pop di W_D 2 mi piace molto

 

L’ultimo annuncio quasi poetico, è stato STEEP. Il titolo conta di essere il primo vero e intraprendente progetto di Ubisoft a tema sportivo. Sostanzialmente Steep ci catapulta sulle nostre amate alpi, nell’arco alpino in cui il Monte Bianco e il Monte Rosa fanno da padrone in una mappa Open World completamente sincronizzata con un universo online. L’obiettivo? A quanto pare è divertirsi facendo e rifacendo folli corse con diversi “mezzi di trasporto”, tra cui Scii, Snowboard, parapendio e tuta alare. Per quello che mi riguarda STEEP funzionerebbe davvero benissimo con la realtà virtuale, poiché la grafica pulita e i colori saturi sono compatibili con una ricercatezza di fotorealismo praticamente riuscita. La bellezza delle Alpi è invece stata ricreata in tutto il suo splendore, mentre il fluido gameplay fa intuire svolte social votate più all’esibizionismo piuttosto che alle vittorie dei singoli eventi. Tuttavia poco è stato rivelato del titolo e mi piace pensare il tutto a una sorta di SSX made in Ubisoft, ma tutto fa pensare a un titolo ben riuscito.

Peccato che fosse stato presentato nella peggior conferenza di sempre.

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Direzione artistica, ragazzi

 

IN THE CONCLUSION

 

Ubisoft ha deluso, totalmente. Ha presentato titoli che non dovrebbero mai comparire su un palco in un E3, titoli che potresti presentare alla sagra dei polli, ma non all’evento videoludico più importante del pianeta. I panettieri parigini si sono palesemente concentrati su un pubblico casual e di questo me ne dispiace, poiché tutte le altre aziende hanno fatto praticamente l’opposto.

Ubisoft aveva l’opportunità di ricostruirsi una reputazione con Watch_Dogs 2, che sembra davvero essere quello che non è stato il primo capitolo e soprattutto con l’annuncio di Beyond Good & Evil 2, che però non è arrivato.

 

STEEP non è comunque in grado di colmare la mia rabbia, anche se è stato bello. Per quanto mi riguarda, Ubisoft ha solo da vergognarsi per aver scelto di impostare la sua conferenza in questo modo.
A fine conferenza Yves Guillemot ha ricordato a tutti noi come Ubisoft nel passato abbia creato veri capolavori inserendoli in un video promozionale di autocelebrazione. Sapete una cosa?

 

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Marco Masotina

Tosto come un Krogan, gli piace essere graffiante e provocante per scoprire cosa il lettore pensa dei suoi strani pensieri da filosofo videoludico. Adora i lupi, gli eventi atmosferici estremi, il romanticismo e Napoleone.

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