Dishonored 2 promette di essere più di un semplice seguito, punta ad essere qualcosa di davvero migliore del capitolo prima.
Arkane studio forse fin troppo sottovalutato a causa di giochi non totalmente concepiti da loro, ha voluto sottolineare ancora una volta la propria attenzione verso i feedback provenienti dal primo capitolo.
Oltre ad aver migliorato notevolmente il comparto tecnico (grosso tallone di Achille di Dishonored 1), ha ascoltato tutte quelle persone che a causa del silenzio di Corvo lo hanno giudicato come un personaggio poco caratterizzato.
Per questo motivo Emily ed il suo fedele mentore verranno doppiati nel secondo capitolo della saga.
Harvey Smith direttore del team, ha rilasciato la seguente dichiarazione per giustificare tale scelta.
Non abbiamo inserito un personaggio doppiato in Dishonored 1;. Non era male, lo puoi fare, ma poi abbiamo sperimentato con il DLC, dando a Daud una voce”.
“E ‘stato pazzesco quanto sia stato utile utile come sviluppatore. Spesso può capitare di voler far notare qualcosa al giocatore, ma magari può succedere che esso passi oltre senza soffermarsi. E così a volte si può far intervenire il personaggio principale con una linea di dialogo come: ‘Wow, guarda!’ è un esempio sciocco, ma funziona.
Quando succede qualcosa , e Corvo o Emily rispondono in un dialogo, si percepisce parte della reazione emotiva del personaggio”, ha detto Smith. “C’è una piccola percentuale di giocatori che dirà sempre, ‘Si prega di non dare ai personaggi una voce,così che siano più immersivi’ Ma ci sono molte, molte più persone che hanno detto, ‘Corvo sembra una macchina avremmo voluto più coinvolgimento da parte sua ‘. E così, quando abbiamo iniziato a giocare con Emily come personaggio, è stato molto gratificante.
Il direttore ha poi continuato a sottolineare l’importanza ricoperta dal DLC “il pugnale di Dunwall” a suo dire fondamentale per far sperimentare il suo team.
La sperimentazione è uno di quei benefici dei DLC che gli editori spesso non vedono”, ha detto. “La spesa di DLC rispetto a quanto rende è spesso una mossa discutibile. Ma i fan li amano e gli sviluppatori li amano perché rendono possibile sbizzarrirsi, facciamo una mini-campagna. E poi possiamo ancge sperimentare su cose che potrebbero essere inserite in futuro.
Personalmente riguardo a rendere muto un personaggio credo che possa essere immersivo solo in determinati casi, se prendiamo ad esempio DOOM (l’ultimo) la voce del protagonista è stata sostituita da una mimica delle azioni e delle mani a mio modo di vedere perfetta, a tratti spassosa in certe situazioni chi lo ha giocato sa di cosa sto parlando.
Ma capolavori come Half-life o Portal (su cui si fecero degli esperimenti di dialogo tra chell e GladOS) non avrebbero mai funzionato.
D’altra parte c’è anche da dire che in videogiochi come Metro 2033 si percepisce fortemente la mancanza di un protagonista munito di parola, vero forse avrebbe spezzato la tensione della metropolitana Moscovita, ma nel libro, Artyom è un protagonista che riflette molto sull’esistenza del mondo devastato dove vive.
Vi sono giochi basati solo sulla chimica dei dialoghi, primo su tutti parlando sempre di prima persona, non può non venirmi in mente Bioshock Infinite dove la voce di Booker è semplicemente FONDAMENTALE.
Personalmente prediligo i personaggi dotati di parola, perchè quando approccio un videogioco soprattutto se questo ha un’ ottima ambientazione, mi piace sapere cosa il protagonista pensa del mondo che lo circonda, mi piace sapere quali siano le sue opinioni a riguardo e mi piace vederlo reagire verbalmente con gli altri personaggi.
Voi invece cari lettori cosa predilite?.