Doctor Strange

Doctor Strange – Recensione (NO spoiler)

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Abbiamo visto in anteprima Doctor Strange, l’attesissimo film della Marvel da oggi nelle sale italiane.

Quando sono gli effetti speciali a fare il film.
E’ proprio il caso di Doctor Strange, il nuovo film targato Marvel Studios sul quale i fan ripongono grandi – grandissime – aspettative. Se dovessimo usare tre aggettivi per descrivere la pellicola useremmo i seguenti: psichedelico, lisergico, caleidoscopico. Aggettivi dall’accezione positiva, sia chiaro, tutti attribuibili alle fantasmagorie fatte in sede di post-produzione dai Industrial Light & Magic e i Luma Pictures, abili a farci perdere nei loro labirinti di forme e colori, tra buchi dimensionali e salti temporali, nel continuo aggregarsi e disgregarsi di materia, cosa che ricorda tanto l’indimenticato Inception di Nolan. Ma il resto? Poco. La trama è molto lineare e sobria, la sceneggiatura essenziale e mai profonda e l’epilogo a dir poco sbrigativo.

benedict-cumberbatch-doctor-strange-900x0-c-defaultMa andiamo con ordine: il film narra le origini del vanesio “Dottor” Strange (Benedict Cumberbatch) che da brillante chirurgo si troverà costretto – vittima di un incidente – ad abbandonare la sua patinata esistenza. Da quel momento in poi, con ammirabile pervicacia mista a disperazione, egli cercherà di riappropriarsi della sua vecchia vita fino a sondare delle vie “alternative”. Da lì il suo viaggio in Oriente (che diciamolo, è quasi casuale e frutto dell’improvvisazione in fase di scrittura).
Nel frattempo, sono presentati tutti gli altri protagonisti: l’Antico, il mentore di Strange e degli altri stregoni, Mordo, l’ambiguo compagno di Strange, e Wong, il bibliotecario del monastero. Tutti personaggi ben caratterizzati e funzionali che riescono, nel tempo concesso, a catalizzare l’attenzione dello spettatore (soprattutto Mordo e la sua morale cieca e ambivalente). C’è anche il villain, Kaelicius, ma su quello ci torneremo dopo.

doctor-strange-10-rcm0x1920uAndiamo dritti al vero problema della pellicola: il lato comedy Marvel. Credetemi, io non odio il Marvel humor, anzi, non l’ho mai disdegnato quando inserito nei momenti appropriati. Ma in questo film è davvero eccessivo, volutamente esasperato. E ciò crea fastidio. Un fastidio insopportabile per chi cerca una pellicola supereroistica un attimino più matura vista la caratura e la sacralità del personaggio. Mentre oggi, qui, in questo non-luogo del world wide web, ci troviamo a parlare del film Marvel con più intermezzi comedy. Addirittura più di quelli visti in Ant-Man. Peccato che ne “L’Uomo Formica” tutto ciò ben si sposava con l’ambientazione e la tematicità del personaggio mentre in Doctor Strange, questa esagerazione, stona terribilmente. Non c’è dramma, nessun attimo di serietà (giusto i primi dieci minuti), nessun approfondimento su temi potenzialmente fecondi come il tempo/spazio, la morte, la filosofia orientale e le arti mistiche, che sono invece solo abbozzati. Da tutto sto popò di risate, ciò che ne consegue, è un vano tentativo di rendere a tutti costi badass il protagonista ma con il risultato di trasformarlo, involontariamente, in un surrogato quasi caricaturale. Così come succede a Kaelicius (Mads Mikkelsen, attore ammirato nella serie Hannibal) trasformato in un villain macchiettistico e senza alcuno spessore.

Da ciò prendiamo atto che la Marvel abbia trovato la sua zona di comfort e non abbia alcuna intenzione di schiodarsi. Sembra, insomma, aver individuato la formula del successo: supereroi che non si prendono mai sul serio, tante risate per gli spettatori e record al box office. E perseguire un fine pecuniario non è un demerito, sia chiaro, ma purché si eviti di cadere nel monotono e nel pacchiano, come in questo film, con i viaggi astrali del dottore che ricordano un Casper 2.0 che scherza – tra una lotta e l’altra – con l’amata Christine (Rachel McAdams), nonché l’ultimo cardine della vecchia vita di Strange.
Il finale poi è molto sbrigativo dove il climax emozionale è sedato da altri intermezzi comedy che non permettono una resa memorabile delle gesta eroiche del Dottore.
Menzione speciale, invece, per la colonna sonora e per le scene mid e post credits, quelle sì davvero molto convincenti in chiave futura.

doctorstrangepic2-1021x580Commento finale:
Forse siamo stati un po’ bruschi, e ciò è relativo a quelle famose, alte, aspettative di cui sopra si faceva menzione. In fondo Doctor Strange è un film che intrattiene con una parata infinita di effetti speciali creativi, ma che, in ultima analisi, risulta senza mordente, prevedibile, e davvero troppo “leggero”. Un film che non ha avuto il coraggio di osare (e avrebbe potuto dato lo spessore narrativo del personaggio e i presupposti scenici) e che andrà ad incrementare la schiera di blockbuster supereroistici che si assestano sopra la sufficienza. Ma con i “se” e con i “ma” non si fa la storia. Soprattutto quella dei cinecomic.

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Enrico Ciccarelli

Sociologo, recensore e nerd! Caporedattore dalle sezione Spettacolo per ProjectNerd.it