Morgan Lost Anno Uno: il primo anno di vita di un cacciatore di taglie!
Sono passati 12 mesi dall’esordio nelle edicole e fumetterie del belpaese di Morgan Lost, secondo figlio di Claudio Chiaverotti, che già conosciamo come autore di vari numeri di Dylan Dog e Martin Mystère, oltreché del mitico Brendon che ha sceneggiato interamente in solitaria per molti anni.
Morgan Lost è un personaggio umano, pieno di fragilità e particolarità che ben si esprimono con quella sua tricromia in bianco-grigio-rosso che ha fatto tanto scalpore alla sua uscita.
In molti però si sono fermati alla superficie definendolo un fumetto banale con un “brutto” personaggio e un mondo troppo “lontano”, dove tutti i difetti della Bonelli si mostrano nel più grande degli orrori.
Peccato perché Morgan Lost è molto più di questo.
Morgan Lost è come un iceberg, si vede solo la punta, affilata, plasmata dal vento gelido del nord e dal sole, ma come ci ha insegnato il Titanic e Freud quando ci imbattiamo in un iceberg ciò che conta non è la parte emersa, ma la parte sommersa.
Morgan Lost è una finestra su un mondo visivamente lontano dal nostro, un impareggiabile mix di Deco-Punk, Diesel-Punk e architettura Egizia dove regna la notte e la neve; un’ucronia che non ha assistito all’orrore della Seconda Guerra Mondiale ma nonostante ciò è il nostro mondo.
Peggio ancora è il nostro presente.
Un presente che cerca di allontanarsi da quell’inevitabile appuntamento col destino che la vecchia generazione del 68′ ha silurato con le droghe e quella dell’ 88′ con la finanza, un destino a cui la mia generazione è chiamata a rispondere, e con molta probabilità lascerà in attesa perché è dura svegliarsi quando sognare significa respirare.
Trasformare il mondo in un posto migliore, dove regni la libertà e la giustizia e la felicità sia l’unico scopo di ogni cittadino, che riconosce finalmente lo Stato come se stesso e non un avversario da distruggere o a cui conformarsi. E per trasformare il mondo occorre prima trasformare noi stessi.
Morgan Lost invece non solo non sogna, ma non dorme neanche poi così spesso, solo quando è strettamente necessario o il mal di testa è insopportabile.
Morgan Lost è intrappolato nel nostro mondo, un mondo di dormienti, fatto di persone che accettano la realtà prestabilita delle cose e coloro che combattono una causa persa, legata a un tempo passato. Persone che sopravvivono, ma non vivono.
C’è molta nostalgia per il passato, che ci appare giorno dopo giorno migliore del nostro futuro, dimenticandoci che l’uomo come ogni animale vive solo nel presente. Il passato è un’ombra che si incolla nella nostra mente e plasma il nostro futuro, ponendoci su una linea retta da cui non sono previste deviazioni. Il passato ci inchioda ad un futuro cupo e sempre inferiore al suo modello di riferimento.
Morgan Lost ha il passato tatuato sugli occhi. I serial-killer invece lo nascondono dietro ad una maschera, diventando qualcun altro per una notte, o forse ciò che sono sempre stati.
Questo è Morgan Lost, un ingranaggio tanto piccolo quanto essenziale alla narrazione; protagonista e testimone della Storia che ognuno di noi vive ogni giorno; una riflessione sull’uomo e su cosa si è disposti a fare per guarire le proprie ferite evitando l’appuntamento con il destino.
Già perché anche Morgan Lost ha fatto del suo passato la stella guida per il proprio futuro, non ha mai superato quell’Ultima Notte in cui divenne uomo e perse la sua amata Lisbeth. Ma a furia di cacciare serial-killer anche lui è divenuto uno di loro, l’unica differenza è che non prova alcun gusto ad uccidere o violentare alcun essere umano.
In questa giungla d’asfalto sempre baciata dalla neve, non vi sono buoni o cattivi ma prede e predatori che vivono, respirano e si adattano ad un ambiente ostile e oscuro che a poco a poco ti destabilizza obbligandoti a scegliere.
Proprio come in quella antica favola Cherokee: Figlio mio la battaglia è fra due lupi che vivono dentro noi. Uno è infelicità, paura, preoccupazione, gelosia, dispiacere, autocommiserazione, rancore, senso di inferiorità. L’altro è felicità, amore, speranza, serenità, gentilezza, generosità, verità, compassione.” Il piccolo ci pensò su un minuto poi chiese: “Quale lupo vince?” L’anziano Cherokee rispose semplicemente: “Quello a cui dai da mangiare”.
Morgan Lost è la sottile linea di confine che separa questi due estremi e che presto o tardi deciderà a quale lupo dar da mangiare.
Per capire chi è Morgan Lost e che cosa è capace di fare vi consiglio la lettura di questi albi:
N 1-2 L’Uomo dell’Ultima Notte- Non Lasciarmi: QUI trovate la recensione.
N 3 Mister Sandman: l’inconscio e il cinema si fondono in mare di sangue e incubi!
N 8 Per Morte e Per Amore: il miglior albo di Morgan Lost ad oggi e forse uno dei migliori mai scritti da Chiaverotti e in generale in Bonelli.
N 9 Megamultiplex: cinema, morte e visioni al di là di ogni umanità…
N 10 Senza Nome e Senza Volto: una gemma preziosa con un finale da urlo!
N 11 L’Ombra dello Sciacallo: una storia di morte e magia divisa tra passato, presente e futuro…