Semplicità, tenerezza e grandi lezioni in soli 6 minuti
Anticipava “Alla ricerca di Dory” al cinema e potete trovarlo solo nella versione DVD dello stesso.
Lui è “ Piper ” un piccolo uccellino che si ritrova a faccia a faccia con le prime difficoltà della vita.
A dirigere il cortometraggio di soli sei minuti è Alan Barillaro, famoso animatore alla Pixar ormai da tanti anni e conosciuto per la partecipazione a film come: Monsters & Co. ( e il suo recente prequel “Monsters University” ), Ribelle, Alla ricerca di Nemo, WALL-E e molti altri, ma questa è la sua primissima volta alla regia.

Piper è un piccolo piovanello cui la madre cerca di insegnare una delle regole più importanti della vita… mangiare.
Nella sua avventura l’uccellino sarà accompagnato, oltre che dalla madre, anche da un piccolo granchio eremita e la sua famiglia.
Tenero e coccoloso cortometraggio autoconclusivo che porta però con sé grandi lezioni di vita: l’amicizia e la forza di volontà, così come il coraggio e la determinazione, per superare le proprie paure e raggiungere i propri obiettivi nonostante le difficoltà.

“Ogni singolo granello di sabbia sulle zampe di Piper è stato individualmente posto lì da un animatore”
Privo di dialoghi, ma tanto da cui imparare, è questo corto, contornato dalle splendide musiche di Adrian Belew ( King Crimson ).
Gli effetti sonori sono stati ottenuti dal vivo, compreso il brontolio dello stomaco di Piper, nulla di digitalmente prodotto.
Barillaro racconta di aver avuto l’illuminazione sulla spiaggia vicino i Pixar Animation Studios in California.
La tecnica usata per realizzare il corto è la stessa usata per “Il viaggio di Arlo” e per i riccioli di Merida, l’eroina di “The Brave: Ribelle”: per ogni uccellino sono state animate e modellate a mano dai quattro ai sette milioni di piume.
Una storia semplice, ma davvero tenera e che ha saputo emozionare piccoli e grandi con un risvolto psicologico non scontato.
Barillaro spiega anche il suo punto di vista:
“Era importante per me rimanere nel mondo dei piccoli, e vederlo dagli occhi di Piper e non da quelli di un umano.”
La specie a cui appartiene Piper vive in quasi tutte le aree del mondo eccetto per alcuni paesi.
Altra chicca interessante è che in inglese il nome, non è ovviamente piovanello ma sandpiper.
Quanto penate ci sia voluto per realizzare questi sei minuti? Rimarrete sconvolti dalla risposta… 3 anni.
Per mesi il regista ha studiato la vita e la migrazione di questi uccellini.
Anche il piccolo granchietto è frutto di un’ispirazione personale di Barillaro assieme ai suoi figli.
Alan ha anche utilizzato la sua famiglia come feed back della storia in corso d’opera.
Voi cosa ne pensate?
Lo avete visto? Vi è piaciuto?