Supermassive Games è una software house, una delle tante, su cui Sony ha messo giustamente il suo zampino per farla crescere e fargli fare esperienza nei migliori di modi. E a quanto pare, come praticamente sempre accade, Sony ci ha visto davvero lungo tant’è che il primo vero videogioco interamente sviluppato da questo studios è stato Until Dawn.
E’ vero: Supermassive ha fatto esperienza creando DLC per Little Big Planet, con la remastered di Killzone e con un Party Game chiamato Start the Party! e anche con un videogioco dedicato a Doctor Who! che è riuscito a ottenere la media del 20/100 in quasi tutte le testate giornalistiche internazionali, ma tutti questi erano progetti supportati da Sony utili a portare in vetta questo simpatico studios britannico. Oggigiorno possiamo dire che l’investimento ha fruttato davvero moltissimo. Until Dawn a noi è piaciuto tanto e se volete scoprirlo vi invito a leggere la nostra recensione.
Sta di fatto che Sony, nei suoi tempi più oscuri con Playstation 3 e nel pieno della battaglia all’ultimo pixel con Xbox 360 di Microsoft, stava finanziando un progetto tutto segreto che poi sarebbe approdato su Playstation 4. Perché come suggerisce il titolo di questo articolo, l’avventura grafica esplorativa per eccellenza di Sony doveva approdare inizialmente su Playstation 3 in una forma totalmente diversa e soprattutto con un livello tecnico da capogiro.
Il video qui sopra mostra la demo creata da Supermassive per una versione Plasytation 3 di Until Dawn. Non fa quindi riferimento a un gioco già completato, bensì ancora in fase di sviluppo e anzi: di progettazione. Come si può ben vedere, l’intera avventura prendeva in considerazione l’idea di una telecamera in prima persona e di una interazione libera con gli oggetti in-game potendoli “toccare” gestendo le braccia con gli stick del pad. Questa idea moderna di sviluppo anticipava sicuramente i tempi contemporanei, ove spesso possiamo giocherellare in-game con gli oggetti dello scenario grazie ai nuovi motori grafici.
In ogni caso concept mostra l’esistenza di una abitazione in montagna e la presenza di più personaggi i quali si alternano in base alle vicende a schermo, esattamente come accade nell’Until Dawn per Plasytation 4. Il tutto sembra essere condito da un ritmo più lento e ragionato, che fa leva più su una esplorazione classica piuttosto che l’inquetudine scientifica di ritrovarsi in una posizione al di fuori della propria comfort-zone.
Ciò che però sorprende è l’incredibile livello tecnico che la produzione proponeva su un hardware ormai vecchio e obsoleto, ma che a quanto pare aveva ancora moltissimo da dire. Animazioni e soprattutto ambientazione sembrano esser state ricreate con una dovizia di particolari tale da sembrare next-gen, fatta eccezione per le espressioni facciali non ben definite probabilmente a causa dello stado di sviluppo ancora embrionale.
In questa sede voglio provocarvi affermando come un livello tecnico di questo tipo sarebbe stato totalmente impossibile per Xbox 360. Non che produzioni come Heavy Rain o The Last of Us potessero girare in qualche modo sull’hardware americano. A tal proposito però vorrei sicuramente sottilineare che Halo 4 e Rise of Tomb Raider (si hanno fatto una versione per Xbox 360 che va oltre ogni immaginazione), non fossero in realtà da meno. Tuttavia il processore Cell di Playstation 3 non è mai stato davvero spremuto fino al suo collasso e magari proprio Until Dawn aveva il compito di portare a termine la ricerca di potenza del terzo monolite nero di Sony.
Volere o volare (si dice così?), Until Dawn è stato poi spostato su Playstation 4 ove è uscito nella forma che conosciamo oggi. L’intuizione di Sony fu comunque giusta poiché Until Dawn non solo è un mostro di grafica, ma riesce a essere a suo agio con un hardware che sembra non avere problemi ad offrire una esperienza fluida e davvero appagante. Forse è stata una fortuna che Until Dawn sia stato posticipato e anzi ne sono totalmente convito: se fosse uscito nel 2012 o nel 2013 non avrebbe avuto l’attenzione che per me avrebbe meritato.
Sta di fatto che l’idea di un Until Dawn completamente in prima persona non è stata abbandonata e anzi: ora si può capire il motivo per cui Sony ha deciso di mandare in sviluppo Rush of Blood, che a tutti gli effetti sembra riprendere la demo Playstation 3 proposta in questo articolo riproposta per Plasytation Vr.
Tuttavia, osservare una Playstation 3 spremersi al massimo per una ultima fatica non mi sarebbe dispiaciuto affatto.
Per chi invece lo volesse sapere, non è in programma la creazione di Until Dawn 2 in quanto Supermassive Games ha deciso di sviluppare un multipiattaforma che nulla c’entrerà con la sua avventura grafica. Vogliamo davvero crederci?