Sinceramente la notizia mi ha davvero colpito. Non solo perché fa capire quanto siamo vicini a una grossa rivoluzione culturale nei confronti dei videogames, ma sottolinea come gli stessi siano ormai parte integrante della nostra società. I dati di AESVI, l’Associazione Editori Svilupaptori Videogiochi Italiani, sono chiari in merito: sono oltre 25 milioni i videogiocatori in Italia, praticamente 1 italiano su 2.
E’ di questa mattina la notizia per cui U.C Sampdoria ha stretto un accordo con Esports Academy, una società di Roma specializzata nella promozione di eventi eSport, per fiondarsi nel mondo degli sport elettronici e iniziare a fare scuola. A tal proposito è stato ingaggiato Mattia Guarracino, nientepopodimeno che Lonewolf92, noto player di FIFA e campione italiano per ben 6 volte nel campionato ufficiale del titolo di EA Games con alcuni interessanti terzi posti ottenuti nel campionato della Corea del Sud e negli Europei in Polonia 2011. D’ora in avanti Lonewolf92 indosserà i colori e gli stemmi della squadra ligure.
La Samp è la prima squadra italiana ad aver investito nell’eSport nazionale. All’estero è infatti cosa già nota: squadre come Manchester City, Sporting Lisbona e Legia Varsavia possiedono da un corrispettivo virtuale da piazzare in tornei nazionali e internazionali e sono felice che ancora una volta sia stata la squadra capitanata dal Presidente Ferrero a fare il primo passo.
Gli eSport nazionali italiani stanno infatto prendendo piede. E’ vero, siamo in ritardo e come sempre arriviamo quasi per ultimi in quello che altre nazioni concretizzano anche decenni prima. Tuttavia i tempi italici si sposano con una cultura che poco a poco sta accettando l’intrattenimento elettronico come parte integrante della società italiana e chissà che il videoludo, nel prossimo futuro, non diventi anche parte del grande motore economico del Bel Paese.
Quello che però mi chiedo è un semplice “perché“. La Sampdoria vuole semplicemente sperimentare o vuole fare sul serio? Che cosa ha visto la presidenza negli eSport italiani? Ha forse intravisto un futuro radioso fatto di arene gigantesche e diritti televisivi da capogiro? In Corea del Sud gli eSport sono il pane quotidiano di milioni di appassionati e generano profitti davvero altissimi. E’ difficile prevedere se in Italia arriveremo a un tale livello di competitività da convincere intere società a investire in una divisione digitale, sta di fatto che la decisione della Sampdoria mi ha davvero sorpreso.
E bravo Ferrero.
