E’ un dato che fa discutere e che sicuramente sottolinea un trend in piena crescita in linea con l’idea di un gaming più personalizzato e per certi versi economico. Il Computer si sta ritagliando una reputazione man mano sempre più importante nel settore videoludico e questo non è affatto scontato. Soltanto nel 2008, erano molte le software house e i publisher a decretare la fine del gaming su Personal Computer, omaggiando le console come prodotto definitivo di intrattenimento elettronico.
La storia sta però dando ragione a chi, invece, sui Pc ha investito molto. Valve è stata pioniere in questo settore e sicuramente l’idea di Gabe Newell di proporre uno store di Digital Delivery che potesse abbattere i costi di gestione e distribuzione si è rivelata fondamentale per la rinascita delle macchine da gioco odierne. Senza Steam probabilmente oggi nessuno acquisterebbe un computer per giocare ai titoli di ultima generazione e soprattutto aziende come AMD, Nvidia ed Intel non avrebbero mai investito in ricerca e sviluppo.
I tempi in cui Xbox 360 e Playstation 3 pareggiavano con le vendite sono ormai andati. Sono sempre più coloro che scelgono di acquistare un computer cercando prestazioni al top per un investimento sicuro per un futuro radioso. Il preconcetto per cui acquistare un computer di parecchie centinaia di euro sia un esborso ingiustificato in confronto all’acquisto di una console è stato finalmente dissipato. Questo perché il pubblico si è accorto che con un computer anche più costoso di una console, sul lungo termine si rivela la scelta più economica potendo acquistare videogiochi di tutte le generazioni a prezzi anche dieci volte inferiori rispetto alla controparte console.
Ma l’economicità a quanto pare non è più prerogativa dei videogiocatori, i quali sono disposti a spendere anche migliaia di euro per una macchina coi controcavoli. A rivelarlo è l’agenzia Jon Peddie Research la quale si è soffermata sull’analisi del mercato hardware Pc. Quello che si è scoperto è un giro d’affari che arriva a toccare i 30 miliardi di dollari, un dato ben tre volte superiore a quello registrato nel 2008 (circa 10 miliardi di dollari).
Quello che però fa più specie, è comprendere che la maggior parte di questa enorme somma di denaro, è stata utilizzata per l’acquisto di prodotti High-End e Premium, il che sottolinea come i videogiocatori, a tutt’oggi, non cercano affatto l’economicità, bensì la qualità. Il trend inverso è possibile dal fatto che l’hardware High-End risulta essere molto più costoso rispetto alle controparti economiche, quindi può essere logico aspettarsi che la fetta più grande spetti proprio a questa fascia di prezzo. La realtà è che sembra che ai giocatori piaccia spendere denaro per acquistare accessori di prima qualità, come tastiere meccaniche o mouse modulari, utili ad aumentare le prestazioni in gioco.
Le parole dell’esponente di Jon Peddie Research sono chiare e possono essere provate anche nella nostra vita quotidiana. Durante la scorsa settimana abbiamo recensito il “Manta“, un computer gaming che sceglie il binomio design-potenza per accontentare i giocatori più esigenti, a quanto pare tantissimi. L’operato di realtà come Pc Hunter confermano come il Pc Gaming possa attualmente definirsi il futuro del settore, permettendo di giocare a titoli di ogni generazione senza limitazioni, giocare online con infrastrutture dedicate e personalizzate e soprattutto garantire un’ offerta giornaliera di nuovi titoli (per la maggior parte indipendenti), che solo su Pc possono esprimere la loro natura sperimentale.
Voi che ne pensate? Entrerete anche voi nella Masterrace o continuerete a dare fiducia alle console?