Tim Sweeney: i Vr attuali sono immaturi, tecnologia acerba

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Penso che non sia un caso se Epic Games abbia fatto successo nel settore ludico. Dopotutto è la software house responsabile di una delle serie di sparatutto migliori di sempre (parlo di Unreal Tournament), e di un motore grafico tutt’oggi esistente nella sua quarta incarnazione che si è dimostrato determinante per lo sviluppo dell’intero settore, l’Unreal Engine. Per raggiungere risultati di tal livello bisogna essere coordinati da persone in gamba e capaci di interpretare il presente e il futuro, come Tim Sweeney.

Il ragazzone che fondò Epic Games assieme a Mark Rein e ideatore dei maggiori titoli della società è sempre stato molto attento con le sue dichiarazioni. Insomma: Tim non è uno che si espone troppo spesso: il frontman di Epic Games è sempre stato Cliff Bleszinski, il quale tutt’ora lavora per conto suo in un suo studio indipendente. Tutto questo per dire che se Tim parla, vuol dire che Tim è davvero sicuro di quello che dice.

E guarda un po’, ha detto qualcosa che Projectnerd sostiene da tempo: la tecnologia Vr è ancora acerba.

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Tim e Cliff in una rara foto assieme. Si vociferava che la creatività dei due andasse spesso in conflitto
Penso che ci sia bisogno di una o due generazioni hardware perché si arrivi a un risultato accettabile. La cosa divertente è che non un singolo componente hardware è stato concepito per la VR. Oculus, HTC Vive e PlayStation VR si servono tutti di display pensati per gli smartphone. Tutte le camere sono sensori per smartphone. Il risultato è che i componenti non sono nemmeno vicini all’essere ottimali per la VR. Penso che, con l’arrivo della prossima e della terza generazione hardware, assisteremo all’arrivo di componenti custom e pensati esclusivamente per la VR che cambieranno drasticamente la qualità dell’esperienzaTim Sweeney

Secondo quanto affermato da Sweeney, attualmente i visori presenti sul mercato non possono garantire prestazioni accettabili perché creati con hardware destinato a un altro mercato. Le sue parole le interpreto anche in un’ottica frustrata perché non solo gli attuali visori costano un accidenti, ma sono stati assemblati in modo tale da limitarne i costi di produzione e soprattutto la ricerca in campo tecnologico.

Attualmente non posso che essere d’accordo con Tim, perché anche io sono del parere che gli attuali visori non si avvicinano in alcun modo a quello che effettivamente la tecnologia può restituire. E’ giusto iniziare il processo di vendita di un prodotto per tastare l’opinione pubblica, ma il solo fatto di dover spendere fino a 1000 euro per un HTC Vive che comunque non mi offre una esperienza positiva, l’opinione pubblica non può che virare a sfavore di questo nuovo mercato.

Le vendite di Playstation Vr, Oculus, Vive e anche Samsung Gear One non stanno andando affatto come previsto. Non penso di esser stato l’unico a percepire un costo troppo elevato per una tecnologia ancora acerba e nonostante la presenza dei visori Vr a me lascia indifferente, è pur vero che l’attuale standard può sempre restituire uno sguardo sul prossimo futuro. Un futuro che non si avvererà entro i prossimi dieci anni, probabilmente.

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Le caratteristiche dei sensori attualmente sul mercato derivano dalla ricerca in ambito Smartphone

Non sono pochi a mettere in discussione la reale necessità della realtà virtuale, io invece ne metto in discussione la realte necessità odierna, pensando che in futuro si utilizeranno quotidianamente. Il mondo virtuale sarà probabilmente una vera realtà tra circa venti anni secondo le mie previsioni e penso che non sarà una realtà effettivamente bella da vivere, o così ci ha insegnato Charlie Brooker con Black Mirror. Scenari apocalittici a parte, la Vr affascina in qualsiasi modo, ma attualmente non è una tecnologia che consiglio di acquistare.

A meno che avete disponibilità economiche generose e volete essere tra i primi di una piccola elitè di persone.

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Marco Masotina

Tosto come un Krogan, gli piace essere graffiante e provocante per scoprire cosa il lettore pensa dei suoi strani pensieri da filosofo videoludico. Adora i lupi, gli eventi atmosferici estremi, il romanticismo e Napoleone.