Non conoscevo questo servizio in streaming. Non è il primo del suo genere, ma uno di una lunga stirpe di tentativi andati a male dal 2007 a oggi. Tuttavia questa volta sembra davvero concreto, anzi: definitivo. Parlo di Utomik, un servizio di videogaming in streaming fiammingo (quindi olandese), che fa dell’immediatezza e della facilità d’uso la sua prerogativa impostando il servizio sulla falsariga di Netflix. E ci riesce alla grande.
Innanzitutto è dovere dire che il servizio mi è stato presentato da Luca Oropallo, collega del sito internet ILoveVg. Grazie a lui ho potuto scoprire Utomik, il vero servizio di gaming in streaming che si rifà davvero al popolarissimo Netflix (e quindi non una demoralizzante imitazione venuta male). In ogni caso, visitando il sito internet ufficiale del servizio ho scoperto che non è attivo da molto tempo e che soprattutto è al momento in “Open Beta“. Subito ho scaricato il client sottoscrivendo i 14-days-free di prova gratuita e così mi sono lanciato nel gioco in streaming.
Piccola premessa: nel 2009/2010 fui tra quei pochi italiani che giocarono videogames grazie alle potenzialità di “OnLive“. La piattaforma di livestreaming americana fu effettivamente pioneristica nel suo campo, ma come accade spesso ai pionieri è stata “colpita dalle frecce“. I tempi non erano infatti maturi, tant’è che nemmeno Netflix era ai vertici dell’intrattenimento digitale. Tuttavia l’esperienza fatta dalla società dell’epoca, poi fallita (gran parte delle azioni sono state acquistate da Sony), è sicuramente servita per la concretizzazione di progetti simili e paralleli.
Il “sogno” del gaming in streaming non è infatti mai svanito e sono state tante le società a testare nuove forme di intrattenimento in “abbonamento“, Valve, Microsoft e Sony compresi. Nel caso di GabeN le cose si sono dimostrate un po’ più complicate: SteamOS è un sistema operativo basato su Debian che tecnicamente dovrebbe permettere di giocare all’intera libreria Steam senza nemmeno scaricare un gioco, ma con un linux refrattario alle DirectX e problemi di streaming di sorta, il progetto sta proseguendo a rilento (ma sta proseguendo).
Microsoft ha invece risolto il problema proponento al pubblico Xbox Game Pass, che permetterà agli abbonati di Xbox Live Gold di accedere a un catalogo sempre in espansione alla modica somma di 9,99 euro al mese, dovendo tuttavia scaricare ogni singolo gioco (il software in questo caso è in locale e non in streaming). A tal proposito Microsoft vuole vincere la battaglia proponendo in abbonamento titoli sin dal loro Day One (la potenza finanziaria dell’azienda di Redmond potrebbe davvero permettere tutto questo). Sony sta invece percorrendo lo stesso percorso di Valve: Playstation Now propone un catalogo ristretto di giochi da giocare tutti in streaming, ma in questo caso le limitazioni di fruizione degli stessi sono davvero pesanti (prezzi alti e tempo limitato: assurdo!).
E poi arriva Utomik, che ha la geniale idea di mettere assieme l’immediatezza di OnLive e la stabilità di Xbox Game Pass. Quello che ne esce è un servizio in streaming dall’interfaccia grafica semplice e rassicurante che da la possibilità di giocare a un catalogo di oltre 480 titoli in netta espansione senza fare nient’altro che premere “Play“.
La bellezza di questo servizio è che costa soltanto 6 euro al mese, per la precisione 5,99 euro al mese: una vera inezia. Ma quello che più sorprende, oltre alla facilità d’uso del tutto simile a un Netflix qualunque, è la stabilità dello streaming. Il medesimo è reso stabile da un escamotage semplice quanto efficace. Utomik infatti scarica una piccola porzione del gioco affinché la linea internet venga stressata il meno possibile (aumentando il bitrate generale). Quello che ne consegue è un gioco fluido, senza alcun tipo di lag e con una esperienza d’uso del tutto simile a un gioco installato localmente.
Ho provato a giocare a Necrovision, Borderlands, Operation Flashpoint e un sacco di altri videogiochi senza alcun tipo di problema e soprattutto con il supporto linguistico adeguato (se presente). I titoli sono infatti in formato originale, il che vuol dire che se prevedono la lingua italiana, allora verrà proposto nella lingua neo-latina da noi quotidianamente parlata. Tuttavia, in alcuni casi, i giochi sprovvisti della selezione automatica del linguaggio (ovvero incapaci di rilevare la lingua di sistema), mi sono stati proposti nella Lingua della Regina.
Le riflessioni qui sono tante. Servizi come Utomik sono il futuro, soltanto che Utomik lo propone adesso e lo fa anche bene. Rispetto ai progetti passati, Utomik è incredibilmente efficace, stabile e soprattutto intuitivo. Il gioco in streaming proposto funziona benissimo e l’idea di scaricare un pacchetto dati molto contenuto è di per sè una intuizione vincente.Quello che però mi convince, oltre alla presenza di titoli Tripla A più blasonati, è la massiccia presenza di titoli indie liberamente fruibili per una piccola somma di denaro mensile.
Questo cosa vuol dire? Vuol dire che se una piattaforma come Utomik diventasse il punto di riferimento del futuro gaming, il suo modello di business potrebbe letteralmente creare una reazione a catena di finanziamenti capaci di creare una nuova epoca d’oro per lo sviluppo di videogiochi e soprattutto per gli sviluppatori di giochi indipendenti o gestiti da piccoli publisher. Pertanto Utomik non solo è una rivoluzione per come è stato concepito e per come sembra essere il servizio in streaming definitivo, ma è anche una opportunità d’oro per tutti quelli che vogliono investire nel futuro e per tutti coloro che in futuro utilizzeranno Utomik per distribuire il proprio gioco e mettersi in luce. Per non parlare inoltre dei giochi ad episodi come le avventure grafiche di Telltale. Immaginate di poter giocare un livello a settimana potendo, con i feedback, modificare il corso dello sviluppo del gioco..lascio a voi immaginare!
Non solo: dato che i titoli vengono rielaborati da server in remoto, con Utomik non ci si deve nemmeno preoccupare dell’hardware a disposizione e nemmeno delle possibili incompatibilità coi giochi. E’ naturale arrivare alla conclusione che servizi come Utomik elimineranno il concetto di Hardware, di generazioni e soprattutto un intero settore economico redditizio come l’intero stato dell’Uganda. Pertanto: i potenti della Silicon Valley permetteranno mai lo sviluppo di servizi come Utomik? Probabilmente no e ne daranno tanto battaglia. Nvidia sta reagendo proponendo il suo servizio in Streaming assieme ai suoi Shield, ma sicuramente, una volta che schede grafiche e processori perderanno di significato, perderà una grande fetta di introiti.
Una cosa è certa: Se Intel, Nvidia, AMD o Qualcomm fallissero, a me non cambierebbe assolutamente nulla, anzi: forse ci sarebbe anche meno inquinamento nel globo. Tuttavia ultimamente mi sto convincendo sempre di più delle prodezze del gaming in streaming e sinceramente, per 5,99 euro al mese, una rivoluzione la si può certamente supportare.
Con Utomik, il futuro, è servito.
Sito internet di Utomik: https://www.utomik.com/
Articolo di Luca Oropallo: http://ilovevg.it/2017/03/utomik/