Il mio professore di lettere era (ed è dato che è ancora vivo), originario dell’Emilia-Romagna. Egli affermava che il luogo comune per cui gli emiliani e i romagnoli fossero ospitali verso il prossimo fosse un luogo comune vero, ma che bisognava tenere in considerazione il fatto che il popolo dell’Emilia-Romagna è fiero del territorio in cui vive. Il mio professore affermava che ogni emiliano e ogni romagnolo deve per forza specificare il luogo di provenienza come se fosse una missione di vita e che mai si sarebbe trovato un abitante della splendida regione emiliana e romagnola non protrarre questi comportamenti.
Tali caratteristiche le ho potute osservare nella gestione e quindi nell’organizzazione dell’edizione 2017 di Play, chiamato anche Play Modena, ovvero quella manifestazione fieristica dedicata al gioco in scatola ormai punto di riferimento per l’intero settore. Ecco cosa ho visto.
ZOMBI E TIGELLE
Innanzitutto è per me doveroso ringraziare lo staff di Zombitalian Run. Noi di Projectnerd.it siamo stati ospitati nello zombesco stand degli organizzatori della corsa zombie più spaventosi d’Italia e siamo felici di aver collaborato con loro per questa splendida esperienza.
Veniamo a noi. L’introduzione a sfondo emiliano di questo mio resoconto fieristico non è stata stesa soltanto per creare un’atmosfera suggestiva e accogliente. Il Play Modena 2017 è stato un evento assolutamente attinente con la cultura emiliana e soprattutto modenese e forse è proprio per questo motivo che il tutto ha funzionato alla perfezione.
Noi di PjN non siamo stati alle edizioni passate della fiera, pertanto abbiamo dovuto chiedere informazioni aggiuntive direttamente allo staff del Play che, gentilissimo, ha accolto tutte le nostre richieste. Sembra infatti essere una prerogativa emiliana quella di ascoltare il prossimo ed è proprio quello che gli organizzatori dell’evento hanno fatto. Per l’edizione 2017 infatti, sono stati messi in pratica tutti i feedback ricevuti nelle scorse edizioni per creare la versione definitiva di una fiera che è già arrivata alle stelle.
Già, perché alla fine hanno partecipato tutti i grandi di questo settore in espansione: dai grandi editori come uPlay o Giochi Uniti, a quelli di nuova generazione come Pendragon e Red Glove, fino ad arrivare a studios autofinanziati con produzioni da urlo. Il pacchetto formativo offerto al pubblico è stato quindi totale il che fa intuire come gli editori del settore intendano con rispetto la manifestazione modenese.
Il tutto è stato condito da un’area completamente dedicata alla cultura nerd contemporanea e non per forza correlata direttamente con il gioco in scatola tra cui il Pc Gaming portato da Asus e da altri standisti indipendenti, la 501°, il celebre gruppo italiano dedicato a Star Wars, Zombitalian Run e i suoi spettacoli zombeschi e altri intrattenimenti alternativi come la scherma o l’editoria indipendente di settore.
Insomma: al Play di Modena non è mancato nulla, ma lo dico già adesso: il focus è stato totale sui giochi in scatola.
L’ARTE DELL’ASCOLTARE
Ce l’hanno riferito tutti gli editori presenti al Play: Play Modena è migliorata tantissimo, soprattutto negli ultimi anni. Questo è stato reso possibile grazie all’ascolto dei tantissimi feedback provenienti dai visitatori degli anni passati i quali hanno contribuito al miglioramento della manifestazione e non è una cosa da poco. Ascoltare le ragioni di chi ha voluto dare fiducia al proprio progetto è molto importante, ma a tutt’oggi non sono in molti a praticare l’ascolto attivo delle critiche del pubblico. Sta di fatto che gli organizzatori del Play Modena si sono rimboccati le maniche e hanno compiuto molte scelte in relazione ai commenti ricevuti nel corso delle edizioni e il risultato è stato eccezionale. Innanzitutto, come prima accennato, il focus è stato davvero totale sui giochi in scatola. Questo è stato possibile da una gestione ottimizzata degli spazi che ha permesso a tutti gli editori di proporre al pubblico intere tavolate imbandite coi più divertenti e disparati boardgames permettendo al pubblico di divertirsi assieme ai creatori o distributori dei loro giochi preferiti.
Secondo lo staff di Play Modena infatti, una fiera dedicata al gioco in scatola deve prima di tutto far giocare e divertire il pubblico con la propria passione. Per raggiungere questi scopi sono stati fatti dei “sacrifici” che a quanto pare hanno fruttato tantissimo. Ha fatto discutere la scelta di eliminare completamente il palco Cosplay e quindi il palco spettacoli. Tale scelta ha creato scalpore in senso positivo poiché il pubblico sembrava essere assolutamente favorevole alla direzione intrapresa dagli organizzatori i quali si sono sorpresi per la ricezione positiva del pubblico. Sicuramente la loro decisione è destinata a fare il giro dell’intero paese.
NON AVERE PAURA DI OSARE
Quello che mi ha sinceramente colpito del Play Modena, oltre alla vastissima offerta di editori e quindi di giochi, è stato il pubblico. Passeggiare per i sentieri fieristici aveva come effetto collaterale un potenziamento della propria intelligenza di almeno 30 punti. In fiera era come essere immersi in un covo di cervelloni circondati da ragazzi svegli e soprattutto entusiasti di essere lì dov’erano. Perché sottolineo questo? Semplicemente per dire come Play Modena sia riuscito ad attrarre tutti i veri appassionati del gioco in scatola senza dimenticare chi il gioco in scatole lo conosce poco o affatto. Dal pubblico di una fiera si può capire molto della fiera stessa e osservare migliaia di volti felici e concentrati di persone altrettanto dedite a intrattenersi nei centinaia di tavoli presenti in fiera mi ha fatto davvero piacere.
Questo fa capire quanto sia importante dare un focus al proprio evento fieristico, osare e avere il coraggio di farsi trovare pronti ad accogliere appassionati e famiglie per farli viaggiare nella propria e nella loro passione. L’idea di eliminare quasi totalmente tutto quello che con il gioco e in generale con il gioco in scatola aveva poco a che fare si è rivelata una scelta coraggiosa e soprattutto azzeccata, che fa intuire come cercare di attrarre più persone possibili tentato di proporre contenuti alternativi magari dedicati ai cosplayer o ai videogiocatori (o anche agli appassionati di film), potrebbe non essere la scelta migliore per un’esperienza di fondo piacevole e da ricordare.
IN THE CONCLUSION
Play o Play Modena può essere assolutamente intesa come la fiera di riferimento per l’intero settore dei Boardgames. Tanti editori con rispettivi stand allestiti a dovere, tanti, tantissimi tavoli da gioco con rispettivi giochi da tavolo annessi, tanta intelligenza sparpagliata in un pubblico interessato e soprattutto tanta voglia di far scoprire e di far provare. Noi di PjN abbiamo incontrato alcune delle personalità di spicco della fiera che voi cari lettori potrete conoscere in futuri articoli con tanto di video intervista e siamo sicuri che appassioneranno anche tutti voi.
Per quanto riguarda l’edizione 2017 del Play non posso che ritenermi molto soddisfatto di quanto visitato e di quanto provato. La prossima edizione sarà la decima in assoluto per l’organizzazione e ci aspettiamo eventi speciali in merito (sempre se ci saranno). A tal proposito, se siete appassionati di Boardgames o se solo volete scoprirli, allora Play Modena è il luogo giusto per farlo.
E poi ci sono le Tigelle! Mamma mia, come le fanno a Modena non le fanno da nessuna parte: tanta roba!
Agos Approved.
In Breve
L’edizione 2017 di Play Modena si è rivelata un vero gioiello. Secondo tutti i presenti, l’organizzazione si è sforzata tantissimo per proporre al pubblico un evento coerente e soprattutto efficace nel proporre Boardgames in tutte le salse. Se l’edizione 2018, la decima per gli organizzatori, si rivelerà essere anche soltanto simile per contenuti a quella appena passata, allora il nostro invito è quella di visitarla: non ve ne pentirete.