Dalla presentazione di Xbox One X, la nuova console di Microsoft molto probabilmente più potente dei vostri computer da gaming, Xbox One non si è fatta più “sentire“. Non sono uscite nuove esclusive, non sono state pubblicate nuove campagne pubblicitarie, non sono state divulgate informazioni di rilevanza riguardo alla sua presenza sul mercato.
Xbox One sembra letteralmente sparita
In realtà una notizia si è diffusa nelle scorse settimane riguardo al fatturato della divisione gaming di Microsoft. Di fatti, nonostante l’azienda di Redmond non stia più investendo milioni in marketing per riuscire a convincere all’acquisto i videogiocatori scottati dalla presentazione fallimentare del 2013, il fatturato è aumentato. Tale dato è il risultato di vendite hardware minori, ma vendite software nettamente maggiori. In poche parole, i “pochi” possessori di Xbox One (oltre 25 milioni, mica tanto pochi), giocano tantissimo e sono abbonati a Xbox Live, il servizio online di Microsoft cresciuto del 26% nell’anno fiscale appena conclusosi.
Oltre a questa notizia, positive per Microsoft e non certo per noi consumatori, Xbox One non si è fatta proprio vedere. Nel corso della scorsa estate ero portato a pensare che Microsoft avrebbe presentato nuovi videogiochi in autunno 2016 vista della stagione primaverile del 2017, ma niente di questo è stato fatto. La scelta di Microsoft di non pubblicare alcuna esclusiva e di non presentare alcun software per la prima metùà del 2017 è stata dannatamente coraggiosa, anche se il senno avrà suggerito a Spencer & Co. di non tentare nemmeno di combattere la presenza sul mercato di Horizon Zero Dawn e dell’imminente remake della trilogia di Crash Bandicoot.
Ma quindi si deve considerare Xbox One come una console morta? No: non proprio. Semmai potremmo considerare Xbox One come una console in attesa. Secondo l’amico Phil, l’E3 2017 rivelerà grosse sorprese per i possessori di Xbox nonché per tutti coloro che hanno intenzione di aggiudicarsi una potentissima Scorpio (o Xbox One X). In ballo vi è tanta carne al fuoco: nuove Proprietà Intellettuali (necessarie per far proseguire il brand), Halo 6 (che sicuramente verrà annunciato nel corso dell’evento losangelino), la concretizzazione dell’idea di “Play Anywhere” assicurando a Xbox One/S il pieno supporto per i titoli XbX e soprattutto la certezza di un brand rinvigorito.
C’è da dire un’altra cosa. Se fate una ricerca nel web andando a visitare siti di e-commerce o di celebri retailer, scoprireste che Xbox One è percepita molto bene dai loro possessori. Mi spiego: chi ha acquistato Xbox One è felice di averne acquistata una, apprezzando soprattutto le funzionalità in multitasking e l’idea di smart centre portata avanti da Phil Spencer negli ultimi 3 anni. Non solo: Xbox One si aggiorna regolarmente e con l’arrivo degli ultimi aggiornamenti il sistema operativo che la muove, Windows 10 Creators Update, è diventato qualcosa di sensazionale garantendo una esperienza stabile e dannatamente fluida.
Il miglioramento costante di Xbox One fa intuire quanto Microsoft sia al lavoro per soddisfare le esigenze dei propri consumatori senza cercare direttamente di attrarne di nuovi. Tale strategia, seppur discutibile a livello di immagine per chi non possiede Xbox One, potrebbe rivelarsi vincente nei prossimi anni a causa di una rinnovata e rinvigorita reputazione del brand. Perché seppur vero che su Xbox One si debba giocare spesso e volentieri con 180 pixel in meno renderizzati a schermo rispetto a Ps4, è anche vero che l’esperienza di gioco è dannatamente ottimizzata, positiva e supportata da una comunità attiva e responsabile.
Quindi, ritorniamo alla domanda posta nel titolo: dov’è finita Xbox One? E’ sparita, letteralmente. Non se ne sente parlare e Phil Spencer non si fa vedere in giro. Tale periodo è quindi negativo? No, tutt’altro: Xbox One si sta come caricando e all’E3 2017, precisamente Domenica 11 giugno ore 23:00 (ora italiana), dovrebbe esplodere nella sua forte luce di novità. Dall’altra però Xbox One sembra essersi legata ai suoi acquirenti, forse fin troppo tant’è che non tenta nemmeno di convincere nuovi giocatori all’acquisto. L’idea di non sapere quali siano i nuovi videogiochi in sviluppo e che la prossima uscita certa sia Sea of Thieves (videogioco non propriamente desiderato e sempre sul filo del rasoio) potrebbe scoraggiare qualcuno. Tuttavia è una strategia che sta dando i suoi frutti, ma che non può durare all’infinito e spero che Phil Spencer non deluda le aspettative.
Deve farci sognare!