Far Cry 5, The Crew 2, Assassin’s Creed Empire – Cosa mi aspetto da loro?

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Ieri sera Ubisoft era molto allegra. Perché alla fine non puoi che essere di buon umore se decidi di presentare al pubblico ben tre nuovi progetti con una sola immagine pubblicata su facebook. Può darsi che Yves Guillemot sia andato in overdose di croissant e che quindi abbia ordinato la follia di divulgare in rete i tre titoli in sviluppo presso gli studios parigini, ma poco importa: Ubisoft è riuscita a fare centro raggiungendo praticamente tutti i videogiocatori del globo.

Il segreto della propagazione virale della notizia? Molto semplice: oltre alla presenza già nota di Assassin’s Creed (probabilmente ambientato nell’antico Egitto come testimoniato da questo nostro articolo), nessuno si sarebbe mai aspettato che Ubisoft stesse sviluppando Far Cry 5 e tanto meno The Crew 2.

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l’immagine divulgata da Ubisof

Mi ritengo anche io sorpreso della decisione di Ubisoft di riproporre ai videogiocatori due brand che nelle loro ultime pubblicazioni non se la sono spassata molto bene. Lasciando in disparte Assassin’s Creed, che ormai manca dagli scaffali da circa due anni, trovo molto forte la decisione di creare un nuovo Far Cry dopo il mezzo flop di Primal nonché di sviluppare il sequel di un videogioco dalla vita particolarmente difficile come The Crew. Tuttavia Ubisoft sta vivendo un periodo di grande trasformazione, pertanto ecco cosa mi aspetto dai singoli giochi.

FAR CRY 5: il Primal non mi è piaciuto molto. Dico la verità: quando guardai per la prima volta il trailer dell’attuale Far Cry urlai di gioia. Il cambio di ambientazione così come l’ipotetico “nuovo” gameplay mi esaltarono. Pad alla mano mi dovetti ricredere poiché, a conti fatti, Primal risultava essere un Far Cry 3 forse un po’ più banalizzato, molto vuoto e lento nel suo scorrere degli eventi.

Da Far Cry 5 mi aspetto un cambio di rotta deciso, seppur non desidererei mai avere tra le mani un titolo completamente stravolto. Potrebbe andar bene anche qualcosa di simile a Fc 4, proponendo quindi una trama con un cattivo folle di turno da contrastare (anche nel terzo era effettivamente così). Sarebbe però bello osservare un motore grafico rinnovato, personaggi dal forte carisma e soprattutto un gameplay più diversificato con una direzione artistica più forte e coinvolgente (e magari una colonna sonora almeno all’altezza del terzo capitolo). Sarebbe anche bello se Ubisoft ampliasse la formula “RPG” già sperimentata nei capitoli passati e sperimentasse un mondo Open World dinamico dove le proprie decisioni possono modificare la mappa di gioco.

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Non so dove potrebbe essere ambientato il nuovo capitolo di Fc, ma spero possa esser scelta una ambientazione molto suggestiva

THE CREW 2: Il primo The Crew è stato un disastro. Immaginatevi di essere nel 2014, quindi ancora nelle primissime fasi della “Next Gen”. Immaginatevi di esser in trepida attesa di nuovi concetti di gioco, di nuovi mondi da esplorare con gameplay potenziati e grafiche da urlo. Un giorno esce The Crew, un titolo corsistico che promette di girare in lungo e in largo per tutti gli Stati Uniti d’America vincendo gare a tutto spiano, modificando automobili e godendo di un impianto tecnico eccezionale.

Sarebbe stato magnifico, se non fosse che The Crew non ha mantenuto nessuna delle sue promesse. A partire dalla grandezza della mappa, davvero spoglia e non poi così enorme se rapportata a quella di Test Drive Unlimited, ha proposto un gameplay noiosissimo causato soprattutto da un modello di guida davvero imbarazzante e sorretto da un impianto tecnico molto deludente.

Cosa mi aspetto da un nuovo The Crew? Da grande fan di Test Drive Unlimited (tra le altre cose uscito ben 11 anni fa!), mi aspetto un modello di guida molto più complesso e articolato, una gestione delle personalizzazioni ben più incisiva e “libera” (un po’ come in Need for Speed, cercando di evitare il sistema di sbloccabili del titolo di EA Games) e soprattutto un numero più elevato di automobili disponibili al lancio. Il primo The Crew proponeva pochissimi contenuti, sebbene tale lacuna sia stata in parte corretta con gli ultimi aggiornamenti (a pagamento). Tuttavia, se Ubisoft vorrà convincermi a spendere 70 euro per The Crew 2, allora dovrà offrirmi tonnellate di contenuti proposti in una mappa di gioco magari anche più piccola, ma più varia e articolata (Vedasi: Forza Horizon 3).

Comunque è da lodare il supporto che Ubisoft sta fornendo all’attuale The Crew: da gioco abbandonato a titolo quotidianamente giocato, The Crew attualmente si può definire un gioco almeno sufficiente. Certo è che mi è ancora difficile consigliarlo.

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Nonostante i notevoli passi avanti con WIld Run, non mi sento di consigliare l’acquisto di The Crew

ASSASSIN’S CREED: E qui vi deluderò. Probabilmente vi aspettate un papiro di informazioni da parte mia, ma non è così. Innanzitutto nessuno sa nulla riguardo a questo titolo, se non gli sviluppatori stessi che a quanto pare sono diventati molto bravi a prevenire leak di informazioni. In secondo luogo, non saprei affatto cosa aspettarmi da un nuovo Assassin’s Creed. Ho sempre sostenuto che Ac fosse una saga videoludica riconducibile a Doctor Who. Quello che voglio dire è che Ubisoft può fare tutti gli Assasin’s Creed che vuole fintanto proporrà una ricostruzione perfetta di epoche storiche ormai dimenticate.

Nonostante molti parlino di trama, di Desmond Miles e di strani complotti, a me piace molto di più l’idea di Assassin’s Creed slegati tra loro piuttosto che una serie videoludica che poggia le fondamenta su un background narrativo noioso e poco credibile (come accaduto con il prima citato Desomnd). Sappiamo che Empire sarà l’inizio di una nuova trilogia e spero che tale possa dimostrarsi all’altezza delle aspettative. A tal proposito mi aspetto un livello tecnico da urlo, una trama “attiva” ben articolata con personaggi storici importanti, una grande dose di informazioni sconosciute riguardo all’antico egitto e un gameplay più bilanciato verso lo stealth che il combattimento più puro come in Syndicate. A tal proposito mi piacerebbe l’idea di diventare, in uno dei tre capitoli, addirittura Faraone.

 

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Sarebbe fighissimo se nella prossima trilogia di Ac diventassimo dei Faraoni

 

Ubisoft è al lavoro per proporci videogiochi molto sensibili al gusto del pubblico. Sembra che Guillemot voglia sfidare l’intero settore creando videogiochi che, a conti fatti, non vorrebbe nessuno. Il malcontento nei confronti di Ubisoft circola ormai da anni in rete, ma è pur vero che l’azienda parigina sta facendo di tutto per supportare al meglio i suoi titoli e renderli, settimana dopo settimana, migliori. L’esempio di Rainbow Six, partito come parodia di Counter Strike, è lampante, così come è incredibile la trasformazione avuta da The Division. Chissà che questa volta, invece, non ci troveremo davanti a dei gioconi sin dal loro primo giorno di permanenza sul mercato.

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Marco Masotina

Tosto come un Krogan, gli piace essere graffiante e provocante per scoprire cosa il lettore pensa dei suoi strani pensieri da filosofo videoludico. Adora i lupi, gli eventi atmosferici estremi, il romanticismo e Napoleone.