Se pensate che a me Overwatch sia piaciuto, sbagliate alla grande. Nonostante un anno addietro potevo ritenermi assolutamente soddisfatto del mio acquisto (avvenuto poco dopo il day-one del gioco), non mi ci volle molto prima di rendermi conto di aver acquistato un Free to Play a prezzo pieno. Perché alla fine Overwatch doveva proprio essere un gioco gratuito basato sulle microtransazioni, mentre quello che ne è uscito è un gioco a pagamento basato sempre sulle microtransazioni. Davvero diabolico.
Quello che più mi fa storcere il naso di Overwatch è la sua carenza di contenuti, sia “materici” che di gameplay. Voglio dire: tutto si riduce inevitabilmente ad utilizzare sempre gli stessi personaggi per cercare di emulare al meglio le solite tecniche utili per la vittoria in una delle pochissime modalità di gioco. Insomma: il fatto di dover continuare a giocare in un determinato modo per poter “contribuire” alla teamfight non mi piace, soprattutto perché mi ricorda molto le dinamiche dei “MoBa“, genere videoludico che non ho mai apprezzato. Questo non vuol dire che Overwatch sia un brutto gioco, piuttosto che acquistare un titolo del genere a prezzo pieno che offre una infrastruttura del tutto simile ad altri, non è secondo me consigliabile.
Ok è vero: forse lo avete capito. Mi sto trattenendo nel giudicare Overwatch ed è proprio così. Reputo Overwatch come la produzione più brutta, meno carismatica e meno azzeccata di Blizzard. Perché nonostante proponga personaggi discretamente carismatici, nonostante la direzione artistica piacevole e il gameplay basato su classi comunque abbastanza bilanciato, Overwatch non può contare su un impianto di gioco durevole nel tempo.
Quello che voglio dire è che Overwatch, per quanto possa piacere, non è riuscito e non riuscirà mai ad entrare nell’immortalità come accaduto per Starcraft, Warcraft o Diablo, per esempio. Questo perché Overwatch è un gioco figlio del suo tempo e quindi “a scadenza”, sarà giocato e calcolato fintanto sarà di moda tra i giocatori occasionali, ma per sua natura non può durare nel tempo. A meno ché Blizzard non inizi a rimboccarsi le maniche per creare una base più solida del suo FPS di punta, ed è probabile che accadrà proprio questo.
Secondo alcune soffiate, sembra che Blizzard abbia pensato di assumere nuovo personale da inserire all’interno di un nuovo progetto non ancora annunciato. Non si sà se tale lavoro corrisponderà a una nuova IP o al miglioramento di quelle esistenti, ma è significativo il fatto che la società americana stia ricercando due Lead Software Engineer e un Senior Artist Animator con esperienza nello sviluppo di sparatutto in prima persona e/o di giochi first person.
Con oltre 30 milioni di copie vendute, Overwatch è sicuramente un successo internazionale. A tal proposito mi sembra anche inutile pensare che Blizzard stia cercando di creare un nuovo sparatutto in prima persona: la pubblicazione di un nuovo FPS potrebbe limitare l’espansione di Overwatch stesso ed essere quindi controproducente. No: secondo me Blizzard vuole migliorare il suo attuale prodotto di punta per renderlo più appetibile a giocatori come me, che ricercano in un videogioco “Blizzard” contenuti di grande qualità e trame da far paura, piuttosto che un gameplay rindondante e fine a sè stesso tra le altre cose pagato a caro prezzo.
In tal senso penso che Blizzard potrebbe migliorare Overwatch in poche mosse:
- Creando delle missioni in single-player per spiegare al meglio la storia di ogni personaggio: Overwatch costa 70 euro dai retailer e poco meno negli store online. Non stiamo parlando di un free to play, ma di un titolo che sin dalla sua installazione genera profitto. Pertanto, Blizzard, vorremmo una profondità più concreta rispetto a quella offerta da MoBa classici come League of Legends e Dota 2 (che ignorano l’idea di inserire contenuti di un certo spessore), e poter giocare in prima persona la storia di ogni personaggio potrebbe convincere più giocatori ad avvicinarsi al gioco.
- Creare tante missioni cooperative: Ultimamente Blizzard ha sperimentato le missioni cooperative online. Molto belle e interessanti, ma uno scenario solo non basta, vogliamo di più. Sarebbe bello poter giocare periodicamente a nuove missioni cooperative con ricompense stimolanti.
- Cambiare il rateo degli sbloccabili: pagare 70 euro per poi avere tutti i contenuti di gioco bloccati e in attesa di essere sbloccati livello per livello è frustrante quando gli oggetti più belli sono..a pagamento (alcuni trovabili con una percentuale di probabilità più bassa di un 6 al Superenalotto). L’ultima cosa che voglio fare in un gioco pagato a prezzo pieno è pagare per contenuti che dovrebbero essere moralmente miei di diritto sin da subito. Certo: virtualmente si può sbloccare tutto quanto semplicemente giocando. Preparatevi quindi a spendere minimo 2400 ore in-game, se siete fortunati si intende..
C’è un però dato significativo che è importante da sottolineare. Se nei primi giorni d’uscita Overwatch è riuscito a “battere” virtualmente League of Legends per numero di giocatori attivi, è altrettanto vero che il suo declino è stato rapido e doloroso. Prendendo in considerazione i dati della Sud Corea, paese tradizionalmente a favore degli e-sport e di League of Legends, Overwatch è passato da essere giocato dal 34% dei giocatori connessi online a un fragoroso e poco motivante 18% e sembra che il dato sia destinato a peggiorare.
Il fatto è che Overwatch non riesce proprio a imporsi come gioco competitivo per eccellenza e Blizzard, in tal senso, dovrà lavorare sodo per convincere i 30 milioni e passa di giocatori acquirenti a continuare a giocare al suo fps di punta. I problemi prima sottolineati sono soltanto la punta di un Ice-Bearg immenso e difficile da aggirare. Da sistemare ci sarebbe anche il sistema di ranking online, il sistema di Matchmaking e il modo in cui viene moderata l’intera comunità. Mansioni estremamente difficili da portare avanti, ma chissà che le nuove assunzioni non porteranno benefici al progetto.
O quello, o magari Blizzard sta pensando di uccidere prematuramente Overwatch per far riemergere “Project Titan” dalle ceneri. Chissà.
Bell’articolo, se non fosse che mi ritrovo dalla sponda opposta: amo Overwatch. Nonostante ciò condivido il pensiero riguardo i moba, non mi piacciono affatto, ma Overwatch in tal senso è completamente diverso: nessuna statistica, nessun inventario da gestire, nessun livello, soltanto l’abilità del giocatore nel’usare un personaggio e ogni suo particolare è veramente importante. Il suo gameplay dopo 70 ore di gioco non mi stanca mai anche se l’unica cosa che porta frustrazione è esattamente l’RNG dei forzieri che tu descrivi: è il male assoluto, non vi è alcun dubbio. Però oh, il titolo lo paghi solo una volta, ricevi aggiornamenti gratuiti, il gioco ha ogni tot di mesi nuove mappe, skin e personaggi, son contento così. 😀