Mining: come pensare alla build migliore per minare

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Negli scorsi articoli abbiamo compreso che cosa è il Bitcoin, conosciuto il suo nemico “Ether dell’Ethereum” e compreso come minare al meglio le cryptovalute esistenti sul mercato con NiceHash (a fine articolo tutti i link per recuperare gli articoli passati). Il prossimo passo per entrare nel mondo del mining e iniziare un percorso diretto al futuro più prossimo è quello di costruirsi la build migliore per minare. Rimembrandovi che questa guida composta da quattro video e altrettanti articoli non è altro che una sorta di infarinatura con scopo di divulgazione (quindi niente commenti saccenti), vi invito a prendere visione del video che trovate proprio qui sotto e creato in collaborazione con Pc Hunter.

Nel caso non possiate guardare nell’immediato il video, poco sotto trovate un sunto scritto chiaro e veloce

Innanzitutto mettetevi in testa una cosa: tentare di fare mining con la vostra configurazione da gaming non ha assolutamente significato. Se avete letto l’articolo precedente, avrete compreso che per ottenere dei compensi modesti bisogna tenere acceso il proprio computer 24/7 per poter minare in modo decente la cryptovaluta preferita. Questo comporta un grande dispendio di energia elettrica, che teoricamente dovrebbe essere compensato dal gaudagno della compravendita delle cryptovalute minate e, soprattutto, un, usura molto più veloce dei componenti hardware.

Per minare una qualsivoglia cryptovaluta il proprio computer lavora al massimo delle proprie possibilità. Potete ben capire che far andare il proprio Pc con ogni componente spinto al massimo delle proprie capacità per un tempo molto prolungato, porti i componenti a rompersi molto più facilmente in un lasso di tempo decisamente inferiore rispetto al normale. Pensate infatti che alcuni produttori specificano che in caso il componente si utilizzi per minare cryptovalute, la garanzia scende da due anni a soli sei mesi. A tal proposito non c’è nulla da preoccuparsi per noi europei e in specifico per noi italiani: qui nel vecchio continente la garanzia sul prodotto sarà sempre garantita a 24 mesi.

Se consumare molta corrente e rischiare di rompere più facilmente i vostri componenti hardware non vi hanno disincentivato a minare cryptovalute con il vostro Pc da gaming, sappiate che un computer da mining, quindi creato specificatamente per quell’uso come dovrebbe normalmente essere, impiega dalle quattro fino alle sei schede grafiche per computer. Dovete sapere che per minare cryptovalute servono soprattutto un numero alto di core, numero che ogni GPU presente sul mercato può garantire. Le schede grafiche sono quindi ottime per minare BitCoin o Ether, questo perché ogni singolo core di ogni singola GPU si dedicherà alla decriptazione di un singolo file in contemporanea con gli altri core presenti sul PCB. E nel caso delle GPU parliamo di migliaia di core supportati da una memoria velocissima a 5/6 GHz, molto utile in questi casi.

build migliore per minare rig
Tante GPU, un solo scopo: minare cryptovalute!

Constatando che una configurazione con sei schede grafiche dedicate impiega ore, giorni, settimane o anche mesi per riuscire a trovare una cryptovaluta in specifico, potete sicuramente capire che una configurazione gaming con una singola GPU impiegherà un tempo decisamente più ampio, con un relativo dispendio di risorse e tempo non da poco. Insomma: con un tradizionale Pc da Gaming non riuscirete mai ad avere un ritorno sui costi sostenuti con una conseguente perdita di denaro.

Arriviamo quindi al fulcro del discorso. Qual è la miglior configurazione di base per poter minare cryptovalute? Vi sorprenderete nello scoprire che non servono assolutamente componenti all’ultimo grido per minare in rete, bensì componenti con un rapporto potenza/calore/usura a favore della durevolezza e che consumino relativamente poca energia. Nel Mining  la potenza nominale perde significato in quanto per decriptare i grandi file trovati nella fase di mining non serve la pura potenza di calcolo, bensì una costanza durevole nel tempo.

Pc Hunter a tal proposito consiglia una configurazione con un Intel core i5  Kabylake supportato da 6 GPU GTX 1060, dalla potenza di 20 M/Hash l’una (il M/Hash è l’unità di misura utilizzata nel campo del mining per constatare le reali capacità di decriptazione di un determinato componente hardware), o in alternativa assemblato assieme a 4 o 6 RX 580, dalla potenza di 22 M/Hash (ma dal consumo maggiore rispetto alle proposte di Nvidia). Entrambe le configurazioni risultano essere i migliori compromessi tra potenza/consumo/durevolezza.

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Per minare bisogna soprattutto considerare il rapporto potenza/durevolezza/consumo dell’hardware scelto

A questo punto vi sarete chiesti come sia possibile collegare sei schede grafiche a una singola scheda madre. Voglio dire: le odierne GPU occupano più slot per scheda ed è fisicamente impossibile inserirne più di quattro (in molti casi più di due), nelle schede madre presenti sul mercato. A risolvere il problema ci pensa un piccolo supplemento hardware chiamato “Riser”. Questa piccola tavoletta di silicio trasforma le entrate PCI in PCI-E x16 tramite un dedicato adattatore utile per collegare più schede grafiche alla stessa scheda madre. Non pensate però che possiate fare miracoli in gaming: oltre al fatto che una configurazione hardware per mining dovrebbe essere specificatamente da utilizzare per l’attività di minatura, con questi adattatori otterreste performance anche peggiori di una configurazione a singola scheda.

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Un Riser per Mining

Esistono però delle vie alternative per ottenere più M/Hash per scheda rispetto a quello che normalmente le GPU presenti sul mercato dovrebbero garantire. Le tecniche sono specificatamente due: la prima prevede di overclockare ogni singola scheda per ottenere un piccolo vantaggio in fase di mining, la seconda, più subdola, prevede di modificare il BIOS della scheda video per ottenere performance decisamente migliori, con però una probabilità di guasto ancor più alta. Ma dopotutto si sà: più alto è il rischio, più grande è la soddisfazione (ma andateci piano, miraccomando: la garanzia non risponde nel caso di BIOS modificato).

Bene, siamo arrivati alla fine del nostro percorso. Ricordate che il Mining è una cosa seria e da non prendere sottogamba. Ricordate inoltre che se siete minorenni e non possedete un reddito tutto vostro sarà molto difficile per voi minare cryptovalute in rete mentre se siete già usciti dalle mura di casa e avete una vita tutta vostra cercate di fare tutti i calcoli del caso per sapere in anticipo se la spesa vale la candela.

E questo è tutto: spero che questa nostra infarinatura possa esser stata d’aiuto per tutti voi.
Nel caso ci si rivede in futuro con le tasche piene di Bitcoin: ci conto!

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Link Utili
Primo Articolo: cosa sono i Bitcoin

Secondo Articolo: L’Ethereum e le Cryptovalute alternative

Terzo Articolo: Come minare in rete

 

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Marco Masotina

Tosto come un Krogan, gli piace essere graffiante e provocante per scoprire cosa il lettore pensa dei suoi strani pensieri da filosofo videoludico. Adora i lupi, gli eventi atmosferici estremi, il romanticismo e Napoleone.