Xbox One è inutile per i videogame e funziona solo come console di intrattenimento multimediale, che puo’ comprendere Netflix, film in Bluray e solo raramente, videogiochi.
Sembra un paradosso, nevvero? Qui però dobbiamo dividere i punti di vista, perché sia chiaro: per chi non ha altri modi di giocare e compra una One ha comunque una ottima console, validissima per qualunque tipo di intrattenimento, anche per i videogame, che non ha nulla da invidiare alla rivale di Sony.
Per chi invece, come il sottoscritto, possiede già un PC da gioco le cose si fanno già “complesse”, che di complesso non c’è niente, in realtà è solo un modo elegante per dire che la One si rivela una console inutile. Aspettate ad alzare i forconi: il programma Xbox Play Anywhere è una gran figata, è perciò che più o meno riesce a salvarsi.
Alla fine il discorso è semplice: i PC scaldano terribilmente tanto. Vivere da PC Gaming Master Race è sublime per tutti i vantaggi che offre, ma le schede grafiche riscaldano l’ambiente meglio delle stufe d’inverno. Le ho provate di tutte, ho diminuito le opzioni grafiche al minimo sindacale, scalato la risoluzione al minimo accettabile e (sacrilegio) ho bloccato ogni gioco a trenta fotogrammi per secondo. Di estate non si riesce proprio a giocare. Inoltre, ho tenuto in considerazione il fatto che ormai mantengo il computer acceso quasi otto ore al giorno, tutti i giorni. Come fosse la norma, ma non lo è, quei poveri componenti ogni tanto hanno bisogno di un po’ di riposo. Ed infine, avevo assolutamente bisogno di un lettore blu ray visto che l’ultimo che avevo ha tirato le cuoia e quei poveri film non si leggon da soli. Ho deciso quindi di acquistare Xbox One per tutta questa serie di motivi, girando da un negozio all’altro, alla ricerca del prezzo più basso.
Design
La One esteticamente parlando appaga, colorata tutta di nero, appoggiandola in orizzontale si puo’ notare la composizione della scocca sul lato superiore: la metà a sinistra è fatta di uno strato plastico lucido e a destra monta un pannello quadrato con delle rientranze simil dissipatore – visto come esce dell’aria rovente quando accesa, non ci vuole molto a capire che alla destra è quindi presente tutto l’hardware della One mentre alla sinistra c’è solo il lettore per i dischi. Sul frontale alla destra ha il logo Xbox che si illumina quando accesa e basta sfiorarlo col dito perché la console si avvii accompagnata da un gradevole bip. Stessa cosa per il pulsantino touch presente alla destra della bocca del lettore dischi. Il controller è cambiato dai tempi di X360, molto più elegante e soprattutto ergonomico, offre un’ottima impugnatura e i trigger donano un feedback meraviglioso quando premuti. Un’eleganza nel complesso da lodare quella di Microsoft nel produrre Xbox One, ad esclusione del blocco alimentatore che pare un enorme mattone a parte, grande un terzo della console stessa. Ma siamo sicuri che nascosto a dovere non darà alcun fastidio, soprattutto se coi mobili giusti e le giuste colorazioni, si riesce a mettere in risalto la One col suo tasto d’accensione a sfioramento che si illumina di bianco.
Menu e sistemi
Quando Microsoft diceva di voler creare un ecosistema che comprendeva Windows 10 e Xbox One, non scherzava affatto. Kernel ed estetica del software sono identici (grossomodo), se già usate Windows 10 con la One vi sentirete a casa e per niente estranei. Ogni riquadro, opzione, menu e slider ha lo stesso stile flat presente su entrambi. E anche i giochi lo sono. Il programma Xbox Play Anywhere difatti permette di acquistare i giochi sulla One e ottenerli anche sul Windows Store per PC, a patto ovviamente che siate connessi con lo stesso account Microsoft su entrambe le piattaforme. Non solo, se la sessione di gioco viene interrotta su una delle piattaforme, è possibile riprenderla sull’altra grazie alla funzione di salvataggio nel cloud. Nota d’onore alla retrocompatibilità coi titoli Xbox 360, anche se il processo è un po’ farraginoso, probabilmente a causa del fatto che Xbox One non era stata pensata nativamente per i titoli della precedente generazione, ma è stata programmata dopo. Infatti succede che, se abbiamo il gioco che è stato incluso nel programma di retrocompabitilità, inserendo il disco all’interno della One, questa scaricherà prima il S.O. della X360 e poi il gioco che faremo partire. Altrimenti sullo Store se andiamo a cercare, ci saranno già i titoli X360 retrocompatibili, non resta quindi che pagare quello desiderato, e si va di download. C’è inoltre lo streaming dei giochi, possiamo connettere la Xbox One all’app Xbox su Windows 10 ed avremo la Xbox One a portata di… rete. Praticamente qualunque funzione è disponibile mediante lo streaming, viene disattivato solo il DVR. Se si ha connesso un microfono al PC questo verrà usato per la Xbox connessa. Lo streaming è stato provato con una Vodafone Station, Xbox collegata per WIFI e computer cablato. Il fatto che non ci sia latenza alcuna è sorprendentemente grandioso. Da giocatore pc ho trovato l’unica pecca che non si possono usare mouse e tastiera al posto del controller, ma… ehi, avrei avuto un bel vantaggio nel multiplayer degli FPS e presumo sia un male. Un’altra cosa interessante, è che sia possibile accendere la One direttamente da computer, per un accesso più “diretto” da lontano.
Ma esclusive ne abbiamo?
La console ad ogni modo non ha problemi nel passare da un programma all’altro, la transazione è quasi istantanea, ogni cosa è accessibile premendo il tasto Xbox sul controller durante qualunque attività e si aprirà un menu alla sinistra dello schermo che riassume ciò che abbiamo nella console, senza dover necessariamente ritornare alla Home. Quest’ultima si suddivide nella nostra Home, con i contenuti installati nella console e gli ultimi programmi con cui abbiamo interagito, la Comunità dove si trova principalmente Mixer, il servizio di stream ufficiale di Xbox, e i vari gruppi basati sui videogame. Non manca poi lo Store, il negozio digitale di Xbox, dove ogni cosa che c’è già sul Windows Store, è presente anche lì, in aggiunta ad una marea di indie da gustare che non sono però disponibili sul Windows Store. Se si escludono gli indie, le vere esclusive tripla A Xbox si contano sulle dita di una mano: infatti, sebbene il programma Xbox Play Anywhere abbia unito le due piattaforme – dando vita a qualcosa di interessante come la condivisione dei server per giochi come Minecraft tra Xbox One, PC Windows 10 e Microsoft Lumia -, non c’è una vera ragione per chi possiede già una piattaforma da gioco che non sia una One, di comprare quest’ultima. Possiamo dire che Halo è letteralmente l’unico gioco tripla A ad esser presente solo su Xbox One, rendendosi di fatto, una vera esclusiva. Ora dirò una stupidaggine: malgrado si tratti di una mera impressione, non si puo’ contare solo sugli indie per il mantenimento di una console. Diciamo le cose come stanno, la mancanza di giochi tripla A è più grave rispetto alla mancanza di indie. Gli indie per quanto possano essere fatti bene, alla fine ci vuole pur sempre un gioco dall’ottima grafica, ottima trama e sceneggiatura e ottimo gameplay, insomma roba ca***uta che rappresenti la console. Altrimenti “sa di poco”.
Comunque, Microsoft è più furba di quel che crediamo.
Perché c’è un altro punto di vista che va valutato: se ci si fa caso, la versione fisica dei vari Forza Mortosport 6, Forza Horizon 3, Gears of War 4 e altre “esclusive” Xbox One, per computer in giro non se ne trovano. Da questo canto, se si esclude il computer come piattaforma da gioco, Xbox One vedrà riempirsi il proprio catalogo di una notevole quantità di esclusive tripla A. Per il consumatore medio, che di norma quando vuol giocare pensa “Xbox o PlayStation?”, e non al computer, o chi non è disposto a spendere 600+ euro per un PC già assemblato, o chi non ha la sbatti di assemblarlo, Xbox One, come ho detto, è un’ottima console, validissima ed eccellente.