L’ombra della Guerra anteprima Gamescom 2017

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Il successo di Shadow of Mordor lo definisco clamoroso. Quando uscì sul mercato furono tantissimi coloro che additarono come “clone di Assassin’s Creed” il titolo di Monolith dedicato alla Terra di Mezzo. Ma oggi, a distanza di circa tre anni dalla sua uscita, sono milioni i videogiocatori che osannano la prima opera tolkieniana degli sviluppatori americani nonostante in passato i medesimi sostenitori, probabilmente, avevano criticato pesantemente gli stessi developer ora invece corteggiati. La dinamica sociale alla base di questo comportamento è a me sconosciuta, ma tutto è partito dall’annuncio del secondo capitolo nella interpretazione di Monolith dell’universo fantasy più famoso di sempre, in questo caso chiamato “L’ombra della Guerra“.

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Per qualche strano meccanismo sociale, L’Ombra di Mordor è più osannato oggi rispetto invece al suo periodo di uscita

In qualche modo l’annuncio del trailer ha scatenato nei giocatori una reazione a catena che ha fatto capire ai videogiocatori scettici che alla fine, Shadow of Mordor, non era affatto male, soprattutto se considerate le versioni Ps4/X1 e Pc. E’ vero: Monolith riprese molte scelte stilistiche e di gameplay da Ubisoft, ma le seppe utilizzare al meglio per dare forma a un videogioco concreto e fedele all’opera fantasy per eccellenza. Insomma: affermare che Shadow of Mordor era un brutto gioco perché il gameplay risultava a tratti simile a quello di un qualsiasi Assassin’s Creed, ignorando però tutta la grande mole contenutistica offerta dal titolo, non ha mai avuto molto significato e a quanto pare sono molti coloro che se ne stanno accorgendo proprio ora.

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L’Ombra della Guerra è, paradossalmente, attesissimo

Sta di fatto che la prova de “L’ombra della Guerra” mi ha davvero convinto. Monolith non è l’ultima arrivata nell’industria videoludica e soprattutto non è un nome da quattro soldi. La software house americana ha più volte fatto capire al mondo il suo gran valore creativo e questo loro nuovo titolo sembra incarnare alla perfezione tutta l’esperienza maturata dallo studios americano. Nella demo provata nel corso della Gamescom 2017 ho potuto combattere contro orde di orchi intenti a summonare (cioè ad evocare), un potente demone di terra il quale, a un certo punto ha fatto capolino nella scena di gioco.

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Caos totale!

Il sistema di battaglia è stato ancor più affinato, sebbene in realtà il tutto risulta familiare a chi ha già giocato il primo capitolo della serie. Spulciando il menù contestuale del protagonista ho però notato una quantità di personalizzazioni e skills ben maggiore rispetto a “L’ombra di Mordor, il che mi fa capire come questo sequel sia stato creato nell’ottica di migliorare l’esperienza di gioco aggiungendo allo stesso ancor più carne al fuoco. A riprova di questo si può sicuramente citare una mappa di gioco sorprendentemente più grande, una quantità di side-quest e attività secondarie da far paura, un sistema Nemesys migliorato e meglio strutturato e una cura complessiva dei dettagli più studiata e rielaborata.

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Mappa più grande, molte più attività, dettagli più vivi: cosa volere di più?

Il risultato mi ha piacevolmente sorpreso: il gioco è divertente e molto evocativo, artisticamente parlando ispirato, tecnicamente ben fatto (su Xbox One X direi anche eccelso), e complessivamente sorprendente. La prova svolta alla Gamescom mi ha convinto appieno, anche perchè sembra che Monolith ci creda molto di più in questo progetto rispetto a quello passato: lo si evince dal level design molto più elaborato e sofisticato e, in generale, dalla cura maniacale di ambientazioni e scenari che ben si prestano a raccontare l’ennesima novella ambientata nel fantastico universo di J.R.R. Tolkien. Quello che voglio dire è che gli sviluppatori hanno creato L’Ombra della Guerra con rinnovato coraggio e forti della convinzione di essere sulla strada giusta. A tal proposito Monolith si è sbizzarrita nel creare un prodotto che potesse davvero incarnare tutte le idee sperimentali che il team americano aveva in serbo per tutti noi giocatori: sarà molto interessante cavarsela tra le feroci scorribande nella Terra di Mezzo.

Insomma: se il primo capitolo vi è piaciuto e siete in fremente attesa per L’Ombra della Guerra, sappiate che acquistandolo al Day One andrete sul sicuro. In questo sequel tutto è al posto giusto e soprattutto qualsiasi aspetto del primo capitolo è stato migliorato al fine di offrire una esperienza definitiva: divertimento assicurato!

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Marco Masotina

Tosto come un Krogan, gli piace essere graffiante e provocante per scoprire cosa il lettore pensa dei suoi strani pensieri da filosofo videoludico. Adora i lupi, gli eventi atmosferici estremi, il romanticismo e Napoleone.