Triggerman – Recensione

Triggerman è tra i fumetti più emozionanti del 2017!

Questo Triggerman è un brossurato di 128 pagine a colori, formato 17x26cm al prezzo di 14,90€. Per maggiori informazioni consultate il sito di Editoriale Cosmo.

STORIA

Questa storia adattata da Matz, fumettista francese, è stata ideata in principio da Walter Hill, uno dei più importanti registi e sceneggiatori del cinema americano anni ’70 e ’80.

A lui si devono almeno un paio di capolavori che influenzeranno molti cineasti e scrittori a venire: Driver (su cui si basa Drive di Refn), I Guerrieri della Notte, I Guerrieri della Palude Silenziosa, 48 Ore (su cui si baserà poi Arma Letale).

E questo Triggerman respira e vive delle stesse atmosfere che abbiamo già avuto l’onore di respirare con C’era una volta l’America del grande Sergio Leone, essendo ambientata nell’era del proibizionismo con un personaggio che “torna a casa” dopo diversi anni passati in prigione, essendo la sua professione tra le meno legali in circolazione ed essendo l’inizio la fine della storia.

Hill però semplifica il tutto proponendoci un classico canovaccio medioevale con il cavaliere al salvataggio della bella donzella tanto amata ma in sua assenza caduta nelle mani del più vile essere umano sulla Terra.

Solo che il cavaliere azzurro, Roy, è un’assassino dei più violenti e meglio conosciuti dalla mafia, pagato a peso d’oro per risolvere un conto in sospeso con un altro boss della città che, guarda caso, al suo fianco si porta la bella, ma ben poco cast principessa, Lena.

Roy quindi per salvare Lena dovrà distruggere l’organizzazione criminale più vasta della città ma non tutto andrà come previsto da doppiogiochisti, strozzini e vecchie conoscenze saranno molti gli ostacoli sul cammino del nostro Trigger-man!

Un soggetto semplice che funziona sempre. Anche la sceneggiatura porta il marchio di fabbrica del grande Hill e il lettore gode dall’inizio alla fine.

DISEGNI

Jef, da buon francese, ci regala disegni che vivono e respirano grazie al colore, elemento fondamentale per ogni singola produzione franco-belga.

L’acquarello si mescola perfettamente con il disegno ad inchiostro molto realistico eppure estremamente personale, piacevole a vedersi con grande perizia nei volti e nei movimenti dei nostri personaggi.

Anche l’ambientazione è parte integrante del racconto ed è curata in ogni dettaglio.