Valerian - Luc Besson

Valerian – La Città dai Mille Pianeti – La Recensione

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Uscito in questi giorni Valerian- La Città dai Mille Pianeti, l’ultima fatica di Luc Besson,  già regista degli ormai cult NikitaLéon, Il Quinto Elemento, solo per citarne i film più famosi. Il film è ispirato alla serie france Valérian e Laureline agenti spazio-temporali, dello sceneggiatore Pierre Christin e dal disegnatore Jean-ClaudMézières.

Valerian - Christine e Mézière
Valerian – Christine e Mézière

LA STORIA

I personaggi di Valerian e Laureline, interpretati rispettivamente da Dane DeHaan e dalla supermodella Cara Delevigne, sono due agenti spaziali superefficienti in forza al governo. La loro missione principale è quella tutelare la pace e gli interessi della Terra, in un futuro fantascientifico nel quale la Stazione Spaziale Internazionale è diventata una megalopoli cosmica chiamata Alpha dove convivono pacificamente ben mille differenti specie aliene avanzate, uomo compreso.

Inviati in una missione di recupero, arriveranno a scoprire un grande complotto orchestrato dal generale Arün Filitt, interpretato da Clive Owen.

IL COMPARTO TECNICO

Valerian, con un investimento di 180 millioni (cifra mai spesa prima d’ora per un film francese) è certamente un piacere per gli occhi. La fantasia nella creazione di una miriade di elementi, specie aliene, armi, astronavi è pareggiata soltanto dalla ottima realizzazione in CGI, CGI che si stende come una coperta su praticamente tutto il film.

Il popolo delle perle
Il popolo delle perle

L’esplosione di forme, colori, luci ed effetti è smisurata per un solo film e non è un caso che Besson, pur avendo l’intenzione di realizzare un film basato sui fumetti di Christin e Mézières (partiti nel 1967) sin da Il Quinto Elemento, abbia dovuto aspettare che la tecnologia avanzasse a livello attuale per una degna trasposizione, almeno nel comparto tecnico, del film.

I PUNTI CRITICI

Valerian non è un film brutto, anzi, come si è detto, è uno straordinario esercizio di fantasia, così vasto sia nella quantità che nella qualità da saziare i sogni di qualsiasi bambino. Tuttavia, dal punto di vista economico, il film è stato un flop.

Una delle tantissime creature di Alpha
Una delle tantissime creature di Alpha

Le ragioni di questo flop sono varie. Non è la recitazione degli interpreti e neppure, come si è detto, il comparto grafico. Forse questo film arriva tardi, in un epoca in cui tutti noi siamo già abituati alle potenzialità straordinarie della computer grafica. Il fumetto, che oramai ha 50 anni, contiene molti elementi paragonabili a quelli visti nelle serie fantascientifiche più famose, come Star Wars: la scena del mercato in Valerian sembra una versione del mercato di Mos Espa elevata all’ennesima potenza. Il gangster alieno grasso e avido non può non far venire in mente Jabba lo Hutt.

Dove fallisce quindi il film? Il film fallisce sicuramente nella densità di questi elementi fantastici. Lo spettatore è continuamente assorbito dall’oberante comparto tecnico, dalla miriade di creature presenti e tutto il resto. La sua appetibilità per i giovanissimi non lascia troppo spazio al suo messaggio, che è quello delle maggiori responsabilità in una società multiculturale.

I dialoghi, non particolarmente riusciti, non allineano i personaggi con lo Zeitgeist contemporaneo e spesso sembra che la trama segua dei percorsi imposti più dalla necessità di stupire lo spettatore con qualche effetto speciale, che evidenziare la struttura narrativa in cui ci si perde molto facilmente.

Un fotogramma tratto da Valerian
Un fotogramma tratto da Valerian

Sembrerebbe dunque che la voglia di Besson di dare un’adeguata e, anzi, sfolgorante, rappresentazione all’universo di Valerian, abbia invaso e danneggiato lo spessore narrativo. Molti personaggi lasciano il tempo che occupano e tutta la sinossi della storia non è distribuita uniformemente attraverso il film, ma relegata ai suoi 25 minuti finali.

Forse per Valerian, per essere accolto come merita il fumetto originale, avrebbe avuto bisogno di un maggiore focus sui personaggi e se si avesse voluto produrre una saga, allora  sarebbe stato meglio distribuire i virtuosismi grafici su più episodi. Non si vede infatti come un improbabile sequel possa fornire altrettanti elementi fantastici e, allo stesso tempo, non farci fare indigestione di questi ultimi.

Il consiglio che possiamo darvi è quello di approfondire prima il fumetto originale. Se volete recuperarlo, in occasione del film la Gazzetta della sport ha ripubblicato tutti i volumi dell’opera originale. che potete trovare a questo link.

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3.8