• La sceneggiatura: c’era una volta Topolino… anziano!
La gioventù di Mickey si colloca all’interno dell’ambizioso disegno della casa editrice francese Glèant di dar vita ad un’apposita collana (Crèations originales) di storie atipiche sul personaggio di Topolino, affidate a maestri del fumetto d’oltralpe. In Italia questa intrigante idea è stata recepita da Giunti Editore, che ha finora pubblicato tre volumi (in Francia è uscito il quarto e già un quinto è in preparazione per il 2018 in vista dell’Angoulême): Mickey’s Craziest Adventures, Una melodia misteriosa e, appunto, La gioventù di Mickey.
Aldilà dell’indiscutibile fascino del progetto, occorre verificare se si tratti solo di tutto fumo e di poco arrosto oppure ci sia dell’ottimo materiale per piacevoli letture. Nel mio caso devo confessare di essere rimasto estasiato da questo racconto, la cui trama è davvero semplice: un anziano Topolino si trova a ripercorrere con suo nipote, Norberto, la storia della sua vita, attraversando cinque tappe particolarmente significative e che spaziano dall’epopea del Far West, passando addirittura per il primo Conflitto Mondiale, sino ad arrivare all’allunaggio. Non aspettatevi storie ricche di profonde riflessioni o appesantite da un mare di nuvole piene di parole, no: in questo racconto si ride tanto e di gran gusto. La gioventù di Mickey è infatti un esilarante e spassoso racconto di Topolino, che pur ponendosi come innovatore, si muove sempre nel solco di una tradizione quasi secolare. Le 5 vicende raccontate sono tra loro slegate, questo comporta che non tutti e 5 gli episodi siano allo stesso livello: alcuni, e credetemi sono la maggioranza, sono dannatamente divertenti, mentre altri sono solo molto divertenti. Nulla di grave, certamente, ma è doveroso rilevarlo.
I dialoghi sono veloci, freschi e connotati da una frizzante vena comica che permea la struttura dell’intera storia. Ottima la scelta dei personaggi che compaiono nel corso della lettura, tutti rappresentativi della vita editoriale del topo più da famoso di sempre e ciascuno ritratto con le sue simpatiche idiosincrasie. Certamente particolare è la caratterizzazione di Topolino, che qui smette i panni di audace e intraprendente detective, per diventare un geniale inventore, dotato di scarsa modestia ma di una impareggiabile fantasia. Un personaggio votato all’avventura e al gusto della scoperta, ma non privo di alcuni tratti di ingenuità e faciloneria che finiscono per rendergli la vita decisamente meno facile.
Dunque, dilungarsi sulla trama dei singoli episodi non sarebbe interessante: non siamo di fronte a sceneggiature così elaborate da doverne approfondire ogni singolo aspetto, piuttosto ci troviamo davanti a letture mordi e fuggi capaci di stimolare grasse risate, garantendo un’ora di puro e spensierato intrattenimento. La vivacità del volume non scema praticamente quasi mai, i sorrisi sono assicurate a ogni tavola e, perciò, la trama sarà di certo l’ultimo dei pensieri del lettore!
• I disegni: uno stile cartoon impossibile da non adorare
Tebo svolge un lavoro fantastico, fornendoci la sua personale visione dei variegati personaggi che affastellano il mondo di Topolino. Un tratto decisamente cartoon, che fa della espressività e delle smorfie dei personaggi uno dei sui punti di forza. Si deve poi sottolineare come ci siano alcune tavole la cui elaborazione risulta davvero complessa e sorprendente, in esse i dettagli si sprecano, tanto è vero che non si possono scoprire tutti ad un primo e veloce sguardo.
Dunque, uno stile grafico delizioso che si contestualizza e adatta perfettamente al tono della storia, senza mai prendersi troppo sul serio e, anzi, ponendo l’accento sulle esagerazioni. Certo non è tutto perfetto, infatti la caratterizzazione di alcuni personaggi non mi ha convinto, Paperino su tutti, ma si tratta di piccoli dettagli che non vanno a influenzare la qualità alta della produzione.
• Commenti finali
Storie come la gioventù di Mickey sono un vero toccasana per chi legge, ma anche una ventata di aria fresca in un mondo, quello del fumetto, che si evolve sempre, ma che è ormai più votato alla complessità. Nulla di male, per carità, ma per fortuna autori come Tebo si ricordano che anche l’intrattenimento semplice può essere convincente, se curato con attenzione e sagacia. L’autore francese realizza dunque un’opera di livello, in grado intrattenere e divertire lettori di tutte le età. Il grande pregio di questa storia è infatti quello di essere godibile e appetibile per chiunque: i più piccoli vi troveranno un semplice divertissement, mentre i lettori più scafati potranno ammirare un ottimo tentativo di innovare uno dei personaggi forse più immutabili di sempre.
PRO
1) Esilarante in ogni sua vignetta
2) L’impostazione grafica di Tebo è calzante e graficamente ottima
3) È un prodotto sì diverso, ma che si muove rispettoso nel solco della tradizione di Topolino
CONTRO
1) La rappresentazione grafica di alcuni personaggi, specie Paperino, non convince
2) Alcuni episodi (il quinto, in special maniera) risultano meno esilaranti di altri
3) /
Il giudizio di Two-Face
Una lettura assolutamente leggera, ma nell’accezione migliore che si possa dare al termine. Un vero gioiellino di comicità, accompagnato da un comprato grafico di prim’ordine e che si lascia scoprire tavola dopo tavola. L’essere un’opera adatta a chiunque lo rende ancora più imperdibile!