Crisi di identità - Recensione

Crisi di identità – Recensione Riflessioni su un pregevole giallo supereroistico

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Crisi di identità - Recensione

 

• La sceneggiatura: Chi ci ha guadagnato?

La sinossi di Crisi di identità prende le mosse dai più blasonati romanzi gialli, che partono dall’incriminazione di un colpevole apparente, il quale funge da indice di riferimento per diradare la nebbia di incertezza che aleggia sugli insospettabili protagonisti. Nel caso di specie, la morte di un personaggio forse un po’ defilato nel DC Universe genera la mobilitazione dell’intera comunità supereroistica, poiché la dipartita è legata a doppio filo ad un evento inconfessato che in passato ha coinvolto la Lega della Giustizia e che ora rischia di gettare ombre sul presente. È un vero peccato dovervelo raccontare in maniera così sibillina, ma i nessi di causa-effetto che la narrazione ricalca tanto zelantemente dagli stilemi classici della letteratura gialla mi impediscono di rivelare una sola informazione di più. Quello scritto da Brad Meltzer è infatti un autentico noir in stile Agatha Christie, coinvolgente ed appagante, ancor più degno di nota se si considera quanto una simile operazione diventi ardua e delicata se svolta su un gruppo di individui – i supereroi – che, almeno nella coscienza collettiva, sono a priori senza macchia. Il Poirot della situazione non poteva che essere Batman, che ci martella incessantemente con la domanda “Chi ci ha guadagnato (dal delitto)?”, costringendoci a passare in rassegna non solo le arcinemesi DC, ma uno ad uno anche gli eroi della nostra infanzia, mentre non si placa la sequela di tragedie che bersaglia gli affetti più cari dei nostri beniamini. Il morale del lettore è progressivamente fiaccato, chiamato a combattere anche con l’ingombrante presenza di un dato di fatto scomodo da conciliare con la propria sensibilità: più volte, in passato, i supereroi sono intervenuti sulla mente dei criminali per cancellare frammenti della loro memoria o addirittura alterare aspetti della loro personalità, in un’ottica di giustizia preventiva. Lungo tutto il racconto, si è dunque portati a chiedersi a cosa serva continuare nella ricerca di un colpevole, quando già tutti hanno tradito la nostra fiducia nascondendo nell’armadio scheletri inimmaginabili. Tuttavia, come l’oscurità più nera non fa altro che facilitare l’emersione anche della più fioca luce, Crisi di identità servirà a ricordarci che il primato morale dei supereroi verrà sempre sorretto da qualcuno.

Meltzer non solo costruisce una sceneggiatura ben congegnata e carica di suspense e tensione, ma snocciola dialoghi con toni familiari, che ci fanno abbassare la guardia e seguire il fil rouge posato dall’autore, dissuadendoci dal tentare funambolici salti alle conclusioni. In sintesi, si lascia godere, e penso occorra tributare le giuste lodi al narratore capace di catturare a tal punto l’attenzione del lettore.

• I disegni: la performance mozzafiato di Rags Morales

Se ad un primo sguardo poco attento i disegni di Morales possono apparire scolastici e piatti, sin dalle prime pagine l’artista ci impressiona con tavole di enorme impatto, in grado di muovere a commozione anche gli animi più indifferenti. Mai avrei pensato di riuscire a calarmi nei panni di un personaggio apparentemente tanto irrilevante come Elongated Man, ma su di lui Morales è stato capace di imprimere un’umanità travolgente, donandogli una vivezza che non mi è concesso di descrivere a parole. Il suo tratto trabocca di forza espressiva, che si scolla dalle pagine del fumetto per poggiarsi sulla pelle del lettore e ricoprirla di brividi. Questo febbricitante brulichio di energia permea le sequenze di un forte dinamismo, rendendo le vignette fotogrammi impercettibili di una ripresa filmica fluida. Garantisco che certe scene rimarranno impresse nella vostra mente e nei vostri cuori per sempre.

• Commenti finali

Crisi di identità è IL fumetto supereroistico, la lettura che tutti gli appassionati del genere dovrebbero fare. È tra i pochi che riescano a rompere la parete invisibile che ci divide dai nostri eroi, permettendoci di toccarli in tutta la loro concretezza, di tastarne le divine forme e di indagane le ruvide, umane spigolosità. Mi accorgo della sua difficile reperibilità, ma piuttosto considerate seriamente la possibilità di leggerlo in lingua originale, perché davvero non potete perdervelo.

PRO

1) Giallo dalla sceneggiatura di alto livello

2) L’apparato visivo è egregio, alcune tavole sono di una bellezza commovente

3) Elevato coefficiente di empatia con i personaggi

CONTRO

1) Alcune sequenze dialogiche tra supercriminali sono superflue e a tratti fuorvianti

2) Lieve incostanza nella qualità dei dettagli grafici

3) /

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9/10

Il giudizio di Two-Face

Con le sue tinte noir, Crisi di identità vi terrà incollati alle sue pagine dall’inizio alla fine: a farvi compagnia, una sceneggiatura di altissimo livello e disegni estasianti. Imperdibile per qualunque seguace dei supereroi.

Two-Face

Un nickname per nulla casuale: due amici, due studenti di giurisprudenza, due appassionati di fumetti; nel tempo libero, gestori della pagina Facebook And comics for all.