• La sceneggiatura: una storia semplice, ma dalle grandi atmosfere
John Layman ha talento. Le sue sceneggiature sono al limite del surreale, divertenti e riccamente elaborate – basti pensare alla lunga serie di Chew, fumetto memorabile che gli è valso numerosi premi -. Eleanor e l’Airone si discosta però dalle pazze avventure che Layman è solito far trasporre su carta, pur non mancando di alcuni elementi particolarmente stravaganti e fuori dagli schemi.
La storia di questa breve miniserie si focalizza su Eleanor, giovane fanciulla accompagnata da un misterioso airone parlante, con il quale realizza furti di opere d’arte. Sulle sue tracce viene mandato il detective Belanger, uno dei migliori agenti della città, specializzato nella ricerca di quadri trafugati. Ne consegue una divertente caccia al ladro, inframezzata da alcuni stuzzicanti colpi di scena. Se la trama di certo non è nulla di superlativo, lo stesso non si può dire delle atmosfere parigine in cui la vicenda è immersa; i nostri personaggi si muovono in una Ville Lumière dalle tinte fioche e all’interno dei suoi musei, maestosi e senza tempo. Per le vie cittadine si respira l’aria dei sogni, tanto che il lettore – come per incanto – si sentirà trasportato in una dimensione nuova e allo stesso tempo già nota (la città di Parigi).
La storia si lascia leggere che è un piacere, con dialoghi non eccessivamente ricchi e dalle forti tinte ironiche; in più di un’occasione l’opera saprà strapparvi in maniera del tutto naturale una risata o un sorriso. Nota positiva anche per i personaggi, di certo funzionali al racconto, ma comunque divertenti e deliziosamente stereotipati. Peccato che l’airone, su cui l’opera dovrebbe concentrarsi, non sia poi trattato come dovrebbe.
Insomma, Eleanor e l’airone non è il capolavoro di Layman; lo sceneggiatore americano ci regala una storia fin troppo semplice, comunque comica e piacevolmente leggera, il cui vero punto di forza risiede tutto nel lavoro grafico di Sam Kieth.
• I disegni: Kieth il surrealista
Ammettiamolo, lo stile di Sam Kieth è piuttosto polarizzante: o piace o non piace, non c’è una via di mezzo. Eppure, mai come in questa storia, sarebbe difficile immaginare il lavoro di un altro artista. Eleanor e l’airone sembra scritta e pensata proprio per il peculiare talento di Kieth. Ed infatti le atmosfere oniriche sono rese in maniera meravigliosa, le tavole sono costruite in modi particolari, con le onomatopee che diventano parte integrante della composizione. I 5 capitoli sono ricchi di particolari, rappresentati con linee morbide, sinuose ed avvolgenti.
Kieth riesce a riprodurre un’opera surreale, regalandoci momenti esteticamente ragguardevoli e difficili da non apprezzare.
Menzione d’onore per Ronda Pattinson, colorista canadese, capace di utilizzare una palette cromatica in grado di creare una sospensione quasi eterea, impalpabile, che avvolge tutta la città di Parigi.
Insomma, il comparto grafico di Eleanor e l’airone risulta senza dubbio il suo vero punto di forza: innovativo e degno di essere goduto da ogni lettore.
• Commenti finali
Eleanor e l’airone non sarà forse il fumetto del secolo, ma d’altronde questo è un onore che spetta a pochi. Di certo però si tratta di un ottimo lavoro, forse un po’ stringato dal punto di vista della sceneggiatura, ma assolutamente memorabile per il suo comparto grafico. Sam Kieth è in forma e ci tiene a farlo sapere, Layman invece si limita a cucire una storia che, senza i disegni che la accompagnano, non avrebbe avuto di certo lo stesso ottimo sapore.
PRO
1) Divertente nei suoi dialoghi, affidati a personaggi comici e deliziosamente stereotipati
2) Il lavoro grafico di Sam Kieth è estremamente appagante
3) I colori di Ronda Pattinson creano un’atmosfera quasi magica
CONTRO
1) La storia di per sé è banale, difficile credere che provenga dallo stesso Layman di Chew
2) Chi non apprezza lo stile di Kieth, difficilmente gradirà il volume in questione
3) La figura dell’airone non è convincente
Il giudizio di Two-Face
Eleanor e l’airone è un viaggio attraverso il surreale, il sogno e la magia. Al netto di una trama un po’ debole, il piano grafico si attesta su ottimi livelli ed è in grado di calare il lettore in queste atmosfere eteree e sospese nel tempo. Un volume che merita di certo la vostra attenzione!