Una puritana famiglia del New England si trova in balia di superstizioni e forze oscure dopo la sparizione misteriosa dell’ultimo dei loro 5 figli .
Conosciuto con il sottotitolo di A New-England Folktale , The Witch segna il debutto alla regia di Robert Eggers , iniziando con un grande classico come quello delle streghe americane, quelle del periodo di Salem per darvi un idea, il regista dimostra di aver studiato a fondo il periodo storico in esame, riuscendo ad uscire vittorioso dall’ardua via del realismo.
Un realismo che si specchia in un ottimo impatto visivo, il 1600 di The Witch è un mondo dove i vestiti sono ancora cuciti a mano e le stanze illuminate a lume di candela, dove al posto della CGI c’è Black Philip, un vero caprone poco addestrato, piccoli dettagli che possono influire in maniera gigante sull’economia della pellicola.
La sceneggiatura ci cuoce nel suo calderone a fuoco lentissimo, una classica ricetta a base di paranoia e suggestione lasciata levitare piano piano, una situazione che serpeggia nella testa dello spettatore e lo lascia in dubbio perenne fra razionale e irrazionale.
Eggers si prende il tempo per illustrarci i personaggi e la situazione, solo alla fine scatena la sua baraonda sanguinolenta, ma sempre con il giusto passo, senza sciogliere il dubbio principale.
Un cast di attori scelti doviziosamente per avere la faccia giusta al posto giusto, Ralph Ineson,Kate Dickie,Harvey Scrimshaw e Anya Taylor-Joy offrono una prestazione maiuscola, per non parlare dei gemelli inquietantissimi Mary e Jonas.
Un dramma familiare con aroma di zolfo, questo è alla fine il sunto di The Witch, adatto a tutti gli amanti dei sapori antichi e degli sviluppi lenti.
Uno dei migliori film horror degli ultimi anni.