I maestri della Matita: Intervista con Angelo Stano le nostre domande allo storico disegnatore che ha illustrato la prima storia e le copertine più celebri di Dylan Dog

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A margine della mostra I Maestri della Matita, attualmente in svolgimento WOW Spazio Fumetto a Milano noi di PJN abbiamo avuto modo di fare qualche domanda a uno degli autori presenti in mostra il giorno dell’inaugurazione, Angelo Stano.

Chi è Angelo Stano?

è l’autore a cui Sergio Bonelli Editore ha affidato il compito di disegnare la prima storia di Dylan DogL’alba dei morti viventi. Il suo segno sporco e ruvido, i suoi personaggi scavati, contorti, quasi emaciati, perfetti per le trame horror, ricordano da vicino lo stile del pittore austriaco Egon Schiele. Nonostante le copertine e il design iniziale del personaggio siano opera di Claudio Villa, è lo stile di Stano a essere subito abbinato al personaggio, tanto che dal numero 42 ne diventa il copertinista ufficiale: per 26 anni è lui a disegnare le copertine della serie regolare e di varie edizioni speciali, le immagini promozionali e sempre a lui vengono affidate le storie più importanti.
È sua l’immagine di Dylan Dog più famosa in assoluto, frontespizio di quasi tutti gli albi di cui è stato copertinista, quella che lo vede camminare verso il lettore in compagnia dell’assistente Groucho seguito da una massa di mostri, omaggio al quadro Il quarto stato di Giuseppe Pellizza da Volpedo. Nonostante da qualche anno disegni in digitale, Stano continua ad adoperare la matita per realizzare studi e bozzetti, che poi rifinisce al computer.

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La nostra intervista

I tuoi lavori sono fortemente legati al mondo italiano del fumetto, hai mai desiderato metterti alla prova con una diversa tipologia di opere ?

Sono aperto a progetti da qualunque parte provengano. Basta che mi intrighino.

Se potessi scegliere un autore qualsiasi, del presente o del passato,su chi ricadrebbe la tua scelta? e perchè?

Se si parla di sintonia, non è un segreto che l’autore a cui sono più legato sia Hugo Pratt.
Sono approdato al fumetto grazie alle mie letture giovanili sul Corriere dei Piccoli dove Pratt pubblicava negli anni sessanta L’Isola del Tesoro, Anna nella Giungla , L’Asso di Picche ecc. Il suo tratto giocoso, avventuroso, fortemente espressivo, le sue pennellate sintetiche, l’ironia di fondo che pervade tutto il suo lavoro che ho poi trovato nelle sue opere successive, assieme a una capacità di affabulare che per me non ha eguali, mi ha sempre affascinato.

Molti citano i lavori di Egon Schiele con tua fonte di ispirazione, cosa ti colpisce del pittore austriaco?

Di lui mi colpisce la sua modernità. Oltre che un grande pittore, è stato un formidabile disegnatore, capace di coniugare espressività e una sofferta empatia, con una rappresentazione rigorosa e controllata. Usava la matita come un bisturi che scarnificava i modelli e affondava nella loro anima.

Cosa ne pensi della situazione attuale del fumetto italiano?

In un momento di trasformazione per le note difficoltà dell’editoria che vede il progressivo abbandono dei canali di distribuzione tradizionali, viviamo un momento particolarmente stimolante per il fumetto italiano che propone storie e autori nuovi e interessanti, più aperti a innovazioni sia sul piano del linguaggio che nei contenuti. Il fumetto si avvia a una nuova stagione, che trova nei graphic novel un terreno ideale per sviluppare con maggiore libertà una narrazione più legata all’attualità.

Parlando della mostra in questo momento al museo del fumetto di Milano, che ti vede protagonista insieme ad altri artisti,come la definiresti?

E’ una mostra chiaramente impostata didatticamente che offre uno sguardo complessivo al processo creativo del fumetto. Partendo dall’idea che trova il primo germe nella visualizzazione mediante uno schizzo di massima, procede con il perfezionamento del disegno fino a una sufficiente completezza per arrivare allo stadio finale che precede la pubblicazione. Ma tutto ciò non può prescindere da quello che riguarda la formazione del proprio percorso formativo fatto di studi ed esperienze personali indispensabili per capire il retroterra di un autore.

Il visitatore potrà così vedere oltre al lavoro che sta dietro alla costruzione di una tavola di un fumetto, anche studi dal vero e sperimentazioni varie che non hanno altra finalità che l’acquisizione di una solida formazione di base per qualsiasi disegnatore che voglia cimentarsi in questo mestiere.

Giocando un po’ con il tuo compagno di mostra, Simone Bianchi, se potessi “rubare” un personaggio dal suo habitat e vederlo muoversi fra le pagine di Dylan Dog, chi sceglieresti e perchè?

Sceglierei The Punisher, un tipo piuttosto interessante di eroe negativo che non è molto lontano da alcune tematiche comuni a Dylan Dog, che vedrebbe certamente il nostro confrontarsi criticamente rispetto all’atteggiamento etico di fronte alla giustizia.

Ringraziamo il Signor Angelo Stano per averci concesso questa intervista e ricordiamo a tutti che la mostra I Maestri della matita, che lo vede fra i protagonisti, sarà visitabile fino al 13 maggio 2018 presso WOW Spazio Fumetto (Viale Campania 12) tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 15.00 alle 19.00 e il sabato e la domenica dalle 15.00 alle 20.00. Chiusa a Pasqua (1° aprile), il 25 aprile e il 1° maggio. Chiusura straordinaria giovedì 15 marzo.

Ingresso 5 euro (intero) e 3 euro (ridotto).

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Marcello Portolan

Uno strano mix genetico sperimentale allevato a fumetti & fantascienza classica, plasmato dal mondo dell'informatica e della tecnologia, ma con la passione per la scrittura. Un ghiottone che adora esplorare il mondo in cerca di Serie TV e pellicole da guardare noncurante dei pericoli del Trash e dello splatter. un vero e proprio globetrotter del mondo NERD