Valve, il gigante dietro Steam, sembra essere intenzionata a ripartire nello sviluppo dei videogiochi.
Alla presentazione del gioco di carte collezionabili Artifact, a tema Dota 2, negli uffici di Valve in Bellevue, Washington, oggi Gabe ha rivelato che la sua compagnia, il gigante dietro Steam, è intenzionata a ritornare in carreggiata nello sviluppo di videogiochi. Dopo aver parlato dell’impegno di Valve nel curare Steam e il proprio hardware dichiarando che “saranno un investimento per il futuro”, Gabe Newell dice “Artifact è il primo di una serie di videogiochi che vi arriveranno da noi. Quindi questa è tipo, una buona notizia. Davvero! Valve ritornerà a fare videogiochi un’altra volta.”
Avete letto bene, Artifact non sarà l’unico videogame sul quale Valve lavorerà. In un Reddit AMA (Ask Me Anything), a Gennaio del 2017 Gabe aveva effettivamente confermato che Valve stava lavorando almeno ad un gioco vero e proprio. E il mese successivo, in una tavolata di interviste con PC Gamer, Newell aveva detto che Valve stava lavorando a “tre grandi giochi VR“. La dichiarazione di oggi non rende a tutti gli effetti chiaro che tipo di progetti Valve abbia in cantiere oltre a questi videogame, ma c’è una possibilità. “Non ne parleremo oggi,” dice Gabe, “ma la cosa bella, davvero, è quella di riuscire a sviluppare hardware e software nello stesso momento.”
Newell a quel punto si è messo a parlare dei progetti di Valve negli ultimi anni, tipo SteamVR, HTC Vive, spiegando che la compagnia era preoccupata per il mondo del PC, vedendo che stava prendendo la direzione di uno stesso ecosistema chiuso simile all’iPhone. “Microsoft era tipo, wow, come rendiamo Windows come quello? Oppure Zuckerberg aveva detto ‘beh, ho provato a competere con i cellulari, ma l’ho proprio presa in quel posto, quindi creerò questa nuova cosa, il VR, che mi permetterà di ricreare quel tipo di cosa chiusa, come Apple ha fatto.’ E questo ha veramente cominciato a farci preoccupare, perché abbiamo sempre pensato che la forza del PC stesse nella propria natura aperta e flessibile… quindi abbiamo cominciato a fare un paio di investimenti su questo genere di cose.”
Questi investimenti, dice Newell, sono stati il non rilasciare alcun gioco da quando c’è stato Dota 2 – ma non è stato tempo sprecato. “L’aspetto positivo del HTC Vive è che, oltre ad aver fatto in modo che nessuno ricreasse un iOS per l’HTC (qui penso si riferisse al fatto che nessuno lo ha reso una piattaforma chiusa come iOS n.d.r.) è stata anche una opportunità per creare dell’hardware con le nostre mani. Cinque anni fa, non avevamo ingegneri elettronici o persone che sapevano come fare i robot. Adesso non c’è praticamente nessun progetto in quanto hardware che non riusciremmo a creare. Possiamo disegnarci delle patate se ne abbiamo bisogno, siamo in grado di fare design industriale, e così via.”
Con nuovi pezzi d’hardware di Valve, sembra quindi che potremo aspettarci nuovi giochi dalla compagnia di Steam. “Siamo sempre stati un po’ gelosi di compagnie come Nintendo,” dice Newell. “Quando Miyamoto si siede a pensare su come fare la nuova versione di Zelda o Mario, sta anche pensando come il controller dovrà essere, che tipo di grafica avrà e altre cose. Puo’ introdurre nuove capacità come i controlli di movimento perché puo’ controllare tutto quanto. E puo’ fare in modo che l’hardware appaia esteticamente più bello possibile, perché è lui che ne disegna il software e allo stesso tempo ne trae vantaggio. E questo è qualcosa di cui siamo stati gelosi, e sarà qualcosa che ci vedrete trarre vantaggio.”