Il primo film diretto da S. Craig Zahle, Bone Tomahawk, è riuscito a sorprendermi con un mix di generi particolare, ora il regista ritorna dopo qualche anno lontano dalla macchina da presa e decide di provare un altra ricetta, giocando con il genere prison movie.
In Brawl in Cell Block 99 il protagonista Brad è un omone tenero di circa 2 metri, con una croce tatuata sulla nuca ed un passato da pugile e alcolista, che nello stesso giorno viene licenziato e scopre che la moglie ha un altro, il suo rigido codice morale gli vieta di alzare le mani su una donna e cosi per calmarsi gli smonta a mani nude la macchina.
Le cose 18 mesi dopo cambiano, trova lavoro come corriere della droga e nuova pace con la moglie, con addirittura un bambino in arrivo, ma per colpa di partner poco affidabili viene arrestato, ed in galera le cose non andranno bene.
Cambiare tutto per non cambiare niente, siamo lontani dall’opera precedente come location, ma a Zahle il sapore del sangue piace proprio e quindi poco tempo ci ritroviamo nel mondo della violenza con botte, ossa e schiene spezzate e crani spappolati sul pavimento.
Uno sprofondare nell’abisso decisamente estremo, ma non fine a se stesso dimostrando ancora una volta come il regista e sceneggiatore sappia in maniera apprezzabile i tempi delle sue sceneggiature, frutto di un lavoro per nulla sbrigativo.
La vera sorpresa di Brawl in Cell Block 99 è il protagonista Vince Vaughn, vederlo silenzioso e completamente asservito alla violenza è quasi shockante, insieme a lui nel cast anche Jennifer Carpenter ( Dexter ).
Come con il film precedente anche in questo caso siamo alle prese con un film che consiglio, ma che per il suo contenuto molto crudo, non credo sia adatto a tutti, S. Craig Zahle si conferma un nome da tenere annotato.