INTRODUZIONE
Sicuramente siete a conoscenza dello “Scandalo del Secolo”. Tale scandalo denuncia le strane politiche anti-privacy di Facebook che, assieme alla “gentile collaborazione” dell’ormai celebre Cambridge Analytica, hanno confermato quello che molti, ormai da tempo, denunciavano: la totale violazione della privacy. Sapere che il mondo si sia indignato soltanto nel 2018 riguardo a questi argomenti mi fa un po’ arrabbiare. Innanzitutto perché chi ha scoperto che i nostri dati vengono utilizzati contro noi stessi proprio grazie allo “Scandalo del Secolo”, ha scoperto l’acqua calda. E in secondo luogo perché sono state davvero tante le persone che nel tempo hanno denunciato tali problematiche.
Dall’altra mi fa arrabbiare il fatto che il popolo di internet non utilizza quasi mai lo strumento “internet” per indagare nella realtà. Voglio dire: davvero l’idea di spuntare una invitante casellina con scritto: “Se spunti la casella accetti il nostro contratto”, non vi ha mai dato pensieri utili al fine di comprendere cosa ci fosse scritto in questo benedetto contratto? E soprattutto: davvero constatare di spuntare una casellina per accettare un contratto da 100 pagine non vi ha mai dato l’impressione che ci fosse effettivamente qualcosa di strano nel contratto appena accettato?
Sta di fatto che il problema reale non è leggere attentamente i contratti di “vendita” o sapere o conoscere nel dettaglio cosa Mark Zuckerberg ha dichiarato davanti al Congresso U.S.A. Piuttosto è oggi importante sapere e conoscere quello che a conti fatti non ci dicono nemmeno nei contratti, ma che puntualmente accade e riaccade con obiettivi spesso difficili da individuare. Eppure sono molte le espressioni artistiche che hanno delineato quello che è l’attuale presente delle nostre tecnologie e tra i prodotti che più sono riusciti a descrivere al meglio tutto il “segreto” che sta dietro all’utilizzo di Internet e derivati, vi è sicuramente Watch Dogs 2.
Il motivo per cui prendo in considerazione Watch Dogs 2 rispetto al primo, è semplicemente perché ritengo che il sequel di quello che fu imputato come la più grande vergogna di Ubisoft, sia a tutti gli effetti il più grande manifesto “cyberrivoluzionario” più potente attualmente disponibile. Non è però un caso che sia il primo Watch Dogs che il secondo siano stati letteralmente coperti da “merda mediatica”. Voglio dire: quando divulghi quella che sembra essere una potente verità, sono in tanti ad esser pronti a deviare l’opinione pubblica affinché nessuno si accorga del messaggio inviato. Sono convinto che con la serie di Watch Dogs sia accaduto proprio questo. Ubisoft ha infatti creato un videogioco che a conti fatti delinea quella che è una verità che ormai sta pian pian venendo effettivamente a galla, indagando però in quello che sembra un perfetto futuro distopico le cui basi si stanno gettando proprio ora.
Complotti? Dietrologie? Ragazzi: fino a qualche settimana fa eravate sicuramente qui a discutere di come fosse impossibile che Facebook potesse manipolare il pensiero delle persone. Peccato che poi sia arrivato lo “Scandalo del Secolo” che, di punto in bianco, ha letteralmente spazzato via le vostre deboli tesi. Al proposito, con questo articolo, volevo delineare e analizzare quelle che sono le analogie tra Watch Dogs 2 e la realtà che ci circonda tutti i giorni, proponendovi nero su bianco le visioni di Ubisoft e tentando, una volte per tutte, di far passare l’idea che Watch Dogs 2 non è un prodotto di intrattenimento, bensì una vera e propria bottiglia con messaggio lanciata nel mare digitale della rete.
Cambridge Analytica (realtà) – Blume Corporation (Watch Dogs 2)
Secondo quanto riportato davanti al Congresso USA, Cambridge Analytica avrebbe utilizzato i dati di milioni di utenti per deviare le loro preferenze politiche sui più diversi esponenti politici locali. Al momento non si conoscono i veri finanziatori di questa strategia di controllo sociale, ma questo mi fa pensare a come Cambridge Analytica e Blume Corporation condividano molto nell’idea di controllo e dirottamento. Entrambe le aziende utilizzano i Big Data per profilare gli utenti connessi alla rete ed entrambe le aziende utilizzano tali dati per i più disparati scopi di controllo. Che sia manipolare preferenze politiche, opinioni, pensieri generici o anche le funzioni vitali di un individuo, ciò che tali aziende possono fare coi nostri dati fa davvero paura. Secondo Ubisoft, è probabile che semmai permettessimo a tali aziende di continuare il loro operato, ci ritroveremo in una società completamente manipolata e controllata tramite forti e impenetrabili algoritmi sociali.
Al proposito vi propongo anche la lettura di questo interessante articolo raggiungibile a questo link.
Google (realtà) è Nudle (Watch Dogs)
Google in Watch Dogs 2 ha un simpatico alter ego chiamato “Nudle”. Tale società, nel gioco, offre un servizio di ricerca online, mappe aggiornate in tempo reale e diversi servizi di rete utili a permettere una navigazione sicura a tutti gli utenti connessi alla rete internet. Anche in questo caso le critiche avanzate da Ubisoft sono davvero tantissime e tutte si fondano sulle tesi avanzate da Edward Snowden e Julian Assange nel Datagate del 2013. L’inchiesta, nata da un gruppo di giornalisti del Guardian e supportati dal sapere di Edward Snowden (ex tecnico informatico presso la CIA), ha permesso al mondo di scoprire come il motore di ricerca più cliccato del mondo utilizzasse i nostri dati per tracciare ogni nostro singolo pensiero, mossa e movimento. Tali dati, secondo l’inchiesta, sono utilizzati per permettere alla NSA statunitense (National Security Agency), di profilare gli utenti e prevedere quindi le mosse dei paesi avversari (e non). Il tutto, a quanto pare, serve agli Stati Uniti d’America per ottenere valanghe di Intelligence utili al fine di essere sempre un passo avanti rispetto al resto del mondo potendo quindi influenzare interi popoli con dei semplici risultati di ricerca. Secondo Snowden tutto è infatti manipolato e grazie ai telefoni cellulari Android, l’NSA è capace anche di ascoltarci, vederci e tracciarci anche con terminale spento. Tesi paurose, a quanto pare vere, e che Ubisoft interpreta in modo impeccabile all’interno di Watch Dogs 2. Tuttavia secondo Ubisoft, Nudle (google) non è nient’altro che uno strumento caduto in mani sbagliate (il governo americano). Pertanto Nudle è vittima dello stesso sistema politico statunitense, motivo per cui nel gioco si da esplicitamente colpa al governo di Truss piuttosto che ai vertici dell’azienda (notare come il nome Truss somigli moltissimo al nome “Trump). Un modo per dire: “Google effettivamente ci spia, ma non per il volere di Google, bensì per il volere del Governo Americano.” In tal senso Watch Dogs 2 profetizza un futuro in cui i risultati di ricerca sono completamente deviati e manomessi, non permettendo agli utenti di poter cercare contenuti diversi da quelli “ufficiali” (ehi: ma non è già così in tanti paesi del mondo? Mannaggia).
Galilei non è Nasa, bensì SpaceX
SpaceX è una delle tante società controllate da Elon Musk, l’imprenditore degli imprenditori che ultimamente sta davvero facendo discutere di sè. Proprietario di PayPal, Tesla Motors, SpaceX e qualche migliaio di altre aziende sul pianeta, è uno degli esseri umani più ricchi e influenti del globo, capace di fondare un’azienda di esplorazione spaziale privata riuscendo anche nell’intento di creare dispositivi più efficienti della stessa NASA. In Watch Dogs 2 SpaceX è raffigurata con il nome di Galilei, un’azienda di esplorazione spaziale privata che però nasconde molti segreti al suo interno. Infatti, il DedSec scopre che i missili lanciati nello spazio non sono utili al fine di compiere esperimenti per un futuro viaggio interstellare, bensì per creare una rete di satelliti utile a controllare i dati di tutto il mondo. Al servizio della Blume Corporation, Galilei offre la possibilità di sondare, processare e archiviare tutti i dati che il mondo trasmette in Internet. Ciò, nella realtà, corrisponde al Progetto PRISM, il quale, mediante l’utilizzo di specifici satelliti, riesce effettivamente a processare, catalogare ed archiviare ogni singolo bit sparato nella rete internet. Impressionante vero?
Ubisoft in tal senso non prevede alcun futuro: in Watch Dogs 2 si riescono a mettere fuori uso gli stessi satelliti, ma sapere che tale sistema esiste ed è già attivo mette davvero i brividi.
Umeni Corporation sta al Progetto Maven Google/America’s Army
Nell’universo narrativo di Watch Dogs e in particolare in Watch Dogs 2, la Umeni Corporation è una grande multinazionale con sede nella Silicon Valley che propone al suo pubblico di consumatori soluzioni crittografiche ad alta efficienza. Tuttavia accade che la corporazione riesce a strappare un contratto miliardario con la CIA, venendo quindi incaricati di sviluppare dotazioni paramilitari utili sia sul campo da battaglia che, soprattutto, negli scenari urbani. Questi ultimi non fanno riferimento ad azioni di guerra in territori nemici, bensì alla possibilità di sedare rivolte mediante l’utilizzo di aggressivi robot da guerra adeguatamente dotati di attrezzature antisommossa. Con queste nuove tecnologie, il governo statunitense avrebbe quindi l’opportunità non solo di ottenere vantaggi in guerra senza l’utilizzo di risorse umane biologiche, ma anche di mantenere il suo popolo in un costante stato di polizia ove ogni robot è capace di scansionare ogni cittadino in tempo reale e intervenire immediatamente in caso di crimini o sommosse.
Nella realtà dei fatti esiste un progetto del tutto simile chiamato “Progetto Maven”. Si tratta di una collaborazione tra Google e il Governo Federale Statunitense attua proprio a sviluppare nuove tecnologie paramilitari. E’ però accaduto che un folto gruppo di dipendenti di Big G abbia già manifestato il proprio dissenso nei confronti della scelta della grande società del web, considerando spregiudicato e immorale l’idea di impiegare tecnologie civili per sviluppare tecnologie belliche. La speranza è che tale collaborazione possa presto finire per non concretizzare quello che Ubisoft (e alla fine anche Guerrilla in Horizon: Zero Dawn) ha previsto.
A ecco: se non lo sapete, in Cina un uomo è stato arrestato durante un concerto grazie a una maxi-scansione dei dati biometrici di un intero stadio. In pochi attimi, un computer è riuscito a riconoscere il malvivente in mezzo a una folla di decine di migliaia di persone, permettendo agli agenti di intervenire. Immaginate se questo sistema fosse utilizzato su macchine robotiche moventi: pauroso, vero?
Haum Electronics: tutti i dispositivi IoT
In Watch Dogs 2 vengono spesso citato i dispositivi IoT, ovvero i dispositivi “Internet of Things”, oggetti capaci di collegarsi ad internet e diversi dall’essere computer o smartphone. Ubisoft delinea quella che sembra essere quasi una sorta di crociata contro tali dispositivi, sottolineando in entrambi i capitoli come tali oggetti siano in realtà estremamente vulnerabili e soprattutto utili allo spionaggio di massa. Nel gioco si fanno spesso riferimento a giocattoli capaci di spiare bambini per delineare la loro personalità prima che diventino adulti (immaginate se tutti i bambini fossero spiati: sarebbe facile per i governi comprendere al meglio le personalità di ognuno e quindi controllare con facilità ogni individuo), nonché a televisioni, radio, sveglie e quant’altro capaci di fare altrettanto. In Watch Dogs 2 il tutto viene proposto in chiave catastrofica, tant’è che tali dispositivi IoT vengono utilizzati dalla Blume per capire sia cosa e quanto gli sfortunati abitanti di San Francisco mangiano (il tutto coi frigoriferi Smart), sia cosa dicono e cosa fanno nel loro luogo più privato, ovvero la loro stessa casa (il tutto grazie alle webcam installate su ogni dispositivo), fino alle volte in cui tali individui si riproducono (letti smart), andando perfino a conoscere nel dettaglio i cicli vitali dell’organismo (sveglie, frequenzimetri). tutti dati che, in Watch Dogs 2, vengono utilizzati contro gli stessi cittadini.
Nella realtà dei fatti accade qualcosa di esattamente simile. Ecco: probabilmente molti non lo sanno, ma ogni dispositivo smart è capace di raccogliere migliaia di dati di quella che è la propria giornata tipo. Ogni volta che si indossa un cardiofrequenzimetro, si registra in un server non nostro il comportamento del nostro corpo nelle più disparate situazioni. Ogni volta che guardiamo un qualsiasi programma con la nostra Tv Smart, la Webcam registra ciò che facciamo, mentre la televisione registra su di un server le nostre preferenze televisive. E pensate: sul mercato esistono giocattoli smart che, possedendo microfoni, sensori bluetooth e webcam, possono davvero spiare i nostri bambini. E’ però difficile constatare se tali dati sono poi utilizzati dai governi per controllare al meglio il proprio popolo, tuttavia è meglio essere consci del fatto che le condizioni con cui questi dati vengono trattati sono spesso molto vaghe e poco definite. Che Ubisoft ci abbia avvertito? Davvero molto probabile. Nel caso, meglio cercare di utilizzare l’utilizzo di dispositivi smart in casa.
A ecco: se siete fanatici della privacy come me, lasciate perdere l’acquisto di assistenti vocali come Google Home, Alexa o simili: spiano la casa 24 ore su 24, registrando imperterrito ciò che accade nelle mura di casa. Non ci credete? Amazon Echo ha permesso alla polizia federale di incasatrare un assassino grazie proprio alle registrazioni continue dell’assistente vocale. E se possono incastrare un criminale, figuriamoci cosa possono fare in condizioni normali.
INVITE: Facebook più colorato
Ed arriviamo all’ultima citazione che vi riporterò nel mio articolo. Ci sarebbe ancora molto da parlare delle “rivelazioni” che Ubisoft ha proposto con Watch Dogs e soprattutto con Watch Dogs 2, ma volevo fermarmi soffermandomi sul social network più utilizzato dagli abitanti di San Francisco: Invite. In Watch Dogs 2 si scopre che il Social Network è utilizzato dalla Blume come prima risorsa di controllo e “deviazione”. Tramite il social, la Blume è capace non solo di tracciare un sacco di dati forniti dagli utenti stessi, ma anche di manipolare l’umore delle persone e quindi le loro emozioni e pensieri. E’ infatti risaputo che l’emozione è ben più forte e profonda del solo pensiero intellettuale, motivo per cui, in parole povere, controllare le emozioni di un individuo vuol dire sostanzialmente controllare il suo pensiero. Per farlo la Blume promuove diversi post ad-hoc su Invite in modo tale da poter creare le condizioni emotive utili per riuscire a manipolare l’opinione pubblica. In questo modo è possibile far credere che un evento importante sia qualcosa da nulla dirottando l’attenzione su tutt’altro.
Vi ricorda qualcosa? Ma certo! Il caso Cambridge Analytica ne è il palese esempio, ma lo è stato anche l’esperimento sulle emozioni condotto da Facebook stessa nel 2014. Sono però convinto che la divulgazione di tali informazioni fu manipolata con gli stessi criteri con cui Facebook avanzò il suo esperimento. Di fatti, quasi nessuno si interessò della vicenda e Facebook riuscì a farla franca senza problemi. Eppure, fu Zuckerberg stesso nel 2014 ad ammettere che Facebook utilizzava i dati raccolti sugli utenti per deviare le loro emozioni e le loro preferenze, il che prova come per tutto questo tempo la community del Social Network Blu sia stata probabilmente soggiogata da una manipolazione di massa dalle proporzioni enormi. Come spiegare che le persone si siano accorte di questo soltanto quattro anni dopo (nel 2018?)
IN THE CONCLUSION (si è sbagliato, ma a me piace scriverlo così)
Watch Dogs è molto più di una serie videoludica. E’ un vero e proprio medium, un prodotto capace di veicolare idee ed ideali ben chiari e “confezionati”. Chi si ferma a considerare questi videogiochi per l’offerta ludica che promuovono sbaglia di grosso. Entrambi i capitoli hanno infatti avuto l’arduo compito di rivelarci una verità o quanto meno un futuro che sembra effettivamente più vicino che mai. In tal senso sono davvero felice che Ubisoft crei costantemente nuovi videogiochi capaci di veicolare nuovi saperi e critiche esattamente come qualsiasi altro medium presente sul mercato e sono un po’ arrabbiato che gli stessi videogiocatori non comprendano il valore di queste opere. Tuttavia mi basta sapere che Watch Dogs 3 è in lavorazione per farmi tornare in viso un bel sorriso: non vedo l’ora di scoprire cosa Ubisoft ha di nuovo scoperto in questa strana nostra civiltà contemporanea.
Questo però non cambia le cose. Ubisoft ci ha avvertito con due bei grossi videogiochi. Altre persone invece ci stanno avvertendo con altrettante produzioni artistiche o di intrattenimento. Il tema della privacy è un tema che dovrebbe assolutamente essere al centro dell’attenzione di tutti noi poiché le conseguenze di una manipolazione incontrollata dei dati possono effettivamente essere catastrofiche. Pertanto fate esattamente come il DedSec vi dice in Watch Dogs 2: informatevi. Utilizzate Internet come uno strumento. Studiate come le tecnologie che ogni giorno utilizzate funzionano e soprattutto accertatevi di come i vostri dati vengono utilizzati. Per saperne di più sappiate che sia Facebook che Google hanno messo a disposizione strumenti utili a scaricare tutti i dati raccolti su di sé nel corso degli anni. Un ottimo modo per comprendere sia quanto i nostri dati sono importanti, sia come è facile donare al prossimo informazioni sensibili.
E ricordate: Il DedSec vi dice sempre la verità, non importa quanto sia brutta.
A ecco: se proprio volete saperlo, potete leggere la mia personale recensione di Watch Dogs 2 seguendo questo link