Sadie Ritter ha sedici anni, è incinta di nove mesi e ha molta paura che la sua mente possa tirarle dei brutti scherzi. Avere un figlio quando sei così giovane è molto difficile, ma Sadie sa che può contare sull’amorevole aiuto della propria famiglia, sempre pronta a sostenerla. E che suo figlio sia l’anticristo e che sia in procinto di abbattere le barriere tra il piano terreno e quello demoniaco e scatenare sofferenze eterne per tutta l’umanità, be’, è solo un problema secondario.
Arriva in Italia grazie all’editore SaldaPress il primo volume di Babyteeth, uscito per Aftershock Comics negli USA e che vede come autore l’apprezzatissimo Donny Cates, che di recente abbiamo visto muoversi anche in Marvel sulle pagine di Thanos e Doctor Strange.
Una teenager nerd alle perse con una famiglia disfunzionale che sta per espandersi con la nascita di un bambino, considerato l’anticristo. Se pensate che questa premessa sia degna di un film horror, beh avete centrato il bersaglio, Babyteeth,ha una grande componente d’orrore.
Interessante il metodo studiato da Cates per raccontarci la storia, un videomessaggio di Sadie a suo figlio Clark (come Superman) per spiegargli quello che è successo, partendo dal giorno della sua nascita, il giorno in cui tutto è cambiato. La trama segue l’ordine cronologico per la sua narrazione, ma ogni tanto, come accadrebbe anche a noi se fossimo narratori, le parole della madre giocano ad anticipare qualche concetto, dicendo che poi ne sapremo di più; un espediente semplice e funzionale per tenere il lettore in uno stato di curiosità perenne sulle prossime pagine che funziona bene.
Con il rapido passare di pagina in pagina veniamo introdotti nel mondo di Sadie, conosciamo Zia Heater e suo Padre, 2 personaggi ben più tosti di lei, facciamo anche conoscenza di 2 fazioni contrapposte intenzionate a proteggere\uccidere Clark ritenendolo rispettivamente il loro re o l’anticristo. Uno sviluppo molto classico e sempre funzionante in questo tipo di situazioni.
Fra tutti i personaggi introdotti in questo primo volume di Babyteeth, l’unico che ho trovato scarsamente caratterizzato è proprio Sadie, forse l’autore ha deciso di lavorare con più calma su di lei facendola uscire più tardi dal guscio, mentre il cast di comprimari viene fin da subito scolpito per le sue caratteristiche.
I disegni di Garry Brown colorati da Mark Englert aderiscono perfettamente al progetto, un tratto leggermente ruvido e sporco, dettagliato al punto giusto e in grado di rimanere chiaro nei pochi momenti di pura azione. Mark sceglie una palette di colori reali per la maggior parte delle tavole, alternandole a veri e propri “flash di colore” quando la situazione richiede qualcosa di più sovrannaturale.
Babyteeth con le sue 144 pagine si presenta molto bene al lettore, la storia prende pagina dopo pagina e s’interrompe bruscamente, lasciando la voglia di saperne di più.
Non rimane che attendere il prossimo volume edito da SaldaPress per saperne il continuo.