Gonjiam: Hunted Asylum

[NO SPOILER] Gonjiam: Hunted Asylum – La Recensione Visto, ma non visto

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Il recente film “ Gonjiam: Hunted Asylum “, saprà porvi perfettamente al centro di un coinvolgente dibattito.
La pellicola sud coreana di genere Horror di recente rilascio ( precisamente il 28 marzo del 2018 in patria ), ha davvero stregato il pubblico di casa, ma è sicuramente pronto a rendersi godibile anche nel resto del mondo.
Mi dispiace però mettervi a conoscenza che, attualmente, tra i paesi che hanno acquistato i diritti per la pubblicizzazione della pellicola, l’Italia ancora non c’è.
Per chi fosse interessato a questo misterioso luogo, noi di PJN ne avevamo già raccontato la storia in QUESTO ARTICOLO.

Gonjiam: Hunted Asylum
Gonjiam: Hunted Asylum

La trama è semplice.
Quale storia migliore se non quella ispirata a fatti realmente accaduti? A credenze radicate non solo nella popolazione del paese, ma anche nel mondo?
Sì perché l’ospedale psichiatrico di Gonjiam è stato inserito nella lista, edita da CNN travel, dei sette posti più bizzarri del pianeta.
Inoltre la stessa struttura abbandonata ha fama di essere il luogo più infestato dell’intera Corea.
La trama racconta l’avventura di alcuni ragazzi, proprietari di un sito che tratta di Horror ed esplorazione urbana, Horror Times.
Alcuni di loro hanno già esplorato alcuni dei sette siti sulla lista della CNN.
Il loro obiettivo è ovviamente quello di raggiungere alti numeri in streaming così da averne un ritorno economico.

Gonjiam: Hunted Asylum
Gonjiam: Hunted Asylum

Quando molti visioneranno la pellicola, il primo commento che sorgerà spontaneo sarà: “ no, di nuovo “.
Esatto, di nuovo. Nuovamente ci vediamo servito un lavoro cinematografico realizzato con tecniche di riprese in prima persona.
Non solo una scialba e ormai abusata tecnica di ripresa testata già dai tanti buoni e pessimi tentativi passati, ma un lavoro più costruito.
Il montaggio, infatti, vanta l’uso ben studiato di varie inquadrature, ottenute dalle più classiche videocamere a mano, all’uso di gopro con vista frontale e sul viso dei partecipanti, fino ai droni.
Tutto ciò regala una novità e un po’ di freschezza a questo genere di tecniche su cui in molti hanno fallito miseramente stancando profondamente il pubblico.

Il film si divide in due momenti. All’inizio, quando un montaggio della storia ad hoc per accalappiare più spettatori possibili, con trucchetti studiati nei minimi dettagli per rendere reale il terrore dei partecipanti ignari, si trasforma nel vero manifestarsi di attività paranormali che inghiottiranno l’intera spedizione.
Anche i più scettici e i meno inclini a spaventarsi però sapranno godersi questo gioiellino del regista Beom-sik Jeong.
Gonjiam: Hunted Asylumse la gioca bene su diversi punti, una storia con spunti reali, che saprà coinvolgere bene anche gli spettatori più difficili, con un montaggio e una fotografia che non sono da meno.
Un sussulto sulla poltrona questo film non lo nega a nessuno.
Godibile e da non lasciarsi assolutamente sfuggire agli appassionati del genere.
Altra simpatica chicca risiede nel fatto che alcuni membri del cast condividono lo stesso nome dato ai loro personaggi.

Gonjiam: Hunted Asylum
Gonjiam: Hunted Asylum

DATI TECNICI.
Prima data di uscita: 28 marzo 2018 (Corea del Sud)
Regista: Beom-sik Jeong
Budget: 2,28 milioni USD
Produttore: Won-kuk Kim
Distribuito da: Showbox
Sceneggiatura: Beom-sik Jeong, Sang-min Park

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  • Sceneggiatura
  • Scenografia
  • Fotografia
  • Musiche
  • Recitazione
3.2

Francesca Bandini

Totalmente avvolta nella sua bolla fatta di letteratura (principalmente fantasy, urban fantasy e distopico), ballo, recitazione, post produzione, cinematografia e fotografia. Cosplayer dal 2008. Dedita al violino come il celebre Sherlock Holmes, innamorata della chitarra come Jimi Hendrix (senza darle fuoco). Entra nel mondo del K-Pop senza passare dal via e fra i suoi gruppi preferiti del genere svettano Super Junior e AOA. Tanti anni prima sposa il genere J-Rock, dove i GazettE resteranno sempre sovrani nella sua playlist.