Valve, cosa vuoi fare con il tuo Steam Link? Valve sta per lanciare un'app per per rendere compatibili i device smart al suo progetto Steam Link. Ma qual è il vero obiettivo di GabeN?

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La tanto amata squadra di Gabe Newell, fondatore di Valve e ideatore di Steam, ha da poche ore divulgato in rete informazioni in merito al lancio dell’applicazione “Steam Link” prevista per dispositivi Android e iOS compatibili. L’applicazione sostituirà a tutti gli effeti lo Streaming-Box con l’omonimo nome, permettendo a tutti gli utenti Steam di utilizzare le comode funzionalità Steam Link senza la necessità di spendere cinquanta euro per aggiudicarsi il modem dedicato.

Ma cos’è Steam Link? Steam Link è un progetto che nasce dalla concretizzazione dei feedback ascoltati della multimilionaria community di Steam. Il tutto è partito pressapoco nel 2011, più o meno quando Battlefield 3 approdò ruggente sul mercato e marcando di netto la grande differenza di potenza che all’epoca intercorreva fra Personal Computer e console. Constatando l’elevata potenza dei gaming computer di quei anni, furono davvero tantissimi i giocatori che migrarono da Ps3/Xbox 360 per passare a una nuova e fiammante piattaforma capace di far girare Battlefield 3 a dettagli Ultra a un buon framerate. Dovete infatti sapere che nel 2011, Battlefield 3 venne osservato come una sorta di Crysis nell’epoca in cui fu pubblicato. E se qualche momento prima per discutere di computer molto potenti si utilizzava la celebre formula “Ci gira Crysis?”, nel 2011 si iniziò a utilizzare la variante: “Ci gira Battlefield 3?”.

 

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Battlefield 3 fu qualcosa di devastante per l’epoca, così tecnicamente inarrivabile da convincere milioni di console gamer a passare da Xbox360/Ps3 (che faticavano molto a farlo girare), ai nuovi potentissi Personal Computer

 

La diretta conseguenza di una grande community di consolari migrata sui potenti Personal Computer fu di grande panico generale. Passare dai “comodi” Pad ai tradizionali Mouse e Tastiera non fu cosa facile per quei milioni di videogiocatori che mai avevano preso in mano un Pc per videogiocare ai loro giochi preferiti. Urgeva pertanto una forte azione correttiva da parte di Valve, la quale non aveva certo la volontà di perdere una fetta di pubblico così grande come quella generata dalla “Grande Migrazione” del 2011. Certo: Battlefield 3 era disponibile soltanto su Origin, piattaforma di Digital Delivery concorrente a Steam, ma di certo Valve aveva l’opportunità di coinvolgere sempre più console gamers nel suo grande servizio di vendita. E proprio per far fronte al bisogno dei console gamers di “sentirsi a casa”, Valve ideò lo Steam Link, un dispositivo che, attaccato ad una comune televisione dotata di presa HDMI, permetteva di videogiocare con la propria libreria videoludica presente su Pc direttamente sul comodo divano presente in salotto, offrendo di fatti un’esperienza del tutto simile a quella proposta dalle controparti console grazie a un pad dedicato.

Steam Link registrò subito grandi apprezzamenti, ma le sue vendite non furono mai eccezionali. I motivi di questo sono vari e anche piuttosto banali. Si va dall’idea di non poter giocare a tutti i videogiochi utilizzando il pad in dotazione (è difficile giocare titoli di genere RTS con un gamepad), fino alla radicalizzazione degli utenti Pc (specialmente Steam), che proprio non ne vogliono sapere di rievocare in alcun modo l’esperienza di console gaming. Dopotutto, spendere migliaia di euro per costruirsi una macchina perfetta riducendo il tutto a un’esperienza console-like, fu qualcosa che non a tutti piacque. E in effetti il progetto non venne più aggiornato o direttamente supportato, rimanendo nella flebile ombra dei prodotti “utili, ma non troppo”, che gli utenti computer sono soliti snobbare.

 

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L’idea di Steam Link è in realtà molto interessante, ma non è mai stata ben vista dai Pc Gamers più radicalizzati

 

Le cose però potrebbero presto cambiare e il motivo del cambio di rotta ha un solo nome: Switch. E’ innegabile come la console Nintendo sia riuscita a concretizzare un’idea che molte altre aziende non sono riuscite a eguagliare. E’ però vero che Switch si basa su un tablet gaming proposto da alcuni anni da Nvidia col nome di Nvidia Shield, ma a quanto pare l’azienda statunitense non è mai riuscita ad associare l’idea di gaming di qualità ai suoi prodotti mobile. Al contrario Nintendo ha potuto incontrare una grande fanbase di clienti pronti all’esborso di denaro con la promessa di proporre grandi videogiochi esclusivi in mobilità. I risultati di vendita confermano quanto il mercato fosse effettivamente già pronto per accogliere dispositivi di questo tipo (banalmente chiamati “Gaming Tablet”): semplicemente non si era ancora ben capito come proporre questa foruma di gioco ai consumatori. In tal senso è facile capire il motivo per cui Nintendo è spesso considerata la Apple dei videogames: esattamente come l’azienda di Cupertino, Nintendo riesce spesso a ideare prodotti non ancora o parzialmente esistenti, ma che i consumatori effettivamente desiderano, ma che non sanno di desiderare.

Nel caso di Switch, il prodotto all’insaputa desiderato, ma non ancora esistente, era un dispositivo che potesse coniugare la portabilità degli smartphone alla potenza delle console casalinghe senza dover necessariamente utilizzare connessioni a internet o monitor dedicati. In passato Sony ci provò con Ps Vita, un device dall’ottima potenza di calcolo, ma che non riuscì a dominare il mercato a causa della diffusione su larga scala degli smartphone che proprio nel 2011 iniziarono a espandersi a ritmi sorprendenti (senza contare che nello stesso anno il pubblico videoludico iniziò a sfiduciare il console gaming di qualsiasi natura). A tal proposito sono state davvero tante le aziende che hanno cercato di sfruttare la grande diffusione degli smartphone per trasformare i dispositivi mobili in vere e proprie console da gioco portatile. Ma vuoi per la frammentazione del mercato e sia per la scarsa qualità dei prodotti mobile, tali progetti non sono mai davvero decolatti. Nonostante questo, sembra che Valve voglia dare un’ultima chance ai nostri marchingegni da taschino, soprattutto in vista del grande successo di Switch.

 

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Nintendo Switch è quello che i consumatori hanno sempre desiderato, ma che non sapevano di desiderare

 

Con l’applicazione citata a inizio editoriale, sarà possibile fruire della propria libreria Steam sul proprio cellulare. Questo cosa vuol dire? Dimenticatevi di giocare comodamente sul divano ai vostri giochi preferiti per Personal Computer: adesso li potrete giocare mentre mangiate a tavola coi vostri genitori, quando siete sul gabinetto e perché no: anche quando state facendo l’amore con il vostro partner. L’applicazione però non permette di giocare all’infiori della propria rete Wi-Fi: esattamente come Steam Link “Box”, l’applicazione “Steam Link” permette di fruire dei propri giochi disponibili su Steam sul proprio smartphone a patto che quest’ultimo sia collegato alla stessa rete Wi-Fi a cui reciprocamente è collegato il proprio computer. Questo vuol dire che non si potrà fruire della propria libreria Steam mentre si è per esempio in metropolitana, ma sicuramente apre scenari inediti per il gaming su Pc.

Il fatto è che Valve non avrebbe mai preso in considerazione di creare un’applicazione mobile per il proprio Steam Link se Nintendo Switch non fosse approdata sul mercato. E’ innegabile come Switch, filosoficamente parlando, sia qualcosa di eccezionale poiché permette un’idea di gaming a 360 gradi. Al proposito sarebbe fantastico per Valve riuscire a convertire ogni smartphone presente sul mercato in una sorta di Switch steamizzata casalinga. Dopotutto è quello che i videogiocatori vogliono: sia piccini che, soprattutto, grandi. Molte volte mi è capitato di tornare stanco da lavoro e di non avere voglia di mettermi davanti al mio macchinoso computer, preferendo qualche partita veloce con la mia Switch comodamente sdraiato sul mio soffice letto. Che Valve sia ingolosita proprio da questo? Molto probabile, soprattutto considerando che Valve è attualmente presente su Pc per il semplice fatto che tale è la piattaforma che attualmente gli permette di guadagnare più denaro. E se in futuro tale piattaforma prenderà il nome di “Smartphone” o “Gaming Tablet”, state sicuri che GabeN non ci penserà due volte a migrare il suo business. Dopotutto Valve non produce hardware e ormai nemmeno più software. Vive grazie alle entrate generate dalle commissioni dei titoli venduti su Steam e non mi sorprende che la società stia testando nuovi metodi per affrontare un futuro sempre più incerto.

Certo è che poter giocare la propria libreria Steam sul proprio smartphone è sicuramente un’idea che mi alletta. Lo so: probabilmente trovate la mia affermazione alla pari di una grave bestemmia, ma vi posso assicurare che non esiste cosa migliore che potersi fare una partita in una zona relax diversa dalla propria scrivania. Al proposito non penso che Valve arriverà a creare “Gaming Tablet” nell’imminente futuro, ma chissà che un giorno non ci ritroveremo tutti a giocare con dispositivi potentissimi e completamente portatili a marchio Steam. Tutto dipenderà da questo esperimento pubblico che prenderà il via il prossimo 21 maggio 2018: pronti a sperimentare nuovi modi per giocare con il vostro computer?

 

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Marco Masotina

Tosto come un Krogan, gli piace essere graffiante e provocante per scoprire cosa il lettore pensa dei suoi strani pensieri da filosofo videoludico. Adora i lupi, gli eventi atmosferici estremi, il romanticismo e Napoleone.