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David Lynch: “Twin Peaks mi sta richiamando…” L'ultima stagione di Twin Peaks ha diviso pubblico e critica, ma David Lynch non sembra averne abbastanza. Un nuovo progetto in arrivo?

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Un dolce suono richiama David Lynch

Twin Peaks: The Return ha infranto le regole della televisione e la nuova visione di David Lynch era così lontana dall’originale da sembrare una trasmissione proveniente da un’altra dimensione. Il mosaico di personaggi che il leggendario regista ci ha presentato era parte di un insieme più grande, quasi impossibile da descrivere.

Nonostante l’agente Cooper (Kyle MacLachlan) è finalmente riuscito a farsi strada nell’inconsueta tana del coniglio trovando un modo per riscattare Laura Palmer, perfino salvandole la vita, tornando indietro nel tempo e cambiando i tragici eventi del 1989, gli ultimi episodi della nuova serie sono stati fatti con terribile incertezza da parte di David Lynch. La domanda inquietante di Cooper a LauraPalmer/Carrie Page – “Che anno è questo?” – e la sua risposta, uno straziante urlo intriso di orrore, hanno fatto capire a entrambi i personaggi di essere rimasti bloccati in un limbo eterno.

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David Lynch, come al solito, ha rifiutato di fornire risposte definitive facendo emergere molte teorie a riguardo, non chiudendo di fatto la porta ad un’altra stagione di Twin Peaks. La serie si è conclusa con ambiguità nel settembre del 2017 ma la scorsa notte all’Ace Hotel di Los Angeles, dove Lynch e la co-sceneggiatrice Kristine McKenna stavano promuovendo un libro di quest’ultima, un fan ha chiesto al regista se sarebbe mai stat interessato a continuare la storia di Carter Page, al ché David Lynch ha tuonato “Twin Peaks mi sta richiamando, ma la sensazione è piuttosto disturbata”.

Qualunque cosa significhi, almeno ci dice che David Lynch ci sta pensando. Forse questi “disturbi” sono problemi pratici o associati alla rete Showtime che aveva inizialmente cancellato le trattative di The Return, per poi scendere a patti col regista dopo mesi di trattative. Durante i suoi oltre 40 anni di carriera, David Lynch ha rifiutato di commentare o spiegare uno dei suoi film, il che li ha resi ancora più intriganti e misteriosi. Ciò nonostante The Guardian gli ha recentemente chiesto di descrivere The Return, ottenendo una risposta piuttosto a favore dell’arte.

Quando finisci un progetto la gente vuole che gliene parli e ritengo questa richiesta quasi un crimine. Un’opera visiva ha un suo linguaggio intrinseco e non è giusto cercare di esprimerlo con le parole.

Che il pubblico abbia amato o odiato The Return non si può negare che l’arte istintiva di David Lynch si distingua come qualcosa di stimolante per i futuri registi. È difficile dire se è necessaria un’altra stagione di Twin Peaks, che si è concluso con una nota brillante e ammaliante e talvolta i misteri dovrebbero essere lasciati irrisolti, come suggerisce The Playlist.

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Francesco Paolo Lepore

Redattore presso PJN e CinemaTown, laureato in Nuove Tecnologie dell'Arte, studente di Social Media Marketing. Il cinema è una costante della sua vita. Ha scritto e diretto diversi progetti per le università e il territorio. Amante dei mass media, ne studia minuziosamente i meccanismi utili alla comunicazione emozionale. Scrive da sempre, osserva da sempre, ricorda tutto da sempre.