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Stan Lee: gli esiti della causa da un miliardo con POW! Entertainment Il fumettista e la società ebbero un contenzioso a causa di un'intricata vendetta contro dei concorrenti cinesi.

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Stan Lee ritira la causa contro POW!

THR ha riportato in esclusiva che Stan Lee ha destituito la sua causa da 1 miliardo di dollari contro POW! Entertainment per frode e conversione, meno di due mesi dopo aver presentato la denuncia. Il fumettista ha così commentato la vicenda.

“Il tutto è stato fonte di confusione per tutti, compresi me stesso e i fan, ma ora sono felice di essere circondato da coloro che vogliono il meglio per me. Sono entusiasta di aver lasciato la causa dietro di me, tornerò agli affari coi miei amici e colleghi di POW! per lanciare una nuova ondata di personaggi e storie incredibili!”

Il CEO di POW! Shane Duffy ha aggiunto: “Siamo estasiati dal fatto che questa causa illecita che ha visto coinvolto Stan Lee sia stata respinta e non vediamo l’ora di lavorare ancora con lui per sviluppare e produrre i grandi progetti che sono stati messi in stand-by una volta iniziata la causa. Recentemente ci siamo incontrati con Stan Lee per discutere del nostro percorso, trovandoci soddisfatti assieme a Camsing per la sua reazione entusiasta.

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Stan Lee ha presentato la denuncia a maggio nel tribunale superiore della contea di Los Angeles, sostenendo che la compagnia e due dei suoi maggiori responsabili hanno cospirato per rubare la sua identità, nome e immagine in uno “schema nefasto” che implica una vendita “fittizia” contro una società cinese.

POW! è stato acquisito nel 2017 da Camsing International, con sede a Hong Kong e Stan Lee nella sua causa ha detto che Duffy e il co-fondatore di POW! Gill Champion non gli avrebbero rivelato i termini dell’accordo prima della sua chiusura dello stesso. All’epoca, sosteneva Lee, era devastato perché sua moglie era sul letto di morte e approfittarono della sua disperazione e della sua degenerazione maculare, che lo rese legalmente cieco nel 2015.

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Cucù POW!, vi annullo la causa, tranquilli!

Nella sua denuncia, Stan Lee ha detto che l’anno scorso Duffy e Champion, insieme al suo ex direttore commerciale Jerardo Olivarez, che gli sta attualmente facendo causa per frode, gli hanno chiesto di firmare una licenza non esclusiva con POW! per l’uso del suo nome e della sua immagine in relazione alle opere creative di proprietà dell’azienda. Invece, ciò che presumibilmente avrebbe firmato il fumettista è stato un “fraudolento” accordo di proprietà intellettuale che ha concesso a POW! “il diritto esclusivo di usare il nome, l’identità, l’immagine e la somiglianza di Stan Lee a livello mondiale in perpetuo”.

Secondo la denuncia originale, Stan Lee è stato selettivo sulla concessione di licenze per il suo nome e la sua immagine e ne avrebbe autorizzato l’uso solo su base non esclusiva. Lee ha anche affermato POW! ha preso il controllo dei suoi account sui social media e lo ha impersonato. L’autore avrebbe quindi intentato un’ingiunzione che dichiarasse l’accordo non valido e inapplicabile e danni superiori al miliardo di dollari.

Al momento, un rappresentante di POW! ha definito le accuse “completamente senza merito”. La società in aprile ha rilasciato una lettera aperta ai fan dicendo che era preoccupata per lo sconvolgimento all’interno della gestione e della vita personale di Stan Lee a seguito di un rapporto investigativo di THR che includeva accuse di abuso sugli anziani. POW! lunedì ha detto che avrebbe trattato in modo appropriato e con tutti i mezzi legali con tutti gli altri che avrebbero tentato di interferire col benessere di Stan Lee per evitare che qualcosa di simile accada di nuovo.

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Francesco Paolo Lepore

Redattore presso PJN e CinemaTown, laureato in Nuove Tecnologie dell'Arte, studente di Social Media Marketing. Il cinema è una costante della sua vita. Ha scritto e diretto diversi progetti per le università e il territorio. Amante dei mass media, ne studia minuziosamente i meccanismi utili alla comunicazione emozionale. Scrive da sempre, osserva da sempre, ricorda tutto da sempre.