John Krasinski torna alla regia con un film horror intitolato A Quiet Place – Un posto tranquillo uscito nelle sale italiane distribuito da 20th Century Fox nel quale interpreta inoltre il ruolo di protagonista, accompagnato dalla moglie Emily Blunt.
Un idea di trama estremamente semplice – creature senza vista – dotate del solo senso dell’udito spuntate da non si sa dove hanno decimato la popolazione terrestre, i pochi sopravvissuti sono costretti al silenzio, e non è da intendere come sottomissione al vincitore, ma nel senso più letterale del termine visto che un solo rumore vedrà come reazione l’arrivo di una di queste creature, che non lasceranno scampo.
I nostri protagonisti sono una famigliola, madre e padre con 2 figli, più un bebè in arrivo, una situazione che mette seriamente in pericolo la vita del gruppo visto che il parto non è certo fra le attività più silenziose. I nostri però sono determinati a sopravvivere al lieto evento e per farlo si sono preparati con largo anticipo, si sono messi sulla difensiva, una situazione che li distanzia di molto dalla normale concezione di spirito guerriero pronto a ribellarsi all’invasore.
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La trama di A Quiet Place sceglie di mostrarci quindi un approccio passivo alla sopravvivenza, forse più realistico, dove alcuni umani potrebbero aver accettato la superiorità delle creature dal punto di vista della forza, limitandosi a tirare avanti vivendo la propria vita ad ogni costo, contrattaccando solamente se la situazione lo rende necessario e senza andare alla rinfusa, ma con un piano ordinato e intelligente.
Ecco che quindi, il sottile gioco del silenzio imposto dalla trama, crea la giusta dose di tensione in A Quiet Place, un mondo dove il semplice rumore di un giocattolo può significare la morte, facendoci riflettere su quanto sia perennemente rumoroso in effetti il mondo attorno a noi.
La sceneggiatura è una scheggia impazzita, concentra tutta l’azione in un solo punto, una sorta di contropiede calcistico che ribalta le sorti aspettate, la sua struttura creata da Bryan Woods e Scott Beck funziona quasi alla perfezione, con qualche piccola sbavatura e forzatura, ma nulla che ne comprometta mai la stabilità.
Una pellicola con solo una manciata di dialoghi si mette nelle condizioni di lottare per ottenere la giusta empatia, un percorso quasi forzato che richiede la maestria nelle riprese e la presenza di un cast in grado di sopperire all’assenza. Una missione compiuta, dove certamente ha avuto una buona influenza l’essere realmente una coppia dei due protagonisti, ma anche l’ottima mimica facciale dei due attori più giovani Noah Jupe, già apprezzato in Wonder e Millicent Simmonds, 15enne attrice realmente sorda.
Il regista riesce a fare tesoro di 20 milioni di dollari dati dalla produzione, dirige con intelligenza, visto che il budget non gli consente di ostentare le creature con sicurezza lui gioca a mostrarcele sotto le giuste luci, nella notte e nell’ombra, dove le possibili pecche vengono ridotte, fa un uso sapiente del comparto audio, del montaggio e della fotografia, regalando allo spettatore un horror Sci-fi con un tratto “umano”.
Se amate il genere horror fantascientifico, questo è un titolo che non possiamo che consigliarvi di aggiungere alla vostra watchlist, senza dimenticare che della pellicola è stato annunciato un possibile sequel.