Il cinema italiano dà l’ultimo saluto a Luigi Origene Soffrano, alias “Jimmy il Fenomeno“. L’attore caratterista s’è spento all’età di 86 anni in una casa per anziani di Milano.
Jimmy il fenomeno: una carriera da caratterista
Gli chiamano caratteristi quegli attori che interpretano personaggi singolari ed eccentrici. Spesso ricoprono un ruolo marginale nei film eppure se non ci fossero loro alcuni film non avrebbero lo stesso fascino.
Per quanto riguarda invece il cinema della commedia italiana i caratteristi sono una nicchia di attori che hanno dato molto al genere e che per alcuni è stato un punto di partenza per una vera e propria carriera attoriale.
Jimmy il Fenomeno è stato uno di questi attori. Strabico, con una risata inconfondibile e con i suoi movimenti sconnessi s’era ritagliato un suo spazio nel cinema italiano.
Ha iniziato la sua carriera alla fine degli anni ’50 e fino agli anni ’90 ha lavorato assiduamente nel nostro panorama cinematografico.
Ha partecipato alla produzione di oltre 150 film e la notorietà la raggiungerà grazie alla commedia sexy all’italiana, genere di moda negli anni ’70/’80. Inoltre approda negli anni ’80 in televisione patecipando al grande successo di Drive In di Antonio Ricci.
Ha lavorato con Totò, Paolo Villaggio, Lino Banfi, Diego Abatantuono, Mina e Adriano Celentano. Solo per citare alcuni nomi
Ricordiamo solo alcuni dei film in cui ha partecipato: Il monaco di Monza, Totò ye ye, Il medico della mutua, L’esorciccio, Il bisbetico domato, I fichissimi, Innamorato pazzo, Eccezzziunale… veramente, Attila flagello di Dio, e Il ragazzo di campagna.
Già da tempo nella commedia italiano di sentiva la mancanza della sua risata, del suo sguardo e della sua parlata dal spiccato accento pugliese, sempre quando non veniva doppiato, ora un pezzetto di quel cinema se ne è andato ma ha lasciato dietro di se un’enorme eredità di film, sorrisi e risate. Eredità che viene celebrata nel mediometraggio Jimmy e i suoi fenomeni di Gianni de Mare e Dario de Rosario.