Eros D’antona, già apprezzato per i suoi lavori Insane (2014) e Haunted (2017) torna nel ruolo di regista con il film horror Die In One Day – Improvvisa o Muori, prodotto da Funny Dreamers e distribuito da Movie Planet Group il film è arrivato in sala lo scorso agosto e ora è disponibile in formato DVD e Blue Ray grazie a CG Entertainment
Nel tentativo di riprendersi la figlia che gli è stata portata via dalla ex moglie che lo ha ridotto in miseria, Richard fa la conoscenza di Sasha, una giovane aspirante attrice che lo persuade a partecipare ad un gioco teatrale della durata di 24 ore con in palio un premio in denaro per la miglior performance
Il progetto dietro a questa pellicola è estremamente ambizioso, un idea che nasce dal chiaro intento di smuovere quello che è un genere che nel nostro paese è spesso bistrattato dai registi, quello dell’orrore.
L’approccio estremamente “americaneggiante” della pellicola, dove tutto all’interno del film – a partire dai nomi – si allontana dal nostro paese, non giova all’economia di Die in One Day, creando una sorta di patina da B-Movie stereotipato che stona allo sguardo dello spettatore.
La trama del film in molto ci ha ricordato quella proposta dal film 31, diretto da Rob Zombie, ma in generale segue uno schema già visto in un buon numero di pellicole soprattutto fra America e Asia, una sotto-categoria del genere slasher in cui i protagonisti vengono intrappolati all’interno di edifici o aree limitate e osservati dall’esterno mentre diventano preda di un gioco violento e spietato dove in palio c’è la loro sopravvivenza.
Il risultato è sicuramente un tentativo interessante di smuovere le acque in un genere che ormai da noi stagna da troppo tempo, una trama che senza fronzoli colpisce andando dritto al punto, snocciola una narrazione ridotta al minimo essenziale e preferisce giocare con la claustrofobia degli interni nel tentativo – non del tutto riuscito – di tenere la tensione alta, prima di mettere sul campo anche la carta del plot twist finale e lasciare le porte aperte ad un possibile seguito dal respiro più amplio.
Il doppiaggio rappresenta una vera e propria pecca per Die in One Day, il film infatti è stato girato in inglese – in vista di una distribuzione internazionale – e solo dopo doppiato in italiano, ma in maniera decisamente non all’altezza del girato.
Un buon risultato per il cinema horror indipendente del nostro paese, che speriamo porti altri registi a volersi avventurare lungo questi oscuri sentieri, che una volta erano ricchi di esponenti del nostro cinema.