La meteora si avvicina, ma per ora a piccoli passi. Il Dylan Dog #388, Esercizio numero 6, segna il secondo appuntamento con il Ciclo della Meteora dell’Indagatore dell’Incubo, ma in quest’albo il corpo celeste che minaccia di abbattersi sulla Terra resta sullo sfondo.
La trama imbastita da Paola Barbato si presenta infatti più come una storia autoconclusiva, piuttosto che come parte integrante di un’unica continuity. Protagonista del racconto è un gruppo di bambini esper, dotati ossia di poteri paranormali. Per imparare a controllare le proprie abilità i ragazzi frequentano un particolare Istituto dove apprendono dagli insegnanti una serie di esercizi volti a dominare le emozioni. L’esercizio numero 6, che dà il titolo all’albo, è quello riguardante la paura.
L’avvicinarsi della meteora alla Terra ha però notevolmente aumentato i poteri dei ragazzi, con conseguenze imprevedibili. E tragiche. Tuttavia, escluso questo espediente narrativo, gli unici riferimenti alla meteora sono presenti nei brevi prologo ed epilogo dell’albo.
Forse un po’ poco per un numero molto atteso dai fan dell’Indagatore dell’incubo dopo l’ottimo avvio del Ciclo della Meteora con Che regni li Caos!. Presa in sé la storia è comunque piacevole, con Paola Barbato che parte da un topos ormai consolidato della narrativa fantastica (il gruppo d bambini dotati di poteri paranormali) per svilupparlo in maniera originale.
I dialoghi sono ben gestiti e calibrati dall’autrice ed accompagnano bene lo scorrimento del racconto. Da notare, tuttavia, la quasi totale assenza di Groucho e, quindi, delle sue battute.
L’albo è impreziosito dai disegni di Giovanni Freghieri, che illustra le atmosfere cupe della trama con il suo inconfondibile tratto. L’illustratore piacentino osa anche qualche tavola con un layout più dinamico rispetto alla classica griglia bonelliana, oltre a regalarci una bellissima splash-page.
Esercizio numero 6 segna dunque il -12 all’arrivo della meteora, come ricorda lo strillone sulla (ennesima) stupenda copertina di Gigi Cavenago. In quest’albo, però, l’imminente catastrofe che sta per abbattersi sulla Terra sembra ancora lontana.