Yayoi Kusama, icona giapponese per eccellenza, è una delle artiste più influenti della storia dell’arte contemporanea, colei che ha fatto delle sue allucinazioni un’arte diventando l’artista donna più venduta al mondo. Il film esplora la sua ascesa verso il successo mostrandone da vicino il talento, le ossessioni, la malattia mentale e le difficoltà incontrate, e permette di comprendere la sua importanza artistica e culturale.
Utilizzando materiale d’archivio e inedito, viene raccontata in modo intimo la storia di Kusama, attraverso le sue stesse parole e le toccanti interviste a direttori di musei, galleristi, curatori, critici, collezionisti, amici e collaboratori. Esito di oltre un decennio di attività della regista, il documentario getta una nuova luce su una protagonista assoluta dell’arte contemporanea del Novecento e della nostra epoca.
La sua storia personale e professionale si intrecciano: il trauma di essere cresciuta in Giappone durante la Seconda Guerra Mondiale in una famiglia che ne scoraggiava le ambizioni creative, gli esordi non facili in Patria, il trasferimento a New York dove ha dovuto affrontare sessismo e razzismo che caratterizzavano il mondo dell’arte a cavallo degli anni ’60, e infine i problemi connessi con la sua salute mentale fino a giungere ai giorni d’oggi. Divenuta ormai l’artista donna più popolare al mondo, ideatrice di abbaglianti e fantasiose creazioni a pois e conosciuta ai più per le enormi zucche colorate e le sue Infinity Room, Kusama continua a dedicarsi all’arte a tempo pieno realizzando innumerevoli opere e abbracciando svariate discipline, dalla pittura alla scultura, dall’arte performativa al design. In ognuno di questi ambiti le sue mostre registrano sempre record di pubblico nei principali musei di tutto il mondo.
Heather Lenz (Regista e Produttrice) parlando del progetto ha dichiarato :
Ho conosciuto per la prima volta l’arte di Kusama mentre mi laureavo in Storia dell’Arte. All’epoca, studiavo su tomi enormi ma che raramente contenevano anche solo un paragrafo sull’arte prodotta dalle donne. Quando ho visto per la prima volta i lavori di Kusama, ho immediatamente percepito un legame istantaneo con la sua arte. Mentre imparavo di più sulla vastità di lavori che Kusama ha creato durante la sua vita, in particolare a New York tra il 1958 e il 1973, ho compreso che i suoi contributi al mondo dell’arte non erano stati adeguatamente riconosciuti. Successivamente, mentre facevo un Master in Cinema alla University of Southern California, ho deciso di fare un film su questa straordinaria artista giapponese per condividere la sua storia con un pubblico più ampio. All’epoca non avrei mai potuto immaginare che Kusama sarebbe diventata l’artista femminile più venduta al mondo! Ma nonostante sia ormai famosissima per la sua parrucca rossa e i suoi pois colorati, ho pensato che far conoscere anche il lato oscuro della sua storia personale potesse aiutare a trasmettere al pubblico quella parte della sua vita e della sua persona onde evitare che venisse dimenticata. Volevo che chiunque sapesse che quella di Kusama è la storia di una pioniera che ha dovuto superare il sessismo, il razzismo e la malattia mentale per perseguire il sogno di essere un’artista. Spero perciò che le persone trovino stimolante il film.